La F1 riabbraccia il ritorno di Imola nel Circus dopo quattordici anni di assenza. Il GP dell’Emilia Romagna va così a raccogliere il testimone del GP di San Marino, terminato con l’edizione dell’ormai lontano 2006. Nel lasso di questi anni ne è passata di acqua sotto i ponti, oltre che di piloti e regolamenti tecnici. Sarà davvero difficile per la Ferrari riprendere da dove si era lasciato, ovvero dalla fantastica vittoria di Michael Schumacher al volante della 248 F1.

Ritorna Imola: il piccolo Nürburgring

Così era soprannominato il tracciato sulle rive del Santerno, per via dei suoi numerosi saliscendi e variazioni altimetriche degne dell’Inferno Verde. Le attuali F1 correranno per la prima volta ad Imola senza Variante Bassa. Infatti dalla Rivazza fino al Tamburello sarà un unico rettilineo con una leggera piega a destra, dove solo qui si potrà utilizzare il DRS. La configurazione aerodinamica delle monoposto può essere assimilata a quella vista a Portimão, ovvero da medio-alto carico. A svolgere un ruolo determinate sarà il corretto bilanciamento della vettura, per i repentini cambi di direzione e annesse pendenze. Oltre una buona trazione per uscire dai tratti più lenti quale la Variante del Tamburello, la Tosa e la Variante Alta.

Le Power Unit saranno mediamente sollecitate, con la farfalla del gas aperta per circa il 77% della percorrenza del giro. Un ruolo importante lo rivestiranno la parte elettrica MGU-K per via delle diverse frenate abbastanza impegnative. La Pirelli ha portato le mescole centrali in via cautelativa, considerando anche i carichi laterali che gravano sugli pneumatici. Considerando la doppia trasferta ravvicinata sono state poche le novità portate in pista dai vari team.

Ferrari

Il team di Maranello a Imola gioca praticamente in casa. Dopo la buona prestazione mostrata in Portogallo, soprattutto con Leclerc, in casa Ferrari si inizia a intravedere un cauto ottimismo. I correttivi portati sulla SF1000 hanno funzionato, ovviamente la strada per ricucire il gap è ancora elevato. Nel GP dell’Emila Romagna in Ferrari hanno portato una configurazione di alettone anteriore leggermente scarica nell’ulper flap più esterno (freccia gialla), per ridurre la resistenza all’avanzamento. Confermato il nuovo fondo piatto visto a Portimão con le tre “creste” o vorticatori (freccia azzurra) posti dinnanzi agli pneumatici posteriori. L’obiettivo è quello di controllare il fenomeno del Tyre Squirt oltre che schermare le turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici posteriori stessi. Una piccola novità riguarda l’estrattore, si basa su quello visto in Australia ma lievemente rimaneggiato. Nello specifico si possono notare i piccoli flap posti vicino alla struttura anti-crash (freccia gialla), un diverso andamento delle soffiature sempre sotto di essa (freccia azzurra). Infine le strutture di irrigidimento in metallo alle estremità del diffusore stesso (freccia rossa). (Foto: @AMuS; @NicolasF1i)

Red Bull

In Red Bull sperano di far valere le qualità telaistiche della RB16 nel GP dell'Emilia Romagna. Infatti la monoposto di Milton Keynes ha dato filo da torcere alle Mercedes in quel di Portimão, soprattuto nel giro secco. Purtroppo per Verstappen poi la prestazione non è stata altrettanto positiva nel passo gara. Nei box dell’Autodormo intitolato a Enzo e Dino Ferrari la Red Bull ha optato per una configurazione posteriore da alto carico. Lo si può notare grazie al profilo dell’alettone posteriore: il mainplane presenta una corda generosa (freccia verde) così come il flap mobile. Da notare che i tecnici diretti da Newey hanno deciso di non montare la Deck-Wing sul posteriore (freccia gialla). (Foto: @AlbertFabrega)

Alfa Romeo Racing

Il team Sauber, fresco di rinnovo di partnership con Alfa Romeo, ha portato a Imola un’evoluzione dei turning vanes. I flap verticali, posti al di sotto delle sospensioni, ora presentano una soffiatura (frecce verdi) per energizzare i flussi che investono il sotto scocca. L’obiettivo è di incrementare la vena fluida da indirizzare verso il fondo piatto, creando così deportanza. (Foto: @AMuS)

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Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano