Per la prima volta in un campionato del mondo organizzato dalla FIA, un pilota cinese si è imposto in una competizione ufficiale. L'onore è toccato a Ma Qing Hua, che ha conquistato gara-2 nel sesto appuntamento stagionale del WTCC sul Moscow Raceway. Un successo reso ancor più sorprendente dal fatto che il pilota Citroen era al proprio debutto nella serie in occasione dell'appuntamento moscovita, avendo un contratto con la casa francese che prevede la sua presenza in soli cinque appuntamenti della stagione in corso. Agevolato anche dalla favorevole posizione di partenza, che lo ha visto scattare dalla terza posizione (dopo il sesto posto ottenuto in gara-1) a Ma va riconosciuto il merito di essersi adattato rapidamente ai ritmi del week-end di gara, dopo aver testato a lungo la vettura soltanto nel corso dei test invernali.

L'ex-tester in F.1 di HRT e Caterham ha così espresso la propria soddisfazione nelle interviste post-gara: "Ieri non è stato facile, ma sono riuscito a migliorare man mano che passava il tempo. In gara l'auto è stata semplicemente perfetta, nella seconda sono riuscito a superare Norbert Michelisz e a riprendermi il secondo posto. Una volta che il leader è rientrato ai box, sono salito al comando, dopo si è trattato di guidare bene, cercando di non fare errori e gestire la situazione." Al di là della vittoria made in China, il weekend russo ha visto l'ennesima doppietta messa a segno dalla Citroen, grazie anche al successo realizzato da Josè Maria Lopez in gara-1, il quale ha rafforzato così la propria leadership in classifica. L'argentino nella prima manche ha preceduto un combattivo Gabriele Tarquini, giunto in volata al secondo posto dopo un duello con Sebastien Loeb. Quarto posto per Yvan Muller, penalizzato dal fatto di non essersi riuscito a qualificare per la Q3 durante le qualifiche. Nella gara domenicale, il primo colpo di scena avveniva già alla partenza, con Lopez fermo sulla griglia e costretto al ritiro poco dopo. Ne approfittava fino a un certo punto Muller, secondo sul traguardo davanti a Bennani, mentre entrambe le Honda erano costrette al ritiro per guai tecnici.

Marco Privitera

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