Il recente GP di Toscana ha sollevato alcune discussioni relative alla sicurezza in pista, ovvero la ripartenza dopo la safety-car e le vie di fuga in ghiaia: Michael Masi, direttore di gara per i GP di Formula 1, ha chiarito il proprio punto di vista su entrambi i temi.

Nessun bisogno di modificare le procedure di restart

Durante la partenza lanciata dopo la safety-car, innescata dall'uscita di pista di Max Verstappen, un tamponamento nelle retrovie ha visto uscire di scena quattro piloti.

Alla luce di quanto successo, alcuni piloti hanno richiesto dei cambiamenti nella procedura. Secondo il loro punto di vista, il timing nella decisione di riprendere la gara ha avuto un ruolo chiave nell'incidente.

Michael Masi già domanica sera aveva dichiarato: "Non penso ci sia bisogno di rivedere la regola relativa alla ripartenza dopo la safety-car". Secondo Masi la normale procedura è stata correttamente seguita al Mugello, in tutte le fasi: dalla notifica di ripartenza ai team fino alla bandiera verde sul rettilineo di partenza.

La posizione assunta da Masi chiude sul nascere qualsiasi discussione. Da più parti, tuttavia, ci si aspettava una decisione più articolata sul comportamento di alcuni driver durante la fase ripartenza al Mugello e non il solo richiamo formale di dodici piloti.

La ghiaia a bordo pista non è una soluzione percorribile ovunque

A differenza dei tracciati di nuova generazione, la natura old-school del Mugello ha riportato a galla un tratto caratteristico di questi circuiti: la ghiaia nei fuoripista.

Molti piloti, tra i quali Charles Leclerc e Sebastian Vettel, hanno apprezzato la ghiaia come elemento addizionale di sfida. La prospettiva di uscire di pista ed insabbiarsi, piuttosto che continuare sull'asfalto, cambia l'approccio dei piloti nelle diverse fasi di guida.

Da anni si dibatte sulle vie di fuga in asfalto piuttosto che in ghiaia, rivelandosi un tema di discussione assai complicato da maneggiare.

Rispetto a quanto richiesto dai piloti dopo il GP di Toscana, Masi ha dichiarato: "Non possiamo avere la ghiaia dovunque, non è una 'misura universale'. Dobbiamo trovare le soluzioni più appropriate con i proprietari ed operatori dei circuiti e dobbiamo continuare su questa strada."

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Luca Colombo