È Sébastien Ogier a trionfare in un Rally del Messico. Il francese conquista così la sua prima vittoria marchiata Toyota nel WRC. Il sei volte campione del mondo mette il suo sigillo in maniera perentoria nella seconda e ultima giornata a causa dell’emergenza Covid-19. Secondo posto, conquistato in extremis, per Ott Tanak, che precede un bravo Teemu Suninen sulla Ford M-Sport.

Il ritorno del cannibale Seb

Sono bastati solamente tre rally per far adattare Ogier alla sua nuova arma: la Toyota Yaris. Un messaggio per tutti i detrattori: il francese non ha mai abbassato la guardia e, sugli sterrati messicani, l’ha dimostrato una volta per tutte. Il pilota di Gap ha così conquistato la prima vittoria per il team nipponico e la leadership provvisoria di campionato. Ogier, sul traguardo, ha poi lanciato un chiaro messaggio: “Le mie sensazioni sono contrastanti, perché questo Rally per me non si sarebbe dovuto correre. Spero di non aver causato nessun danno al popolo messicano, mi scuso con tutti i miei fans per non essermi concesso a foto e autografi per l’attuale situazione che stiamo vivendo. Vorrei festeggiare con il mo team, ma non ora perché non mi pare il caso.”

Il resto del podio

Dopo un avvio difficile, causato da un danno alla sospensione posteriore destra, Tanak è stato l’unico pilota Hyundai superstite. Il campione del mondo in carica ha spinto forte sul gas per cercare di recuperare il tempo perso. Sorpasso riuscito, ai danni di Suninen, a tre speciali dalla fine. L’estone ha mitigato in parte la debacle, del team diretto da Andrea Adamo, con il ritiro per noie meccaniche di Sordo e Neuville. Il belga è tornato in gara segnando anche tempi di tutto rispetto, facendo aumentare l’amarezza per ciò che è accaduto. Terzo posto per Suninen più che meritato: il finnico è rimasto a lungo in seconda posizione ma poi, complice qualche sbavatura, ha dovuto cedere il passo a Tanak. Il pilota Ford è stato bravissimo a sfruttare la posizione di partenza e a trovare subito il giusto ritmo sulle difficili prove messicane.

Il resto del gruppo

Quarto posto per l’ex leader in graduatoria Elfyn Evans, il gallese ha pagato caro l’ordine di partenza ed è stato costretto a “spazzare” gli sterrati polverosi messicani. Già nelle prime SS ha avuto problemi di assetto e la sua Yaris scivolava da tutti i lati. Solamente a termine della prima giornata ha trovato il giusto equilibrio portando a casa una prestazione tutto sommato dignitosa. A seguire l’altro alfiere Toyota Kalle Rovanperä, alla sua prima apparizione su terra. Il figlio d’arte ha ben figurato, continuando il suo apprendistato, tanto da far segnare tempi di tutto rispetto se paragonati al più esperto Ogier. A chiudere la classifica delle WRC Gus Greensmith, nono dopo aver perso minuti preziosi a causa di un guasto alla sua Fiesta nella PS14.

Capitolo WRC2

Ritorno al mondiale con un successo per Pontus Tidemand: sesto assoluto e primo di categoria con la sua Skoda Fabia R5. Lo svedese ha annichilito, fin dalle prime battute, i suoi avversari capitanati da Nikolay Gryazin, su Hyundai i20. Terzo posto per l’altro portacolori di casa Hyundai, il russo Ole-Christian Veiby. Vittoria per Marco Bulacia, su Citroën C3 R5, nella classe WRC3.

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Michele Montesano