Inizia a delinearsi il 2023 di Felipe Drugovich, da poco laureatosi campione della Formula 2. La sua stagione potrebbe sembrare una bella favola di sport da raccontare, sebbene nel motorsport moderno ci sia troppo spesso poco spazio per quest'ultime.

Il 22enne brasiliano ha ottenuto lo scettro di campione della Formula 2 nel weekend di Monza, quindi con un round di anticipo, mettendo fine alle speranze di titolo di Théo Pourchaire. Drugovich è il primo pilota a vincere la categoria cadetta della massima serie senza appartenere ad un junior team, evento che non si verificava dai tempi di Jolyon Palmer nel 2014. Da segnalare che De Vries vinse il campionato 2019 nelle stesse condizioni, ma la sua carriera era iniziata con il supporto della McLaren.

DRUGOVICH E IL SUO "ANNO MIGLIORE"

Sicuramente il brasiliano ha potuto contare sull'importante supporto degli sponsor nel corso della sua carriera, ma ciò che ha reso magica la sua stagione è proprio l’isolazionismo di Drugovich, in un paddock di F2 dominato dai programmi di sviluppo per giovani piloti. Riguardo alla sua stagione (alla quale manca l’ultimo round di Abu Dhabi), Felipe ha collezionato cinque successi, quattro pole position e nove podi. La chiave di volta sono stati i pochi errori commessi, uniti ad un ambiente sereno come quello del team MP Motorsport. Lo stesso Drugovich ne ha parlato in alcune dichiarazioni dopo la conquista del titolo: “È stato un grande anno per i risultati, ma anche per l'atmosfera all'interno della squadra: mi sono davvero divertito, probabilmente l'anno migliore che abbia mai avuto”.

Inoltre il giovane sudamericano, dopo l’esperienza negativa in UNI-Virtuosi nel 2021, ha dimostrato, tornando nel team con il quale aveva vinto la sua prima gara in F2, l’anno precedente, che l’ambiente è proprio il punto di partenza per il successo finale. Si può discutere sull’affidabilità delle monoposto di Formula 2, ma non sulla stagione di Drugovich, che ha meritato sul campo di essere uno dei protagonisti per il futuro.

IL 2023 DEL BRASILIANO NEL SEGNO DI ASTON MARTIN, MA NON DA TITOLARE

Tuttavia, proprio la mancanza di un team di Formula 1 come supporto del brasiliano ha esposto poco il personaggio ai media. Dopo il ritiro di Sebastian Vettel si sono scatenati una serie di eventi nel mercato piloti, ma in pochi hanno affiancato il nome di Drugovich ad una squadra di Formula 1 per il 2023. Alcune voci hanno parlato di Alpha Tauri, specialmente se il discorso della superlicenza di Herta fosse saltato. Nelle scorse ore, però, è arrivata la prima notizia ufficiale sul 2023 di Felipe Drugovich: il classe 2000 ha firmato con Aston Martin per il ruolo di reserve driver e diventare il primo pilota del nuovo programma di sviluppo per giovani piloti della squadra britannica. La firma è arrivata proprio nel weekend di Monza, poche ore dopo aver festeggiato il titolo.

Per il brasiliano ci sarà già l’opportunità di guidare una monoposto di Formula 1, ossia l’AMR22, nel corso delle prove libere di Abu Dhabi. Mentre per quanto riguarda la prossima stagione, Felipe dovrebbe partecipare a dei test programmati con Aston Martin al volante della AMR21, la vettura della passata stagione. In seguito all’annuncio sono arrivate le prime dichiarazioni del pilota brasiliano e di Mike Krack, Team Principal dell’Aston Martin.

KRACK: "LE VITTORIE A BARCELLONA SONO STATE IMPRESSIONANTI"

Drugovich: “Diventare un membro del Programma Driver Development di Aston Martin F1 è una fantastica opportunità per me. Vincere in Formula 2 è stato a lungo considerato il miglior trampolino di lancio possibile per una carriera in Formula 1, e vedo il mio ruolo in Aston Martin come quello per darmi tutti gli strumenti per fare quel passo successivo cruciale. Per me il 2023 sarà una curva di apprendimento: lavorerò con il team di F1, ma il mio obiettivo principale è imparare e crescere come pilota. Spero che questo mi dia l'opportunità di correre in Formula 1 in futuro”.

Krack: “Felipe ha mostrato talento, determinazione e costanza incredibili per vincere il campionato di Formula 2 di quest'anno. Ricordo in particolare le sue fantastiche vittorie Sprint e Feature Race a Barcellona, che sono state davvero impressionanti. Siamo lieti che si unisca a noi come membro del nostro programma di sviluppo e non vediamo l'ora di accoglierlo come parte del nostro team ad Abu Dhabi questo novembre".

L'ENNESIMO PILOTA A CUI VIENE CHIESTO DI ASPETTARE

Tuttavia, la nota dolente a questo punto riguarda proprio il ruolo di Drugovich. Dopo il recente caso di Oscar Piastri, anche Drugovich si aggiunge alla lista dei piloti “messi in panchina” in attesa di un sedile in Formula 1, poiché ricordiamo come per regolamento il vincitore della Formula 2 non possa disputare la categoria l’anno seguente. Una nota importante e una tendenza che deve necessariamente cambiare, se effettivamente si vuole valorizzare il percorso di sviluppo dalle categorie propedeutiche.

Antonio Fedele