È Norbert Michelisz il nuovo campione del WTCR: l’ungherese ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie e aspettare l’ultima gara del campionato per conquistare il tanto agognato titolo. Il weekend, in particolar modo la domenica, è stato una continua altalena di emozioni: le prime due manche sono andate rispettivamente a Michelisz ed Esteban Guerrieri, ma il tutto si è concluso nel corso degli ultimi giri della stagione. A Guerrieri e tutto il team Münnich Motorsport l’onore delle armi per averci sempre provato, ma il titolo riservato alle squadre va al Cyan Racing, che ha portato al debutto le Lynk & Co.

Questo campionato, con il suo esito, funge da spartiacque fra il passato e il nuovo che avanza: infatti, oltre al neo campione trentacinquenne, nell’ultima gara si è assistito ad un podio che sa tanto di futuro. A vincere è stato Johan Kristoffersson, seguito da Mikel Azcona e dal nostro Kevin Ceccon.

Gara 1. È stato Norbert Michelisz ad aprire le danze dell’ultimo weekend stagionale del WTCC andando a conquistare un successo quasi in solitudine. La pioggia caduta poco prima della gara ha provato a scompaginare le carte, tant’è vero che si è deciso di partire dietro safety car. Inoltre le strategie, a livello di gomme, sono state fra le più disparate: alcuni hanno scelto di montare le slick, altri le rain e chi un mix di entrambe. Le ostilità sono iniziate al secondo passaggio e lì Norbi ha creato il vuoto: Aurélien Panis non è riuscito minimamente ad impensierirlo ed il figlio d’arte si è così accontentato del suo primo podio in carriera nel Mondiale Turismo.

La vera lotta è iniziata dal terzo posto in giù: con Néstor Girolami e Mikel Azcona a battagliare per il gradino più basso del podio. Guerrieri ha iniziato a pigiare forte sull’acceleratore risalendo dalla decima piazzola e ingaggiando una lotta con le due Alfa Romeo di Kevin Ceccon e Ma Qinghua. L’argentino ha dapprima forzato il sorpasso ai danni dell’italiano e, dopo un duello ruota a ruota durato quasi un giro, ha superato anche il cinese, risalendo in settima posizione.

Il portacolori Münnich Motorsport si è lanciato immediatamente all’inseguimento di Augusto Farfus, infilandolo nella staccata di curva uno: vani sono stati i tentativi di difesa del brasiliano, che è arrivato anche al contatto. Il pilota Hyundai BRC ha iniziato subito a perdere terreno per via della scelta di pneumatici poco felice, stessa sorte subito dopo per entrambe le Alfa Romeo Giulietta e Thed Bjork, che ha così abbandonare la lotta per il titolo piloti.

Visto il recupero di Tarquini, risalito prepotentemente in terza posizione, Girolami ha lasciato strada al suo team mate Guerrieri, che si è installato così al quarto posto. Da segnalare anche la forsennata rimonta di Müller che, con numerosi sorpassi, si è ritrovato in sesta posizione alle spalle della wild card Joao Paulo de Oliveira, che gli è valsa come quinta visto che il brasiliano è trasparente ai fini della classifica. A seguire il pilota Cupra Daniel Haglöf che, grazie alla scelta degli pneumatici, è giunto settimo al traguardo seguito da Johan Kristoffersson, il migliore in casa Volkswagen; nono Nicky Catsburg e a chiudere la top-10 Jean Karl Vernay.

Gara 2. Esteban Guerrieri, in una gara a dir poco caotica, ha riaperto i giochi per la volata finale del WTCR. Seconda posizione per Mikel Azcona, terzo Johan Kristoffersson partito addirittura ventiduesimo, autore di una rimonta impressionante.

Allo start Guerrieri, partito nono, nell’arco del primo giro è passato a condurre i giochi. Nelle retrovie, per via della pioggia, un incidente fra Yvan Muller e Nicky Catsburg ha costretto l’ingresso della vettura di sicurezza. Numerosi sono stati i piloti che sono usciti fuori pista, fra questi anche Michelisz che è riuscito a uscire illeso. Ad avere la peggio la Hyundai i30 N di Catsburg sulla quale c’è stato un principio d’incendio sull’anteriore sinistra, costringendo la direzione gara a sospendere la gara.

La bandiera rossa è durata per circa un’ora, ma la bagarre è iniziata nella direzione gara: inizialmente si voleva procedere al restart della gara mantenendo la griglia di partenza iniziale. Fortunatamente poi si è arrivati alla giusta conclusione di ripartire con l’ordine della classifica registrata nell’arco del primo giro, più precisamente nel secondo settore prima dell’incidente.

Al restart Nestor Girolami ha comandato abilmente la prima fase, prima di lasciar passare al suo caposquadra Guerrieri le operazioni della gara. Ad approfittarne Azcona che si è intrufolato fra le due Honda guadagnando la seconda posizione. Kristoffersson è stato autore di una rimonta fenomenale: partito dalle retrovie si è postato a ridosso del gruppetto di testa. Lo svedese ha dapprima infilato l’argentino del Münnich Motorsport e poi ha iniziato a pressare lo spagnolo di causa Cupra. Sfortunatamente per lui l’ingresso della safety car, per via del ritiro di Attila Tassi, ha posto fine alle ostilità con due giri di anticipo.

Kevin Ceccon, dopo un bell’avvio di gara, ha concluso in quinta posizione dovendosi difendere da un infuriato Yvan Muller, per via della manovra poco ortodossa di Catsburg allo start, sesto ma estromesso dalla lotta per il titolo; settimo il suo compagno di team Yann Ehrlacher. Ottavo Michelisz autore di una gara accorta e lontana dai guai dopo lo spavento iniziale. A concludere la top-10 i due piloti del Loeb Racing Rob Huff e Benjamin Leuchter.

Gara 3. Lo start dell’ultima manche è stato degno di un film: a partire dalla prima fila i due contendenti al titolo Michelisz e Guerrieri. L’argentino ha subito infilato il pilota Hyundai, portandosi al comando; ne ha approfittato anche Azcona, che ha fatto scivolare l’ungherese al terzo posto. Lo spagnolo e l’argentino hanno ingaggiato subito una bella lotta, ma l’ingresso della safety car, per consentire la rimozione della Hyundai di Augusto Farfus rimasta incagliata nella via di fuga, ha raffreddato gli animi.

Alla ripresa Kristoffersson, partito ventiduesimo e dopo una serie di sorpassi avvenuti nelle prime due tornate, si è messo nei tubi di scarico del gruppetto di testa. Azcona al quinto passaggio ha deciso di rompere gli indugi andandosi a prende di prepotenza la prima posizione: lo spagnolo è arrivato al contatto con Guerrieri Il quale è andato nell’erba ostruendo il radiatore della Civic. Immediato il calo di potenza che ha fatto retrocedere man mano nelle retrovie l’argentino. Ad approfittarne Michelisz che ha così definitivamente messo in cassaforte il campionato. Guerrieri, dopo due soste ai box, ha concluso mestamente la gara in ventiduesima posizione.

Ennesimo ingresso della vettura di sicurezza per rimuovere l’Audi di Gordon Shedden, con la gara che è ripresa all’undicesimo giro. Kristoffersson ha prontamente superato Azcona prendendosi il comando della gara. Lo spagnolo poi è stato costretto a difendersi dai continui attacchi di Ceccon fino all’arrivo in volata vinto dal portacolori del PWR.

Kristoffersson ha regalato l’ultimo trionfo nel Mondiale Turismo per la Golf, prima del pensionamento anticipato da parte della Volkswagen. Questo, molto probabilmente, è stato il successo che ha chiuso un ciclo per la casa tedesca: l’utilizzo di una motorizzazione endotermica nel Motorsport. Quarto posto per Frédéric Vervisch con l’Audi all’ultima apparizione in veste semi-ufficiale.

A Michelisz è bastato il quinto posto per laurearsi campione, scortato da Gabriele Tarquini nella veste di gregario di lusso, quasi a segnare il gesto di abdicazione del regno.

Il Mondiale Turismo targato 2019 va ora in archivio, gli occhi sono già puntati al cinque aprile, quando partirà la stagione 2020 sul cittadino dì Marrakech.

Michele Montesano