Cogliere l'occasione offerta dai nuovi mercati mantenendo al tempo stesso un legame con la storia. Un compito di certo non semplice per Stefano Domenicali, chiamato alla prospettiva di dover abbandonare circuiti che hanno scritto la storia del motorsport in favore di orizzonti ben più remunerativi. Il CEO della Formula 1 ne ha parlato ai microfoni della tedesca Sport Bild, confermando come non ci sarà nessuna gara in Germania nemmeno nel 2023.

BUSINESS vs. TRADIZIONE

La Formula 1 è anche (e soprattutto) business, e di certo ciò non rappresenta una novità. Non può fare a meno di sottolinearlo nemmeno Stefano Domenicali, di fronte alla necessità di dover gestire il malcontento dei tifosi "storici" della categoria regina, i quali reclamano a gran voce il mantenimento di un calendario in linea con la tradizione di questo sport. Non è un mistero, infatti, come di fronte all'ingresso di nuovi Paesi a correre i rischi maggiori siano alcuni dei circuiti europei di maggiori fascino e storia, per i quali si prospetta un futuro non certo roseo.

La prossima tappa di Spa Francorchamps (in programma tra una decina di giorni) rappresenta l'esempio lampante delle preoccupazioni dei fans, atterriti dall'idea che uno dei circuiti più emozionanti al mondo debba lasciare spazio a new-entry dove soltanto lo show-business possa farla da padrone, come ad esempio il nuovo tracciato cittadino di Las Vegas. Sulla controversa questione, Domenicali ha ammesso: "Il denaro è importante per chiunque, anche per noi. Ma ciò non significa che siamo disposti a vendere l'anima della Formula 1. Se guardassimo solo all'aspetto remunerativo, il calendario sarebbe ben diverso da quello attuale".

Il boss della Formula 1 si è poi espresso in merito al ruolo giocato nel processo di evoluzione dei Paesi coinvolti: "Noi forniamo i riflettori ai Paesi che intendono presentarsi nel migliore dei modi. In Russia non tratteremo più e non ci saranno altre gare. Ma altrove i benefici sono già visibili. Ad esempio, in Arabia Saudita le donne possono guidare già da quattro anni". Peccato che poi questo rappresenti soltanto una piccola situazione di facciata, in un Paese dove i diritti umani sono ben lungi dall'essere garantiti.

NESSUNA GARA IN GERMANIA

A proposito del Gran Premio di Germania, Domenicali ha escluso la possibilità di vedere una gara a Hockenheim o al Nurburgring già a partire dal 2023: "Vorrei che tornasse in calendario, ma è un'ipotesi da escludere per il prossimo anno. Se non chiamo io gli organizzatori tedeschi, da parte loro non ho alcun riscontro. Difficile capire come non si possa costruire un business attorno ad un evento simile, ma di certo non possiamo sostenere tutti i costi".

In attesa di vedere la prossima bozza del calendario 2023, è ipotizzabile che il numero di gare definitivo possa salire a 23. Con la certezza di Las Vegas come novità assoluta ed il ritorno del Qatar, rimangono in bilico le candidature di Sudafrica e Cina. Anche se a tremare sono soprattutto Francia, Belgio e persino...Montecarlo. Il tutto in attesa dei lavori di ammodernamento richiesti dalla FIA sul circuito di Monza, che dovrebbero partire poche settimane dopo lo svolgimento dell'edizione 2022 e prolungarsi sino alla prima parte del prossimo anno.

Marco Privitera