Le grandi aspettative per una "magia" legata alla particolarità del circuito del Principato svaniscono praticamente dopo metà gara: le Ferrari a Monaco non invertono la rotta e ormai coprono il ruolo di quarta forza in campionato. Nella lotteria della gara monegasca tra la vetta e le monoposto di Maranello trova spazio anche l'Alpine di Esteban Ocon.

Sogni infranti in griglia

I sogni di gloria si allontanano da Maranello già dopo le qualifiche, quando Charles Leclerc subisce la penalizzazione di tre posti per impeding su Lando Norris nel Q2. In una gara per cui la posizione sulla griglia di partenza conta ben oltre il cinquanta percento del risultato finale, scivolare in sesta posizione sulla griglia di partenza equivale a partire con il freno a mano tirato.

In un tracciato dove risulta impossibile sorpassare, la Ferrari non disponeva del guizzo necessario perlomeno a provare un'impostazione di gara aggressiva. Alla partenza Carlos e Charles hanno mantenuto le posizioni, con un ritmo assoggettato a quello di Esteban Ocon, non in linea con il tandem di testa Max Verstappen e Fernando Alonso. Con attacchi in pista praticamente impossibili, Ferrari ha optato la carta strategica, ma senza fortuna. Sainz, ad esempio, al momento dell'attacco su Ocon doveva contemporaneamente proteggere le spalle da Lewis Hamilton.

La pioggia non aiuta

La pioggia ha scombinato alcune carte in tavola, consentendo a George Russell di far fruttare la strategia con il primo stint più lungo in modo efficacie. Nel frattempo Sainz ha fatto un lungo nel secondo settore, perdendo la posizione in favore di Hamilton, Leclerc e Pierre Gasly. Da quel momento in poi la gara ha cristallizzato le posizioni con Leclerc sesto e Sainz ottavo.

Sicuramente la Ferrari riponeva in Montecarlo molte aspettative, considerando la natura del tracciato e l'abilità di Leclerc, specie in qualifica. Oggettivamente la SF-23 non aveva potenziale per provare anche soltanto dei timidi assalti o per giocare strategie differenti. Da una parte ha sicuramente giocato un ruolo il circuito di Monaco, dove con le vetture attuali i sorpassi diventano impossibili. Dall'altra il gap tecnico con i concorrenti, specialmente in gara, ha assunto dimensioni importanti.

A questo punto bisognerà aspettare l'evoluzione tecnica prevista per la Spagna per capire cosa potrà salvare da questa stagione la scuderia di Maranello. Va sottolineato, tuttavia, come una scelta più azzardata come quella effettuata dalla Mercedes, esordio della monoposto "B" a Monaco, abbia già dato alla scuderia di Brackley un vantaggio di tempo sul capire la nuova monoposto.

Le dichiarazioni dei piloti

Charles Leclerc: "È stata una gara in salita fin dal momento in cui abbiamo preso penalità ieri. Quando ha iniziato a piovere saremmo potuti passare alle Intermedie qualche giro prima ma abbiamo deciso di non farlo perché c’erano ancora molte vetture in pista con gomme slick e speravamo che, come nel 90% dei casi in queste condizioni, ci sarebbe stata una Safety Car. Ovviamente con il senno di poi avremmo preso una decisione diversa, ma in quel momento ci è sembrata la cosa migliore da fare per recuperare posizioni. Non ho rimpianti riguardo alle nostre scelte strategiche: è andata così e abbiamo pagato il prezzo della penalità presa in qualifica. Nello stint finale si è trattato fondamentalmente di tenere in pista la macchina e portarla sotto la bandiera a scacchi."

Carlos Sainz: "Ovviamente il risultato finale non è quello a cui puntavo perché avevo un buon passo con tutti i tipi di gomma e questa ottava posizione non mi soddisfa. Entrambi i pit stop sono stati momenti chiave e chiamate tutt’altro che facili per la squadra, specie quella per passare alle gomme Intermedie, perché la pioggia è aumentata molto rapidamente e il testacoda in cui sono incappato mi ha fatto perdere tre posizioni. Lascio Monaco con un po’ di amaro in bocca ma la prossima è la mia gara di casa per cui dobbiamo mantenere alta la concentrazione."

Luca Colombo

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