Il weekend della Ferrari in Giappone si conclude nella maniera più beffarda possibile. Oltre alla vittoria del titolo Mondiale da parte di Max Verstappen, comunque preventivabile alla vigilia della trasferta del Sol Levante, il team di Maranello ha dovuto subire l'ennesima decisione controversa della FIA che ha tolto il secondo posto a Charles Leclerc.

DUE PESI E DUE MISURE

Sono bastati, infatti, pochissimi minuti dalla comunicazione dell'investigazione che ha visto coinvolto Charles Leclerc, andato lungo alla chicane prima del traguardo nel corso dell'ultimo giro nel duello con Sergio Perez, per permettere alla Direzione Gara di comminare cinque  secondi al pilota monegasco. Penalità che ha privato il #16 del meritatissimo secondo posto, tra l'altro ottenuto con gomme intermedie finite e con una difesa straordinaria sul messicano. Ma al di là della posizione persa, a lasciare l'amaro in bocca è stata la rapidità con cui la FIA ha preso una decisione (giusta o sbagliata che sia), quando solo sette giorni fa a Singapore ci erano volute ben tre ore.

FIA RIDICOLA E INACCETABILE

Un pensiero chiaramente espresso da Mattia Binotto che, senza mezzi termini, ha criticato aspramente la Federazione: "Facciamo i complimenti a Max per il campionato, ha guidato in maniera eccellente per tutto il suo mondiale. Ho poca voglia di commentare con la FIA, è ridicola e inaccetabile. Ci hanno messo un numero di giri infiniti a Singapore per decidere, per una cosa che tra l'altro aveva poco senso, oggi ci hanno messo pochi secondi. A nostro parere Leclerc non ha preso vantaggio, davanti era e davanti è rimasto. Quando abbiamo visto la nota di investigazione eravamo tranquilli che non sarebbe successo niente. Non hanno neanche sentito i piloti e hanno deciso comunque. Poi aggiungiamo la partenza, senza Safety Car in condizioni critiche. Una serie di eventi che mostrano che la situazione non è semplice". 

L'ASSENZA DI BINOTTO

A stridere è stata anche l'assenza del Team Principal ferrarista, rimasto a Maranello per lavorare in ottica 2023 come era già successo in Messico e Brasile nella passata stagione. Per carità, nessuno vuole criticare la metodologia di lavoro della Ferrari, ma l'assenza di Binotto ai più è sembrata una resa incondizionata nei confronti della Red Bull. E anche nel controverso finale di gara, la voce e la presenza di Binotto non avrebbero cambiato il verdetto finale ma non avrebbero lasciato ai tifosi ferraristi la sensazione di una squadra "lasciata" sola.

CHARLES STRATOSFERICO

L'unica nota positiva della trasferta in Sol Levante della Ferrari, come in altrettanti weekend, è Charles Leclerc. Il monegasco, dopo aver perso la pole per 10 millesimi, allo start è stato bravissimo ad avere uno stacco migliore di Verstappen salvo poi essere risuperato in staccata dall'olandese e rimanergli incollato fino al pit fatto in contemporanea con la Red Bull. Sosta ai box in cui Leclerc ha perso diversi secondi per non incorrere in un unsafe release con l'altra vettura di Milton Keynes di Perez. Poi il crollo delle sue intermedie e la perdita di contatto con la vetta della gara, fino ad arrivare al "fattaccio" dell'ultimo giro con il messicano.

SAINZ SUBITO FUORI

Nota dolente, purtroppo, Carlos Sainz che nell'economia del weekend non era nemmeno andato male ottenendo delle prestazioni simili al compagno di squadra. Poi il botto, fortunatamente senza conseguenze fisiche per lui, dopo soli due giri e tanti punti gettati via in ottica quarto posto iridato ora occupato da George Russell. Ma più in generale rimane l'amaro in bocca per una giornata in cui lo spagnolo avrebbe sicuramente potuto far valere la sua abilità sul bagnato.

SGUARDO AL 2023

Con il titolo piloti archiviato, e quello Costruttori difficilmente conquistabile, le prospettive della Ferrari non possono che andare al 2023, con le ultime quattro gare che serviranno agli uomini in rosso più che altro per togliersi qualche soddisfazione e rendere la stagione un pochino più positiva. Non che sia stata negativa, attenzione, ma il promettente inizio aveva illuso un pò tutti quanti, con la Ferrari che si è persa strada facendo tra errori del muretto e dei piloti. La speranza, come da 16 anni ormai, è che il prossimo possa essere l'anno buono per rivedere un Campione del Mondo in rosso.

Vincenzo Buonpane