Un lungo pomeriggio d’attesa a causa della pioggia: questo è stato il Gran Premio del Belgio. Più di tre ore in stand-by, culminate con i tre giri dietro la Safety Car effettuati solo per poter assegnare il punteggio dimezzato ai primi dieci classificati.

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Prima la lunga attesa, poi la finta ripartenza

Il pomeriggio belga da subito si è presentato quantomeno difficile. L’abbondante pioggia che è caduta incessantemente dal mattino ha fatto sì che la Race Direction optasse da subito per un ritardo nella partenza, anche dopo l’incidente di Perez a Les Combes nel giro di formazione. Ben presto, si è capito che le condizioni non sarebbero migliorate, dal momento che l’intensità della pioggia non ha mai accennato a diminuire.

Dopo due giri di formazione effettuati dietro la Safety Car, la procedura di partenza è stata sospesa. Nessuno poteva saperlo, ma per le successive tre ore piloti e addetti ai lavori sono rimasti in attesa di capire quali sarebbero state le decisioni di Michael Masi. Le condizioni della pista, sommate alla scarsa visibilità dovuta allo spray sollevato dalle vetture, non hanno permesso però di riprendere la gara per tutto il pomeriggio.

I minuti scorrono interminabili, fino alla prima decisione ufficiale di fermare il cronometro, bypassando così la regola delle tre ore di durata massima dell’evento. Alle 18:17, poi la partenza ufficiale del Gran Premio dietro alla Safety Car per una gara di un’ora, almeno in teoria. Perché nella pratica, dopo soli tre giri dietro la vettura di sicurezza, è stata esposta la bandiera rossa che ha messo definitivamente fine alle ostilità.

Verstappen è il vincitore davanti a Russell e Hamilton

Alla fine dei conti, il vincitore è risultato essere il poleman Max Verstappen, che grazie ai due giri interi disputati dietro la Safety è riuscito a portarsi a casa almeno il punteggio dimezzato di 12,5 punti, che lo portano a meno tre dal rivale Hamilton, terzo al traguardo e furioso con la Direzione Gara per la decisione presa.

A podio, in seconda posizione, George Russell, che in questo modo capitalizza la stupenda qualifica di ieri. Forse il suo sorriso finale è l’unico motivo per cui è valsa la pena attendere fino alla fine di questa gara. Un epilogo che lascia molti dubbi, soprattutto per come è stato gestito.

Hamilton via radio ha espresso tutta la sua frustrazione, e sinceramente, per quello che si è visto, è difficile dargli torto. Effettuare solo due giri dietro la Safety Car per poi stoppare la gara è sembrato solo un escamotage per non annullare la gara e assegnare almeno la metà del punteggio previsto. Le condizioni delle 18:30 non erano certamente migliori di quelle viste tre ore prima, e la disputa di anche soli pochi giri sembrava veramente improbabile.

Elemento da non sottovalutare: in questo modo, la gara risulta effettuata, e Liberty Media, con ogni probabilità, non dovrà accollarsi nessun rimborso verso promoter e tifosi.

Alla fine, l’unica nota positiva è sicuramente il primo podio in carriera di George Russell con la sua Williams. Altra nota di merito al pubblico belga, che nonostante la giornata di pioggia battente non ha mollato il colpo ed è rimasto al suo posto fino alla fine.

Prossimo appuntamento a Zandvoort, sperando di poter finalmente vedere una gara vera!

1 M. Verstappen  Red Bull    - - - - -
 2 G. Russell     Williams
 3 L. Hamilton	  Mercedes
 4 D. Ricciardo   McLaren 
 5 S. Vettel	  Aston Martin
 6 P. Gasly	  AlphaTauri
 7 E. Ocon        Alpine
 8 L. Norris	  McLaren
 9 C. Leclerc	  Ferrari
10 N. Latifi      Williams
11 C. Sainz	  Ferrari
12 V. Bottas	  Mercedes
13 F. Alonso      Alpine
14 A. Giovinazzi  Alfa Romeo
15 Y. Tsunoda     AlphaTauri
16 M. Schumacher  Haas 	
17 N. Mazepin     Haas
18 L. Stroll      Aston Martin
19 K. Raikkonen	  Alfa Romeo
20 S. Perez       Red Bull	

Nicola Saglia