Nella vittoria all’ultimo respiro del Mondiale da parte di uno straordinario Max Verstappen c’è lo zampino di… Nicholas Latifi! Il canadese della Williams, infatti, andando a muro a sei giri dalla fine ha dato il via ad una serie di eventi che ha portato all’assegnazione del titolo.

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Il botto violento sotto l’albergo

Ma analizziamo quanto accaduto. Mentre là davanti la lotta Mondiale è abbastanza indirizzata verso Brackley, nelle retrovie le bagarre infuria anche per le posizioni più basse. In particolare, Nicholas Latifi e Mick Schumacher, con l’unica Haas scesa in pista dopo la positività al tampone di Mazepin, si stanno giocando la penultima posizione in gara. Alla staccata di curva 9, i due sono appaiati, con il tedesco all’interno, a favore di traiettoria.

Tra i due c’è un leggero contatto, e Latifi va largo, danneggiando probabilmente l’ala anteriore dopo il contatto con i cordoli della pista di Yas Marina. Nella parte lenta, questa ha causato poca direzionalità nella sua Williams, e, alla terz’ultima curva, il canadese perde il controllo andando in sovrasterzo e sbattendo pesantemente contro il guard rail.

A questo punto, la Safety Car è inevitabile, anche perché dai freni anteriori della vettura parte un piccolo principio d’incendio. Peccato per Latifi, che chiude una stagione sicuramente migliore della precedente, ma l’attenzione è tutta là davanti e sulle decisioni che prenderà la Direzione Gara.

Lewis sta fuori, Max monta le morbide. Race Direction quantomeno ondivaga

A questo punto, Red Bull e Mercedes sanno che si giocano il tutto per tutto. Mercedes decide di non far rientrare Lewis, mentre Verstappen torna ai box per la terza volta, per montare l’ultimo set di gomme morbide, che porteranno più grip negli ultimi giri, quando l’olandese sarà in modalità full attack.

Mentre ai muretti fumano i cervelli degli ingegneri, Michael Masi e i suoi colleghi stanno monitorando la situazione in pista, con i commissari insolitamente veloci nel togliere la vettura e ripristinare la pulizia della pista. A tre giri dal termine, viene permesso alle vetture doppiate di rientrare nel giro nel leader, ma subito nessuno ne approfitta, anche perché Norris, che è il capofila di queste vetture, non si decide a allungare il passo.

Questo avviene anche perché Hamilton, davanti, continua a fare waving, cioè continua a muoversi per scaldare le gomme. Quando i doppiati finalmente passano, viene data la comunicazione: si ripartirà all’ultimo giro. Un solo passaggio per decidere il Mondiale!

Ultimo giro da tutto o niente!

Al restart finale, la situazione davanti è sbilanciata pesantemente dalla parte di Verstappen. L’olandese ha infatti gomme morbide fresche, mentre Hamilton è ancora su coperture dure con più di 40 giri sulle spalle. Quando la Safety Car spegne le luci e se ne va, l’inglese, con grande mestiere, rallenta tantissimo, e la Red Bull gli si mette praticamente affiancata, con Verstappen costretto a tirare la frizione.

Quando cala la bandiera verde, però, Lewis è ormai preda del rivale, che lo passa inaspettatamente alla curva 5, prima del rettilineo più lungo della pista. A questo punto, Verstappen è bravo a difendersi anche sul dritto, e poi ad allargare le spalle alla staccata di curva 9, mentre Wolff urla inviperito via radio contro Michael Masi.

In particolare, il team di Brackley si lamenta del fatto che non tutte le vetture si sono sdoppiate prima della ripartenza, e questo avrebbe dovuto invalidare l’ultimo giro. Vedremo quale sarà la decisione della Direzione Gara, che in questi ultimi GP ci ha abituato a farci vedere tutto e il suo contrario, dopo la protesta ufficiale portata dagli uomini di Wolff.

Una cosa è certa: a sei giri dalla fine, il botto di Nicholas Latifi è l’episodio che ha cambiato le sorti del Mondiale 2021! Se il risultato sarà confermato, non vorremmo essere nei panni del canadese quando incrocerà Wolff, suo fornitore di power unit, nel paddock!

Nicola Saglia