Il Gran Premio dell'Azerbaijan, gara pazza per definizione, tutto dà e tutto toglie alla Red Bull: Verstappen out mentre è al comando ed alla fine a vincere è Perez.

Lo ricordo bene il 2016, entrò in calendario il GP dell'Azerbaijan che fece il suo debutto, con un bel po' di fantasia non c'è dubbio, con la denominazione di Gran Premio d'Europa. Più di qualcuno storse il naso per quel circuito dall'anima mista, un po' Monza un po' Montecarlo. Ma fin da subito, camminando su quel rettilineo infinito, capimmo che ne avremmo viste delle belle. E infatti ogni edizione del GP conferma e stupisce. Anche oggi, una gara sorniona, si risolve nel finale con i fuochi d'artificio.

Prima esulta Verstappen

La gara di Verstappen è straordinaria. Prende il comando in pochi giri e scappa via. Approfitta di un errore del box Mercedes per rientrare in sicurezza davanti a tutti e assicurarsi la protezione di Perez in seconda posizione davanti ad un furente Hamilton. Ma non ne ha alcun bisogno: al ritmo di giri veloci in sequenza il ritmo della Red Bull è troppo veloce per tutti quanti e infatti anche un pluricampione come Hamilton si deve accontentare del terzo posto chiedendo al proprio ingegnere di inventarsi qualcosa per ribaltare la situazione. Ha la vittoria meritatamente in pugno.

Poi esulta Hamilton

La fortuna gira e sorride di nuovo ad Hamilton, che in una giornata non esaltante ringrazia gli dei delle corse per aver fatto fuori il suo principale rivale al titolo. La gomma posteriore sinistra di Verstappen cede in pieno rettilineo (fotocopia di quanto successo pochi giri prima a Lance Stroll) e Max finisce a muro in pieno rettifilo ai 320, gara sospesa e ripartenza dalla griglia.

Situazione perfetta per Hamilton che è quello che da questa situazione ha più da guadagnare. Un facile attacco a Perez alla ripartenza, ritrovatosi primo dopo le sventure di Max, per conquistarsi una vittoria che peserebbe come un macigno nella corsa ad un titolo che si gioca punto a punto contro il campione della Red Bull. E invece va tutto all'aria: Hamilton parte bene ma per un problema ai freni va dritto lunghissimo alla prima staccata; chiuderà addirittura ultimo. Gli stessi dei delle corse, da lassù, riequilibrano tutto.

Ma alla fine vince Perez

La sprint race più corta della storia, due giri appena, è vinta da Perez. Sulla necessità ed opportunità di una formula di questo tipo per creare spettacolo se ne discuterà parecchio nei prossimi giorni, ma intanto è proprio il messicano della Red Bull a togliersi una bella soddisfazione. Quello che sulla carta è il secondo pilota Red Bull che si concedere una giornata da primo della classe dopo una gara eccezionale.

Scattato dalla sesta piazza guadagna subito due posizioni al via e conduce una gara regolare e velocissima guadagnandosi meritatamente il secondo posto dopo un pit stop non perfetto ma che gli consente comunque di rientrare in pista davanti a Hamilton. Per tutti quelli che si fossero chiesti il vero valore di Perez in Red Bull eccone un magnifico esempio. Sì perchè il lavoro di disturbo e resistenza ad Hamilton, peraltro eccellente, si conclude con una vittoria insperata e meritatissima. Miglior pilota di giornata insieme a Vettel.

Una giornata pazza. Una gara bellissima che ancora non è finita. Sono attese infatti delle risposte da parte della Fia ma soprattutto da parte di Pirelli che dovrà chiarire un pericoloso doppio incidente, per fortuna senza conseguenze, nello stesso punto del circuito.  

Stefano De Nicolo'

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