E' stato un GP Giappone di F1 amaro per la Ferrari ma soprattutto per Charles Leclerc, che si è visto rifilare una penalità di 5 secondi per aver tagliato la chicane all’ultimo giro. Penalità che è costata al monegasco la seconda posizione ed ha consegnato il Mondiale definitivamente nella mani di Max Verstappen, che ringrazia chiudendo in anticipo un campionato comunque già scritto.

DUE PESI E DUE MISURE

Penalità o meno il titolo Mondiale non è stato deciso da questo episodio, in quanto Verstappen ha ampiamente meritato l’alloro grazie ad una stagione straordinaria in cui ha sbagliato poco o niente. Rimane la delusione per una scelta, quella della direzione gara, discutibile a livello di tempistiche considerando che a Singapore ci sono volute più di tre ore per decidere sull’episodio di Perez ed invece oggi i commissari hanno deciso tempestivamente.

Nel GP Giappone invece la decisione è arrivata dopo pochi minuti sorprendendo sia la Ferrari ma anche molti tifosi. Binotto infatti al termine della gara ha  criticato apertamente questa scelta, definendo il collegio dei commissari inadeguato. Leclerc infatti non avrebbe tratto nessun vantaggio nel taglio della chicane in quanto anche senza questo episodio avrebbe comunque concluso la gara saldamente in seconda posizione. Quello che fa rimanere perplessi è sicuramente la mancanza di “peso politico” da parte della Ferrari, non in grado di far valere le proprie ragioni anche quando vengono adottati due pesi e due misure.

NESSUN PESO POLITICO

L’assenza di Binotto oggi può essere un chiaro segnale in questo senso, mostrando una Rossa quasi arrendevole anche da questo punto di vista. Anche se i giochi erano ormai chiusi e Verstappen avrebbe comunque portato a casa il titolo, riteniamo sia inaccettabile quanto accaduto considerato le tempistiche con cui la penalità è arrivata. Alla Ferrari ed a Leclerc non sono state chieste spiegazioni al termine del GP Giappone come accaduto a Perez a Singapore o anche in altre occasioni, in cui si è aspettato quantomeno di sentire le versioni dei piloti coinvolti. Ed invece oggi, per la direzione era tutto chiaro: 5 secondi di penalità e titolo a Verstappen a pochi minuti dalla fine davanti ai dirigenti della Honda.

Leclerc dal canto suo ha fatto il possibile oggi per quantomeno limitare i danni ma il coraggio non è bastato. Il monegasco infatti non ha cercato scuse, dichiarando apertamente che il degrado delle gomme e la mancanza di passo sono state le cause principali di questa sconfitta. Degrado gomme che alla fine è risultato determinante all’ultimo giro in cui Charles ha tentato con le unghie e con i denti di difendere la posizione sul messicano, ma che alla fine lo ha portato all’errore che gli è costato la seconda posizione.

LE DICHIARAZIONI DI LECLERC

Charles Leclerc, al termine del GP Giappone di F1 ha infatti dichiarato: “Oggi è stata davvero una fatica e una sofferenza con le gomme negli ultimi giri. Era già successo nelle scorse gare, partiamo bene ma dopo pochi giri distruggiamo le gomme. Come detto, una sofferenza. Faccio le congratulazioni a Max per il suo secondo titolo, ma noi continueremo a spingere fino alla fine. Ovviamente è frustrante, oggi il passo non c'era già dopo soli 4 giri, ma è andata così. L'obiettivo è completare bene la stagione, il titolo di Max era solo questione di tempo, ci aspettavamo vincesse il mondiale. Dobbiamo sfruttare queste ultime gare per migliorare come team ed essere più minacciosi l'anno prossimo”.

Riguardo la penalità invece il monegasco quasi smentisce le parole di Binotto dichiarando: “Ho fatto un errore e ho cercato di minimizzarlo ovviamente cercando di andare dritto. Non sapevo che fosse l'ultimo giro, ma la penalità di cinque secondi penso sia stata corretta”. 

Julian D’Agata