Tutto questo però non ha fermato Frédéric. Durante la riabilitazione è aiutato dal collega Christophe Tinseau: insieme iniziano a progettare l’impresa di correre La 24 ore di Le Mans, trovando sponsor e vettura (Morgan-Nissan). Per ovvie esigenze, la vettura viene modificata, anche con l’aiuto dei tecnici dell’Audi per permettere a Sausset di guidare normalmente. Il volante viene adattato alle sue protesi, mentre per i pedali si decide di adottare un sistema a comandi azionabili con le cosce, collegati a una centralina elettronica che si occupa anche del cambio e di espellere dall’abitacolo Frédéric in caso incidente.

Durante il tradizionale cambio di piloti che avviene nel ben mezzo della corsa, Sausset è stata calato con una barra e diverse imbracature nell’abitacolo della macchina. La stessa operazione, favorita dal’aiuto di due meccanici, è stata compiuta anche durante il cambio con Christophe Tinseau. Durante la sua fase di gara, il pilota francese ha ottenuto ottimi tempi, appena tre secondi più lneti rispetto ai normodotati, dimostrando una grande tenacia e velocità sullo storico circuito transalpino.

Terminata la manifestazione sportiva, Sausset ha commentato - in preda a una forte emozione - la grande impresa compiuta: "Sono molto contento di essere qui! Questo è il culmine di un progetto". Romain Dumas, uno dei piloti vincitori della corsa, ha espresso tutta la sua ammirazione per Frédéric: "E' stato molto emozionante vederlo in lacrime, in procinto di ritornare ancora una volta in pista a 20 minuti dalla fine. Ha dato una lezione a tutto il mondo, quello che ha fatto è impressionante". Anche Loïc Duval ha reso omaggio al pilota francese: “E' bello vedere qualcuno di fronte a una sfida difficile. Questo è un esempio per molte persone, è ammirevole quello che Sausset ha fatto, specialmente in una gara come La 24 ore di Le Mans. Un’avventura molto bella".  

Frédéric Sausset ha dunque portato a compimento il proprio sogno, trasformandolo in splendida realtà per tutto il mondo del motorsport. Sausset rappresenta un esempio per tutti quanti noi. 

Chiara Zaffarano