Nella giornata di ieri, il Consiglio Mondiale della FIA ha reso ufficiale il calendario 2022 per quanto riguarda il World Rally Championship. Tredici gli appuntamenti in programma che terranno a battesimo le nuove Rally1, con ancora uno slot da definire a metà stagione; tornano, pandemia permettendo, Nuova Zelanda, Giappone e Svezia.

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Credits: Official WRC website

Fuori Arctic Rally, dentro la Svezia

La stagione 2022 inizierà, come da tradizione, sull’asfalto del sud della Francia, dove si disputerà il Rally di Monte Carlo. Dal 20 al 23 gennaio, le insidiose prove speciali situate nelle Alpi del sud del paese faranno da apripista per un campionato che si chiuderà nel novembre successivo.

Il calendario, com’era prevedibile, non è stato rivoluzionato pesantemente, ma sono stati apportati alcuni cambiamenti rispetto alla stagione in corso. Il primo di questi riguarderà la seconda tappa del campionato; torna infatti in programma il Rally di Svezia, sostituito nel 2021 dall’Arctic Rally Finland causa Covid. I team del Mondiale saranno a Karlsbad dal 24 al 27 di febbraio.

Confermata, anche se spostata in avanti di un mese, la tappa croata su asfalto, che precederà gli sterrati del Portogallo (19-22 maggio) e della Sardegna, con il Rally d’Italia protagonista sull’isola dal 2 al 5 giugno. La prima uscita dall’Europa si terrà dal 23 al 26 giugno, con il confermatissimo Kenya Rally, tornato in calendario in questa stagione dopo anni nel dimenticatoio.

Ancora libero uno slot in agosto, chiusura in Giappone

L’estate concederà poche pause a Ogier e soci, attesi da un calendario denso di appuntamenti. Dopo la trasferta kenyota, si tornerà in Estonia, patria di Ott Tanak, dal 14 al 17 luglio, mentre la tappa finlandese tornerà ad essere inserita nel suo classico weekend di inizio agosto.

Unico dubbio della stagione resta quello relativo allo slot del 21 di agosto. Nel 2021, era stato occupato dal Rally di Ypres, vinto dal padrone di casa Thierry Neuville, ma al momento non c’è nessuna conferma che l’evento si ripeterà nel 2022. L’unica certezza è che si tratterà di una gara su asfalto, e al momento la nazione più accreditata per ospitarla pare essere l’Irlanda del Nord.

Confermati i leggendari sterrati della Grecia, con il Rally dell’Acropoli di scena nel weekend dell’11 settembre. A questo punto, ecco un gradito ritorno: il Rally di Nuova Zelanda, infatti, è previsto dal 30 settembre al 2 ottobre, pandemia permettendo. Un grande ritorno, dopo anni in cui il WRC aveva preferito l’Australia per la sua tappa oceanica.

La chiusura del campionato sarà affidata a due rally su asfalto: il Rally di Spagna (20-23 ottobre), ultimo in Europa, e quello del Giappone (10-13 novembre). La tappa del Sol Levante doveva già chiudere la stagione in corso, ma l’andamento della pandemia ha fatto prendere la decisione al governo locale di rinunciare all’evento, con gli organizzatori costretti a virare sul Rally di Monza.

Jona Siebel soddisfatto, ma manca l’America

“Il prossimo anno sarà particolarmente sfidante per il WRC, dal momento che troveremo in pista le vetture Rally1, le prime della storia ibride”, ha dichiarato Jona Siebel, managing director della categoria. “Inoltre, sarà la 50° stagione, un traguardo importante, che festeggeremo con il rientro di location storiche come la Nuova Zelanda”.

La soddisfazione del manager è giustificata, viste le difficoltà di mettere insieme un campionato così lungo e complesso in tempi di pandemia. Resta però un dato importante: non sono previsti appuntamenti in America. Mancano ancora infatti, i classici sterrati del Messico e dell’Argentina, per cui si spera in un rientro a partire dal 2023.

Nicola Saglia