Cinque anni fa oggi prendeva forma una delle notizie più incredibili della storia della Formula 1 moderna: Bernie Ecclestone mollava la presa sul Circus, lasciando il timone di comando a Liberty Media. Cosa e come lasciava Ecclestone e cosa è cambiato da quel giorno?

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Ecclestone out

Con tutta probabilità Bernie sognava di poter estendere il suo regno sulla Formula 1 con un mandato di durata biblica, tipo fino alla Fine dei Tempi. Il mondo degli affari, però, non ragiona con la stessa testa di un ottuagenario che si crede (parole sue) immortale e, siccome tutto ha un prezzo, i dollari messi sul tavolo dagli americani di Liberty Media sono tali per parlare in termini concreti dell'inimmaginabile: il dopo Bernie. Un rebelòt, diremmo qui a Milano.

Per almeno quindici anni, il Toto-Bernie aveva ipotizzato, per il giorno del pensionamento, nomi da paddock come quello di Flavio Briatore. Scombinando tutti i pronostici, le redini del comando andranno in mano a Chase Carey e Liberty Media. La parte più spettacolare rimane l'estromissione, si dice in sei mesi, di Bernie dalla stanza dei bottoni. Come nella migliore tradizione dei film americani, una mattina entri nel tuo ufficio, che fino a ieri sera era il tuo, ma ora non lo è più. Ecclestone dichiarerà: "Chase ha preso il mio posto, ora sono come un presidente onorario anche se non ho idea di cosa voglia dire."

Uomo d'affari

Sic transit gloria mundi. Nell'immaginario collettivo Ecclestone rimarrà sempre il Supremo Bernie, quello delle offerte che non si possono rifiutare e il catalizzatore di una certa iconografia relativa ai film del Padrino legata alla Formula 1.

Ecclestone aveva, e forse ancora ha, una caratteristica unica: la grandissima abilità come uomo d'affari. In positivo: è stato capace di strutturare la Formula 1 come un business vendibile a livello globale. In negativo: ha privato l'appassionato il toccare con mano la realtà di uno sport che può essere molto affascinante, buttando via alcuni tracciati storici. E spesso ha messo la firma su dichiarazioni che potremmo definire imbarazzanti.

Tutta colpa sua? Non proprio: in fondo il mondo degli affari è talmente bipolare che le cose positive e quelle negative convivono nello stesso posto e nello stesso momento. Gli affari sono affari: se non ti faccio fuori io, mi fai fuori tu. Del resto, la nuova gestione targata USA come prima manovra ha optato, cinque anni fa, per una veloce ed ingloriosa deposizione del Re, proprio perché gli affari sono affari ed il timore di un colpo di coda di Ecclestone andava preso in seria considerazione.

Il dopo

Tra le tante dichiarazioni di Ecclestone una volta fuori dal giro, rimane interessante quella a sfondo alimentare. Bernie disse che la sua Formula 1 era un ristorante stellato, mentre quella di Liberty Media stava diventando un fast-food.

Questi prime cinque anni di gestione made in USA hanno visto una Formula 1 meno ingessata, più amichevole nei confronti dell'appassionato. Del resto il canale YouTube del Circus ha appena passato la soglia dei quattro miliardi di visualizzazioni. Forse Bernie stava perdendo il treno dei social network e, in generale, della rivoluzione digitale.

Certo è che questa amichevolezza è anche una stretta morbida, nel senso di ammorbante. La parte genuina di questo sport, sempre nascosta da qualche parte, diventa secondaria, a favore di una spettacolarizzazione e di un "effetto wrestling" non necessari. Lo story-telling prende il sopravvento sulla storia stessa. La Formula 1, per esempio, è ambasciatrice di cause sociali come inclusione e sostenibilità ambientale. Ma nessuno ci può (e dovrebbe) credere, visto dove e per quanto si corre durante l'anno.

Forse è ancora troppo presto per giudicare quanto ha portato Liberty Media. Dobbiamo vedere cosa sarà dei nuovi regolamenti e dell'introduzione sui limiti di spesa. Episodi come l'infinita discussione sui fatti di Abu Dhabi o i rimborsi per la gara di Spa-Francorchamps non arrivati, però, lasciano qualche dubbio. Vuoi vedere che la storia del fast-food di Ecclestone non è poi così campata per aria?

Luca Colombo

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