LA BELLEZZA FATTA AUTODROMO. Chi è stato all’Enzo e Dino Ferrari di Imola sa di cosa si parla. Il tracciato romagnolo è tra i più belli del panorama internazionale, composto da un insieme di saliscendi che nulla hanno da invidiare ai gemelli di Portimão e un panorama mozzafiato. A cotanta bellezza è però affiancata altrettanta complessità nella guida, ed è proprio per questo che sia Brembo che Pirelli hanno deciso di sfoderare l’artiglieria pesante: per la casa dei freni saranno introdotti dei convogliatori d’aria per abbassare le ingenti temperature alle quali i dischi dovranno andare incontro (con valutazione se mantenere questa modifica anche nei prossimi round), mentre la Pirelli punta su un pneumatico morbido totalmente nuovo dalla gigantesca misura 200/65. La casa offrirà comunque anche una SC0 di sviluppo nella classica misura 200/60.

TANTE WILD CARD, QUALCHE ADDIO. Al Santerno anche solo partecipare è un'esperienza unica, probabilmente paragonabile a quella del Mugello per quanto riguarda la MotoGP. Ci saranno infatti tantissime wild card, a partire da Leon Haslam che userà una Kawasaki preparata dal team Puccetti con una splendida grafica amarcord ispirata alla moto due tempi V4 condotta dal padre Ron alla fine degli anni '80. Barni Racing affiancherà a Xavi Fores anche Matteo Ferrari e Samuele Cavalieri, mentre restano ancora in dubbio Eugene Laverty (sostituito al momento da Davide Giugliano), Leon Camier e Jake Gagne. Nella tappa italiana daremo addio anche ad un altro grande campione delle derivate dalla serie: Kenan Sofuoglu ha infatti annunciato che quella ad Imola sarà la sua ultima gara, prima di concentrarsi sul ruolo di coach per giovani talenti in Turchia. In questa sua ultima gara avrà a che fare con 5 wild card scatenate, provenienti dal Campionato Italiano Velocità: oltre al campione in carica Davide Stirpe vedremo in pista Massimo Roccoli, Nicola JR Morrentino, Lorenzo Gabellini e Marco Malone.

JONATHAN REA CERCA LA QUADRA. Al pluricampione del mondo Superbike manca solamente Imola per poter dire di avere almeno una vittoria in tutti i circuiti attualmente in calendario. I 30 punti di vantaggio che ha in classifica chiaramente non lo pongono nella posizione di dover spingere a tutti i costi, ma bisognerà dare il 100% se si vuole battere lo squadrone Ducati in casa: Imola è territorio di caccia delle rosse bolognesi da sempre e se Chaz Davies ha già segnato più di una doppietta qui Marco Melandri arriva carico e voglioso di dimostrare che può vincere, se la moto rimane ferma almeno in rettilineo. Bisognerà vedere se al box Aruba.it Racing hanno risolto i problemi della Panigale di “Macio”. Inoltre bisognerà fare attenzione anche a Tom Sykes e alle Yamaha. Lowes e VD Mark si sono avvicinati tanto ai capolisti e in Italia ci si attende qualcosa anche dalla MV Agusta di Jordi Torres, chiamato a dimostrare che la F4 si può ancora difendere fino all’arrivo del prossimo modello, nel 2019.

Alex Dibisceglia