La Virtual 24 Ore di Le Mans, più che una prova di durata, è stata un’emozionante gara sprint con una lotta serrata fino alla bandiera a scacchi. A trionfare è stata la Rebellion – Williams del nostro Raffaele Marciello e di Louis Deletraz, affiancati dagli esperti Sim Driver Kuba Brzezinski e Nikodem Wisniewski. La compagine anglo-svizzera ha avuto la meglio, nelle ultime fasi di gara, sul team ByKolles, autore della pole position. In GTE, successo per la Porsche di Nick Tandy, Ayhancan Güven, Joshua Rogers e Tommy Østgaard.

L’iniziativa marchiata WEC e ACO ha riscosso enorme successo, sia per quanto riguarda il pubblico che per l’elevato numero di piloti professionisti e virtuali che vi hanno partecipato. Sono stati numerosi gli equipaggi composti da almeno un pilota di Formula 1 o da professionisti del mondo endurance. Anche se questi, in molti casi, sono stati battuti sonoramente dai più esperti colleghi virtuali. Questa 24 Ore virtuale resterà sicuramente negli annali del Motorsport, in attesa che a settembre si svolga quella reale.

Rebellion sbanca, rimpianto per ByKolles

La lotta nelle LMP2 è stata intensa e senza esclusione di colpi: basti vedere che alla bandiera a scacchi la Rebellion ha trionfato per soli diciassette secondi nei confronti della ByKolles. L’equipaggio composto da Tom Dillmann ed Esteban Guerrieri, affiancati dai due "pro" virtuali Jesper Pedersen e Jernej Simoncic (l’autore della pole), è stato sicuramente il più efficace e incisivo nel ritmo di gara. Purtroppo i piloti hanno pagato a caro prezzo un jump start alla partenza. Il podio è stato completato dall’altra Rebellion di Jack Aitken, Agustin Canapino, Michael Romanidis e Marc Gassner. Bisogna scendere al quarto posto per trovare equipaggi composti da piloti della massima serie, con Pierre Gasly e Jean-Eric Vergne affiancati da Jarno Opmeer e Isaac Gillissen.

Trionfo Porsche, ma che lotta in GTE!

Nella classe riservata alle GT c’è stato un susseguirsi di leader. Alla fine, a trionfare è stata la Porsche di Tandy, Güven, Rogers e Tommy Østgaard, vero esperto del simulatore rFactor 2, tanto da portare al traguardo la vettura di Stoccarda con due giri di distacco dagli inseguitori. Secondo posto per l’Aston Martin di Nicki Thiim, Richard Westbrook, Lasse Sorensen e Manuel Biancolilla. Sul gradino più basso del podio la Corvette C7 R di Daniel Juncadella, Mathias Beche, Erhan Jajovski e Risto Kappet. Quarto posto per gli italiani Riccardo Pera e Michael Francesconi. Sfortunate le Ferrari con la migliore 488 di Federico Leo, Amos Laurito, Jordy Zwiers e Miguel Molina sesta al traguardo.

Due bandiere rosse e diversi problemi tecnici

I server di rFactor 2 non ne sono usciti indenni dalla maratona di durata: infatti ci sono stati due crash che hanno portato ad altrettante sospensioni di gara. A farne le spese anche i big: per primo Alonso che, dopo un incidente e aver scontato la penalità, è entrato ai box non riuscendo a effettuare il rifornimento. Stessa sorte per il team Redline di Max Verstappen e Lando Norris, vittima di un rallentamento del sistema che ha fatto loro perdere numerose posizioni prima di ritirarsi. Ma il bug più spettacolare l’ha “beccato” la Ferrari di Leclerc, capottatasi in pit-lane fra lo sguardo incredulo del monegasco.

Appuntamento al weekend del 19-20 settembre quando andrà in scena la vera 24 Ore di Le Mans, l’ultima per la classe LMP1. E chissà che qualche pilota di Formula 1 non ci abbia preso gusto e deciderà di scendere realmente sul Circuit de La Sarthe.

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Michele Montesano