Ritorno in Europa con l'amaro in bocca per Michael Ruben Rinaldi che proprio sul più bello ha visto scivolargli dalle mani una vittoria che ormai insegue dal settembre 2021. Il pilota Aruba.it Racing - Ducati in queste prime sei manche ha raccolto solo due podi, entrambi a Phillip Island. Si presenterà ad Assen con 65 punti di ritardo dal compagno di squadra ma soprattutto quattro in meno di Axel Bassani con la Panigale del team Motocorsa. Ciò nonostante Michael ha dimostrato di potersela giocare quasi alla pari con il compagno campione del mondo. Dal round di Assen per lui sarà fondamentale mettere insieme tutti i pezzi di talento e costanza mostrati per poter tornare a festeggiare e cacciare le chiacchiere sul suo futuro.

ORA CAMBIO TUTTO

Michael Ruben Rinaldi ha terminato il 2022 senza vittorie con soli quattro podi, troppo poco dopo aver vinto tre gare con altri quattro podi nel 2021. Per tornare a giocarsela con Alvaro Bautista, Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea allora il pilota riminese ha deciso di cambiare completamente tutto, fin dall'inverno. A moto ferme Michael ha iniziato a lavorare con il preparatore atletico di Alvaro Bautista ed Andrea Dovizioso. Un cambio di allenamento e abitudini netto con sessioni di allenamento e crioterapia fin dalle primissime ore del mattino. L'allenamento però sembra aver dato subito i suoi frutti per Rinaldi si è presentato ai primi test subito in grandissima forma.

Fin da Jerez infatti il pilota italiano del team Aruba.it Racing - Ducati si è messo in mostra riuscendo a tenere il ritmo dei tre piloti che si sono spartiti le vittorie del 2022. Anche lui come Bautista però più che per il riscontro cronometrico ad impressionare è stata la costanza. Anche a Portimao qualche giorno dopo stesse sensazioni: Bautista e Rinaldi hanno il passo per fare il vuoto. Arrivato a Phillip Island la storia non è cambiata, il duo Ducati ha dominato praticamente ogni sessione di prova. Sembrava una doppietta certa ma invece sabato è arrivata la pioggia a complicare i piani di Michael.

PRENDERE IL BUONO PER TORNARE A VINCERE

Come detto Gara1 a Phillip Island è stata condizionata dalla pioggia, Alvaro Bautista è riuscito a sfruttare la Panigale V4 R anche in queste condizioni difficili mentre Michael è andato in difficoltà. L'italiano ha chiuso solo quattordicesimo, ultimo dei piloti Ducati al traguardo. Domenica tornato il sole è tornato anche il Michael Ruben Rinaldi visto fino a lì tra test e prove libere del venerdì. Il pilota riminese ha fatto il vuoto insieme al compagno di squadra lasciando ai piloti Yamaha Razgatlioglu e Locatelli lontani a spartirsi il terzo gradino del podio in Superpole Race e Gara2.

Arrivati a Mandalika nelle libere sembrava ancora tutto pronto per un doppio assolo Ducati. Dopo aver messo in mostra un passo pari a quello del compagno di squadra in Gara1 getta tutto al vento sbagliando clamorosamente il punto di staccata. Finisce contro la ruota posteriore di Axel Bassani e finisce a terra dopo poche centinaia di metri dal via. Dopo il settimo posto in Superpole Race è in Gara2 dove finalmente Michael sembra essere in condizione per tornare alla vittoria.

LA FORTUNA É CIECA MA LA SFORTUNA CI VEDE BENISSIMO

Nel motociclismo come nella vita la fortuna spesso gioca un ruolo fondamentale. Rinaldi, va riconosciuto, in questo inizio di 2023 ha avuto la dea bendata decisamente non dalla sua parte. Abbiamo già detto di Gara1 a Phillip Island e del contatto al via di Gara1 a Mandalika dove sarebbero bastati pochi centimetri per non finire a terra. In Gara2 è arrivata una nuova bastonata dalla dea bendata. Quando si trovava in testa alla gara con oltre due secondi di margine su Toprak Razgatlioglu che avrebbe benissimo potuto gestire nel finale di gara è stata esposta la bandiera rossa. La caduta che ha coinvolto Michael Van der Mark e Philipp Oettl ha fatto si che Rinaldi dovesse ricostruire la propria gara ripartendo dalla griglia.

Avendo finito le opzioni a lui più congeniali di gomme ha deciso di ripartire per gli ultimi 14 giri con la stessa gomma che aveva montato prima dello stop. Come nella prima frazione di gara Michael riprende il largo rimettendo subito oltre un secondo tra se il compagno di squadra ora grazie alla bandiera rossa nuovamente in corsa per la vittoria. A tre passaggi dal termine la sua gomma ha però iniziato a perdere aderenza costringendolo prima a farsi superare da Alvaro Bautista e poi alla staccata di curva 10 nell'ultimo giro ad un lungo che gli è costato anche il podio ai danni di Razgatlioglu e Vierge.

Credits: facebook.com/Aruba.itRacing

IL RACCONTO DI RINALDI

"Sono agitato dato che sabato ho commesso un errore e sono caduto. Domenica mi sono detto che non posso cambiare il passato e ho provato a spingere per vedere cosa sarebbe successo. Venerdì abbiamo dimostrato la nostra forza. Ho iniziato Gara 2 con delle belle sensazioni. Ho fatto tanti sorpassi. Mi sentivo bene e ho iniziato a prendere il mio ritmo e a girare piuttosto veloce. Quando sono arrivato ad avere due secondi e mezzo di vantaggio sono state esposte le bandiere rosse. Mi sono detto ‘forza… forse oggi non è il mio momento!’. Sono rientrato ai box. Siamo ripartiti ma il problema è stato che, come tutti gli altri, sono ripartito con le gomme usate. Non avevamo gomme nuove. Ho spinto e il mio passo era piuttosto veloce. Solo Alvaro nell’ultima parte di gara aveva un passo simile al mio ma poi sono calato e non volevo commettere un errore. Nel Warm Up quando le gomme sono calate sono caduto. Sapevo quale fosse il limite e volevo soltanto portare la moto al traguardo. Ce l’ho quasi fatta ma all’ultimo giro sono quasi caduto nuovamente. Ho provato a controllare la moto e appena ho visto la zona di frenata sono arrivato lungo. Ho commesso un errore e sono arrivato quarto. Quest’anno stiamo dimostrando di essere veloci. Essere stato in testa per quasi tutta la gara e non aver colto almeno un podio mi agita."

Siamo certi che il giovane e talentuoso pilota del team Aruba.it Racing - Ducati già da Assen, prossima gara in calendario del WorldSBK saprà riscattarsi e rilanciare la propria corsa al titolo WorldSBK.

Mathias Cantarini

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