La carriera sportiva di Ukyo Katayama, che oggi compie 57 anni, si divide in due mondi distinti: il primo è quello delle corse automobilistiche, il secondo è quello dell'alpinismo. Due attività ben distanti tra loro, ma dove il giapponese è riuscito ad emergere per tenacia, passione e dedizione.

Primi passi nelle corse

Ukyo Katayama nasce il 29 maggio 1963 a Tokyo. La sua carriera nel mondo delle corse comincia in Europa nel 1986, quando partecipa a diverse gare automobilistiche in Francia. Nel 1988, disputata la sua prima 24 ore di Le Mans (in cui è costretto al ritiro), ritorna in Giappone per partecipare alla Formula Nippon.

Nel suo primo anno in questa categoria il pilota conquista due punti, concludendo all’undicesimo posto in classifica. L’anno successivo non realizza punti, ottenendo come miglior risultato un settimo posto nell’ultima gara.

Il 1990 si dimostra completamente diverso per il pilota giapponese: tre incursioni sul podio e un quinto posto finale. I risultati positivi si confermano anche l’anno successivo: titolo nella categoria, con due vittorie e tredici punti di vantaggio rispetto al secondo classificato.

Formula 1

I buoni risultati sono la chiave per ottenere la sponsorizzazione da parte della Japan Tobacco, che gli apre le porte della Formula 1 con un sedile nel team francese Larrousse per il 1992. Il pilota giapponese non si qualifica per due gare, rimediando zero punti in classifica. Di nuovo al via nella 24 ore di Le Mans, è ancora una volta costretto al ritiro.

La Japan Tobacco riesce a fargli ottenere un contratto con la scuderia Tyrrell per la stagione successiva, fino al 1996. Il 1994 è il suo migliore anno, nel quale riesce ad andare a punti in tre occasioni, sognando il podio in Germania. Sfortunatamente a Hockenheim è costretto al ritiro per problemi sulla sua monoposto.

Alla fine del 1996 Katayama lascia la Tyrrell e corre l’anno successivo con la Minardi, ma anche questa stagione si rivela deludente. Così decide di ritirarsi dalla Formula 1. Subito dopo il ritiro, Katayama annuncia di aver sconfitto il cancro, fortunatamente non pericoloso per la salute ma che ne aveva condizionato le prestazioni.

Oltre la Formula 1

Dopo il ritiro dalla Formula 1 continua a partecipare alla 24 ore di Le Mans per altre quattro edizioni ('98, '99, 2002 e 2003). Il suo miglior risultato è primo di classe e secondo assoluto con la Toyota nel 1999.

Katayama continua a rimanere in contatto con il mondo delle corse anche in veste di team manager della propria squadra, fondata nel 2000.

Il team partecipa al campionato JGTC nel 2001-2002, classe GT500. Lasciata la serie dopo il 2002, Ukyo torna nel 2011 per guidare il programma GT300 della Goodsmile Racing, portando a casa tre titoli nella serie (2011, 2014 e 2017). Si contano anche partecipazioni al Rally Dakar nel 2002-2005 e 2007, con lo stesso Katayama di nuovo pilota nel 2008.

Montagna e grandi scalate

Oltre alla passione per le corse, Katayama ha sempre amato scalare le montagne: già nel 1996, quando ancora corre in F1, scala infatti il Monte Bianco e due anni dopo anche il Kilimanjaro e l'Elbrus.

Nel 2001 riesce nell’impresa di scalare la sesta montagna più alta del mondo: il Cho Oyu. Nel 2006 si arrampica sul Manaslu, l’ottava montagna più alta del mondo, dopo un tentativo fallito nel 2004. Nel 2009 si issa sulla montagna di Aconcagua.

Il 18 dicembre 2009 il tentativo di scalata del monte Fuji termina in tragedia, con la morte di due scalatori. Katayama viene portato all’ospedale su un elicottero e si salva.

Nel 2010 Ukyo ritorna a scalare, completando la salita del Vinson Massif: Katayama ad oggi può vantare di aver scalato cinque delle sette montagne più alte al mondo.

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Chiara Zaffarano