Il Mondiale di F1 è appena entrato nel vivo ma già si iniziano a delineare le prime ipotesi riguardo il calendario 2023. Se da un lato siamo sicuri che ci saranno delle new entry come Las Vegas, dall’altro c’è il rischio concreto di vedere sparire le gare che hanno fatto la storia del Circus come Spa e Monaco.

LE NEW ENTRY E LE CONFERME

Il calendario F1 2023 inizia a delinearsi grazie ai recenti annunci dei rinnovi di lunga data per Australia fino al 2035 e Bahrain addirittura fino al 2036. Per il circuito di Melbourne inoltre si ritornerà alle origini, con il GP Australia che andrà ad inaugurare la stagione. Tra i punti fermi invece si aggiungono le new entry Qatar e Miami, con quest’ultimo che si è già proposto in questa stagione come una delle tappe più glamour del Circus e “fiore all’occhiello” di Liberty Media. Gli americani hanno anche espresso un forte desiderio di tornare in Sudafrica nello storico circuito di Kyalami in cui non si corre dal 1993. Circuito però che è stato recentemente rinnovato grazie al contributo di Toby Center, boss di Porsche South Africa e potremmo avere presto degli annunci in tal senso.

Inoltre ci saranno i rientri in calendario di Cina e Singapore, appuntamenti che sperano di rimanere a lungo vista la crescente popolarità della F1 in Oriente. A questi aggiungiamo i contratti già esistenti di Spagna, Ungheria, SIlverstone, Imola, Montreal, Brasile, Abu Dhabi e Austin ed il conto sale lasciando poco spazio ad altre location. Non a caso qualche tempo fa avevamo lanciato la notizia della “crisi” tra Liberty Media e l’Automobile Club di Monaco. La gara del Principato infatti è sempre stata esentata dal punto di vista economico, ma con la nuova gestione americana che tiene più allo spettacolo che alla storia, questo potrebbe cambiare.

GP STORICI A RISCHIO

Tra i GP a rischio infatti troviamo tra i più importanti come detto sopra il GP di Monaco, da sempre presente nel calendario F1 ma che potrebbe venire clamorosamente a mancare per sul mancato accordo tra l’ACM e Liberty. La crisi sembra seria in quanto nel Principato non si vuole cedere alle richieste di “ammodernamento” e soprattutto di diventare un cliente pagante senza nemmeno guardare in faccia alla storia. Sebbene nessuno voglia vedere sparire Monaco dal calendario 2023, le possibilità finora sono più che concrete visti i tempi lunghi per l’accordo tra le parti.

Un’altra gara a forte rischio cancellazione è il GP del Belgio, per motivi pressoché simili a quelli di Montecarlo. Liberty Media infatti non riconosce più a Spa il beneficio di essere il circuito che paga meno in F1, e vorrebbe che si allineasse agli altri. Per questo motivo potremmo vedere il Belgio a cadenza biennale, non riuscendo e non volendo gli organizzatori al momento a soddisfare le richieste economiche degli americani. 

ALTRE GARE IN BILICO

Un altro circuito che potrebbe essere proposto a cadenza biennale invece è il Paul Ricard, anch’esso in scadenza e con una popolarità sempre più decrescente. Il circuito francese infatti raramente ha regalato gare emozionanti e non ha mai visto dalla sua una grande cornice di pubblico. Non a caso abbiamo recentemente sentito parlare di Nizza, ma la troviamo più una provocazione che una possibilità concreta.

A rischio uscita anche Messico e Austria, essendo il contratto di entrambi in scadenza e senza una firma imminente. Per il circuito dedicato ai fratelli Rodriguez il problema è principalmente economico, mentre per Spielberg le motivazioni sono anche “politiche”. Materschiz godeva infatti di un ottimo rapporto con Bernie Ecclestone mentre adesso sembra esserci più freddezza con la nuova proprietà americana. Feeling che non sembra essere sbocciato nemmeno con Zandvoort, nonostante la marea orange che inneggia al suo idolo Verstappen, il circuito olandese è in scadenza nel 2023 e sembra essere nella lista dei sacrificabili.

QUANDO IL NUOVO CALENDARIO?

Quando avremo quindi ufficialmente una prima bozza di calendario F1 2023? La motivazione che non ci sono stati annunci in tal senso riguarda la volontà di Liberty Media di venire incontro ai team e tentare di “regionalizzare” il calendario che sarà di 22 o 23 gare. Sicuramente non si tratta di un concetto completamente nuovo ma ci sarebbe la volontà da parte degli americani di aprire la stagione tra Australia, Asia e Medio Oriente, per poi proseguire in Europa durante l’estate e concludere in America e Sud America limitando al minimo i back-to-back e le spese.

La questione non è pero cosi semplice in quanto per esempio Montreal vorrebbe mantenere il GP a Giugno come garantisce il contratto firmato fino al 2024, mentre altre tappe come Miami, Abu Dhabi ed Australia hanno clausole simili. Come risolvere il rebus quindi? L’unica opzione è quella di non stravolgere il calendario F1 2023 rispetto a quello attuale con buona pace dei team, che dovranno vedere slittare di qualche anno questo piano che comunque è stato tracciato. I rinnovi e le trattative in corso con le new-entry potrebbero infatti rimescolare le carte in tal senso, ma è un cambiamento che difficilmente vedremo già nel corso della prossima stagione. Ne sapremo di più nelle prossime settimane.

Julian D'Agata