LA MAGNY COURS PIÙ STORICA MAI CORSA. Il tracciato francese sarà come al solito l’ultima tappa europea del mondiale Superbike, riservando alle derivate di serie il round conclusivo per i suoi campionati europei. Ma questa Magny Cours sa di leggenda, e le motivazioni sono molteplici: in primis, eleggerà l’ultimo campione della Stock 1000. È giunto infatti il comunicato ufficiale che decreta l’abolizione del campionato riservato alle “moto di serie”, che dall’anno prossimo non farà più parte del Circus delle derivate, andando a confermare le indiscrezioni che giravano nel paddock da mesi. L’ultimo alloro è attualmente conteso da Markus Reiterberger (140 punti), Roberto Tamburini (122 punti) e Maximilian Scheib (121 punti), con il tedesco che parte favorito ed unico arbitro della contesa. Un suo errore è l’unica cosa che può aprire i giochi, ma la BMW ha ben chiaro l’obiettivo di essere l’ultima campionessa Stock e sicuramente fornirà una moto impeccabile al pilota di Trostberg, che dovrà accontentarsi di concludere ai margini della top 10 per portare a casa il titolo.

LA PRIMA CAMPIONESSA MONDIALE? Sembra incredibile relegare Jonathan Rea come notizia di coda, ma Ana Carrasco ha modo di entrare nella legenda come e più di quanto possa fare il pluricampione Superbike. Ana può infatti diventare la prima campionessa mondiale della storia, ed i 10 punti che la avvantaggiano su Scott Deroue le permettono di accontentarsi di una terza piazza anche in caso di vittoria dell'olandese. Non sarà facile, visto il mucchio scatenato che compone il campionato Supersport 300, ma la Carrasco ha una chance incredibile e non lascerà certamente cadere nel vuoto la possibilità di essere incoronata prima rappresentante del gentil sesso ad aver regolato decine di piloti di sesso maschile in un mondo che ancora divide i mondiali in base al proprio “gender”. Ana potrà fare scuola e, senza esagerare, cambiare definitivamente il mondo del motociclismo in un mondo unisex.

REA, REA E ANCORA REA. L’uomo del momento è ancora lui, così come la moto del momento è ancora la Kawasaki. Sui 4.411 metri del circuito di Nevers, l’irlandese può andare a rompere gli ultimi record che gli restano da infrangere nel Mondiale Superbike. Gli restano i 130 podi di Corser, solo uno in più del suo attuale palmares, oltre che a distaccare di due mondiali consecutivi i vari Polen, Merkel e Fogarty. Bisogna ammettere che il circuito francese negli ultimi due anni non è stato amico di Rea: su 6 gare corse, la punta di diamante Kawasaki ha vinto solo una volta e non è mai riuscito a conquistare nessun’altra posizione del podio. È altrettanto vero che a livello matematico a Jonathan bastano una terza ed una seconda posizione per aggiudicarsi matematicamente il titolo con ben due tappe (quattro gare) di anticipo il titolo mondiale, e questo solo in caso che Chaz Davies riesca ad ottenere la doppietta: cosa neanche tanto impossibile considerando che il pilota Ducati ha le tre vittorie su quattro rimanenti nell’ultimo biennio a Magny-Cours. Non resta che attendere per ottenere il verdetto della pista.

Alex Dibisceglia