In Spagna, dopo il Gran Premio, sia Charles Leclerc sia Frédéric Vasseur hanno sottolineato l’enorme inconsistenza della SF-23. Una vettura nata sotto il peso di grosse aspettative (iridate) che l’hanno affossata al ruolo di quarta forza dopo solo un terzo di Mondiale.

A 4 mesi di distanza dalla grande presentazione della SF-23, accompagnata dall’entusiasmo e dai proclami di piloti e team, in casa Ferrari il morale ora è totalmente opposto. A Maranello, dopo la Spagna, regna l’incertezza. La situazione è infatti tutt'altro che ideale. Una vettura che si è dimostrata al di sotto delle attese e che non regge il confronto con la F1-75; uomini chiave che lasciano la squadra a stagione iniziata; il pilota su cui i tifosi ripongono le loro speranze di successo che non può fare altro che aspettare e pazientare ancora dopo la falsa speranza del 2022. Una lunga serie di motivi che rischiano di trasformare il 2023 in una lunghissima agonia.

BILANCIO IN NEGATIVO

Nel 2022 la tappa di Barcellona aveva tolto a Ferrari e a Leclerc il comando del Mondiale a vantaggio di Red Bull e Verstappen. Quest'anno il Montmeló ha invece certificato il ruolo di quarta forza della Rossa. Se, davanti, Red Bull continua indisturbata la sua cavalcata, dietro di lei saranno Mercedes e Aston Martin a giocarsi il ruolo di seconda forza. Allo stato attuale, Ferrari è invece costretta a leccarsi le ferite, nonostante gli aggiornamenti. E anche la fredda retorica dei numeri certifica il crollo verticale della Rossa rispetto allo scorso anno. Dopo 7 gare, Leclerc ha 74 punti in meno del 2022 (116 vs 42) e un solo podio all'attivo, contro i 5 dello scorso anno. Il monegasco è così protagonista del peggior inizio di stagione da quando è in Ferrari, perché anche nel 2020 fece meglio sia a livello di punti (45) sia a livello di podi (2, Spielberg e Silverstone). E l’11° posto di Barcellona è anche il terzo GP fuori dai punti: il peggior piazzamento da Russia 2021 (chiuse 15°).

PAROLA CHIAVE: INCONSISTENZA

Proprio Leclerc ha lamentato una grande inconsistenza nella vettura anche con lo stesso treno di gomme. Nel mirino la Hard montata sia nel primo sia nel terzo stint del suo GP: “Abbiamo veramente tanto lavoro da fare perché siamo incredibilmente incostanti”, è stato l’allarme lanciato dopo la gara. Con il primo set di hard le sensazioni sono state terribili, non avevamo grip, specialmente davanti. Con il secondo set di hard tutto invece è andato meglio, nonostante io abbia eseguito le stesse procedure le sensazioni erano totalmente differenti”. Una sensazione confermata anche da Frédéric Vasseur, che nel dopo gara ha commentato quanto sia grosso il gap da stint a stint: Siamo fin troppo inconsistenti. Non avevamo lo stesso bilanciamento passando da uno stint all’altro, da mescola a mescola, anche con la stessa gomma sulla vettura di Charles nel primo e terzo stint. Siamo troppo fragili e dobbiamo lavorarci, su uno stint si parla anche di 10” di differenza”.

UN FUTURO DA DECIFRARE

Che cosa c’è ora nel futuro della Rossa? Dalle parole di Vasseur emerge come ci sia la continua convinzione che il potenziale ci sia nella SF-23. Una monoposto che nelle sette gare corse sinora si è dimostrata estremamente incostante, specialmente a pieno carico. Sfruttare le prossime 15 gare come banco prova in vista del prossimo anno dovrà essere la soluzione per un team che lo scorso anno ha chiuso a luglio lo sviluppo della F1-75 per concentrare inutilmente gli sforzi su una vettura – questa – nata male. Il tutto con la speranza che Leclerc ha espresso al termine della Spagna: “Spero che le cose non peggiorino ulteriormente, l’obiettivo è quello di risalire”. Risalire: perché solo così ci possono essere i mezzi per attrarre materiale umano a Maranello e perché Leclerc, nonostante le parole d'amore pronunciate prima del weekend, ha voglia di vincere. E se a Maranello non ci saranno le condizioni per farlo, motivi per rinnovare, Charles, ne avrebbe veramente pochi.

Mattia Fundarò