Il 2022 per la Scuderia Ferrari si prospetta decisivo in ottica futura. A Maranello infatti oltre a preoccuparsi di mettere in pista una monoposto competitiva, dovranno fare i conti con il rinnovo di Carlos Sainz Jr., sul quale però incombe l’ombra di Mick Schumacher.

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UN 2021 IN CRESCENDO

La stagione 2021 non è stata del tutto da buttare per la Scuderia Ferrari considerate le ambizioni della vigilia che non puntavano di certo al titolo. La Ferrari alla fine ha centrato l’obiettivo del terzo posto nella classifica Costruttori conquistando cinque podi, ma la vittoria è sempre sfuggita in questa stagione. A Maranello infatti non salgono sul gradino più alto del podio da Singapore 2019, quando Vettel era in lotta per il titolo.

Tempi che sembrano lontani, ma non dimentichiamoci che la Ferrari ha vissuto periodi di digiuno ben peggiori nel suo recente passato. In questa stagione, nonostante la vittoria non sia mai arrivata, c’è la certezza di avere una coppia di piloti affamata e competitiva. Sia Leclerc che Sainz infatti hanno dimostrato di avere il carattere che serve per guidare la Rossa, non facendo rimpiangere chi è salito su quel sedile prima di loro.

IL RINNOVO DI SAINZ

Il 2022 della Ferrari dipenderà soprattutto da loro, ma anche da come la Scuderia di Maranello andrà ad affrontare certe situazioni, sia dentro che fuori la pista. Oltre ad avere la responsabilità di portare una vettura 2022 finalmente competitiva, alcune questioni potrebbero rendere la prossima stagione più problematica del previsto. La prima questione riguarda sicuramente il rinnovo di Carlos Sainz Jr. che ricordiamo è in scadenza di contratto con la Ferrari alla fine del 2022.

Il pilota spagnolo è stato sicuramente la nota positiva di questa stagione, conquistando il quinto posto in classifica Piloti davanti al compagno di squadra Leclerc che invece si è piazzato settimo. Ma quello che ha sorpreso sicuramente di più di Sainz è stata la capacità di adattarsi cosi velocemente ad una monoposto “non sua”, andando ad imparare dal compagno di squadra e creando un clima costruttivo all’interno della squadra. Una dote sicuramente pregevole quella dello spagnolo in una squadra in cui le divisioni interne potevano affossare definitivamente un 2021 avaro di soddisfazioni.

Carlos Sainz Jr. ha dimostrato pienamente di meritare la Ferrari già al suo primo anno in Rosso, ma rischia di rimanere sulla graticola per tutto il 2022, con in più l’ombra di Mick Schumacher che incombe. Non rinnovare il contratto allo spagnolo infatti può lasciare intendere che la promozione a terzo pilota del giovane Schumacher è stata fatta con uno scopo ben preciso. Tante persone infatti sognano di rivedere la scritta MSC su una Ferrari e non è detto che non possa accadere già dal 2023. Ma qualcuno va sacrificato.

L’OMBRA DI SCHUMACHER

Leclerc, nonostante le sirene di mercato, difficilmente lascerà Maranello prima della scadenza naturale del contratto nel 2024. Il monegasco ha avuto una stagione altalenante, finendo addirittura dietro il compagno, senza mai perdere però la voglia di andare oltre il limite di una monoposto non all’altezza del suo talento. Se Leclerc quindi manterrà il sedile, l’unico indiziato a lasciare il posto al figlio del sette volte campione del Mondo è proprio Carlos Sainz.

Cosa fare quindi? Sarebbe giusto privarsi di un pilota come Sainz dopo soltanto due stagioni per portare Mick Schumacher a Maranello? Il 2022 sicuramente sarà fondamentale da questo punto di vista per la Ferrari, ma il rischio è quello di creare del nervosismo all’interno della squadra. L’ombra di Schumacher che incombe infatti può destabilizzare l’ambiente mettendo a rischio una stagione che sportivamente potrebbe regalare delle soddisfazioni, visto l’affiatamento dell’attuale coppia di piloti, che secondo chi scrive ma non solo, è la migliore del Circus. 

IL CORAGGIO DI NON CAMBIARE

Si deve avere il coraggio di puntare su un nome meno altisonante come quello di Sainz, ripagandolo con la fiducia per le stagioni a venire se non si vuole rischiare di destabilizzare l’ambiente. L’arrivo di Schumacher infatti può essere una minaccia anche per Leclerc, che andrebbe a fare i conti con qualcuno più amato dai tifosi e forse più supportato all’interno del team. Basta chiedere a Sebastian Vettel.

La soluzione per ritornare a vincere sta nel mantenere una continuità. Come si è visto in Mercedes che non a caso ha portato a casa 8 titoli costruttori puntando fondamentalmente sugli stessi uomini. Cambiare la squadra o il Team Principal ogni due anni non aiuterà ad ottenere risultati migliori, ed in Ferrari si deve capire che direzione prendere per non mettere a rischio un 2022 in cui finalmente a Maranello potrebbero togliersi qualche soddisfazione.

Julian D’Agata

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