La FIA e il governo del Kenya alla fine hanno dovuto gettare la spugna: il Safari Rally non tornerà nel WRC quest’anno. Le vetture del Mondiale Rally riprenderanno a solcare il suolo africano l’anno prossimo. Il Rally africano è stato l’ennesimo evento motoristico colpito dal Coronavirus. Ora il WRC punta gli occhi sul Rally di Finlandia, previsto a inizio agosto.

Alla fine mancava solamente l’ufficialità, ma il destino del Rally africano era già segnato. La situazione legata al Covid-19 era troppo evidente per far muovere tutta la carovana del WRC. Alla fine ha avuto meglio il buon senso: sarebbe stata enorme la perdita di denaro per la trasferta in Kenya sia per le Case ufficiali che, a maggior ragione, per i team privati. Inoltre c’è da sottolineare che i numeri di contagi e vittime in Africa sono in continuo aumento. Sia per le scarse condizioni di igiene, ma soprattutto per la povertà che attanaglia il continente africano. Nonostante questo, gli organizzatori e il governo keniota hanno affermato che lavoreranno sodo per far disputare il rally nel 2021.

Cancellato il Safari, il prossimo evento sarà il Rally di Finlandia, in scena dal 6 al 9 agosto. Tuttavia anche questa gara rischia la cancellazione. Il governo ha imposto il divieto per eventi con oltre 500 spettatori fino al termine di luglio, ma è lecito pensare che questo decreto possa essere prorogato. Discorso molto simile al Safari per il Rally della Nuova Zelanda: oltre a capire la situazione sanitaria del Paese è da valutare il costo della trasferta nell’emisfero australe, considerando anche l’attuale crisi economica globale. Resta da vedere inoltre se confermare le successive tappe della Turchia, Germania, Galles e Giappone. Oltre a ricollocare il Rally d’Argentina e il nostro Italia-Sardegna. Un'impresa tutt’altro che semplice, ma non diversa da ciò che sta accadendo nell’intero panorama motoristico.

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Michele Montesano