Sarà l’ACI Rally Monza a chiudere il Mondiale Rally targato 2020; in una stagione quanto mai travagliata il WRC sarà in scena nel “Tempio della velocità” con un format inedito. Infatti si potrà assistere sia alle classiche manche nell’Autodromo, che alle consuete Prove Speciali che contraddistinguono ogni Rally con titolazione mondiale. Saranno quattro i cavalieri delle strade sterrate che si contenderanno la corona di campione del mondo: i due piloti Toyota comandano la classifica con Elfyn Evans seguito da Sebastien Ogier, ma subito dietro ci sono i due portacolori Hyundai Thierry Neuville e il campione in carica Ott Tanak. Da sottolineare anche la copertura televisiva da parte della RAI, con dirette e approfondimenti.

I giochi si concludono con l’ACI Rally Monza, con l’incognita neve

Con un mondiale WRC atipico non poteva esserci conclusione più diversa dal solito. Il Rally di Monza entra di diritto nel campionato del mondo proprio grazie al suo format, in grado di attrarre gente e spettacolo di altissimo livello. Ma i piloti non dovranno affrontare solamente l’asfalto del tempio della velocità; gli organizzatori guidati da Tiziano Siviero infatti hanno organizzato in tempi record un Rally con vere Prove Speciali. Si partirà dall’autodromo con lo shakedown del giovedì seguita dalla prova di apertura la “The Monza Legacy”, per poi continuare il venerdì sempre in pista. Il sabato si tornerà sulle strade urbane, ricavate nella Valle del Po e nella zona di Bergamo, ed è qui che i piloti ritroveranno il loro habitat naturale. Come un gran finale che si rispetti, la neve, caduta sulle speciali, potrebbe rendere il rally ancora più insidioso e selettivo. Il tutto si concluderà poi domenica con il gran finale e le vetture pronte nuovamente a calcare l’asfalto del circuito.

Classifica corta e Mondiale ancora apertissimo

Proprio l’insidia meteo farà sì che tutti e quattro i piloti, racchiusi nello spazio di ventotto punti, possano ambire alla conquista del titolo. Gli ingredienti per una lotta all’ultimo scratch ci sono tutti, se si considera anche  l’incognita di un Rally sconosciuto ai più, ma con diverse novità per tutti. Un ruolo fondamentale lo rivestiranno i ricognitori che dovranno monitorare la situazione meteo e dell’asfalto, per indirizzare al meglio i piloti. Inoltre il percorso più compatto, di sole 16 tappe per un totale di 241,14 Km, costringeranno tutti a tenere sempre il piede giù sull’acceleratore. Le Toyota hanno già mostrarono in diverse occasioni di sapersi adattare bene ai diversi fondi, in più Ogier è una garanzia in quanto a esperienza. Tuttavia anche Evans è maturato: sbocciando proprio nel team nipponico mettendo in mostra tutta la sua bravura. Da non sottovalutare anche le Hyundai: con Neuville, l’eterna promessa, in cerca di un titolo che farebbe svoltare la sua carriera. Ancora dentro per la matematica Tank, il campione in carica è chiamato ad una prova ardua, considerando anche la sfortuna che l’ha bersagliato durante tutto questo campionato.

Un rally chiuso al pubblico ma con la copertura della RAI

Così come successo in occasione del GP di Formula 1 a Imola, anche l’ACI Rally Monza dovrà sottostare al decreto nazionale emanato per contenere la pandemia di coronavirus. Per questo l’autodromo e le strade saranno interdetti al pubblico. Tuttavia l’emittente di stato tornerà a mandare in onda un campionato mondiale su quattro ruote. La RAI, oltre a trasmettere in diretta alcune Prove Speciali, al termine di ogni giornata dedicherà vari approfondimenti sul WRC. Un grande sforzo che speriamo porti a conoscere questa specialità ad un pubblico più vasto.

Un campionato atipico con uno sguardo verso il futuro

Il Rally di Monza non è solamente una soluzione di comodo per concludere il WRC 2020, anzi! Come più volte detto da Yves Matton, responsabile del settore rally in FIA, il futuro della specialità è cercare di effettuare quante più prove speciali nei dintorni del parco assistenza. Monza quindi fungerà da test per il futuro: con diverse tappe dislocate vicino al parco assistenza, leggasi il paddock, e altre nelle zone limitrofe per non snaturare il concetto che è alla base della specialità. Il tutto strizzando l’occhio al Rallycross americano e al WRX ma con un occhio alla tradizione del traverso. Riuscirà questo nuovo modo di concepire i Rally a fare breccia nel cuore degli appassionati?

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Michele Montesano