Si tratta forse di tre nomi assai poco noti al grande pubblico, ma non per questo simili tragedie meritano di passare in secondo piano. La pericolosità del Tourist Trophy è purtroppo cosa assai nota, con i centauri che al tempo stesso sono perfettamente consapevoli dei rischi cui vanno incontro gareggiando a medie elevatissime tra case, terrapieni e muretti: a testimonianza di ciò, le 255 vittime totali che questa corsa per certi versi anacronistica ma al tempo stesso prestigiosa ha mietuto nel corso della sua lunga storia.

Tra di esse anche gli sfortunati centauri periti nell'edizione ancora in corso di svolgimento, nel corso di una giornata a dir poco drammatica: in mattinata era infatti giunta la notizia della scomparsa di Davey Lambert, il 48enne pilota inglese rimasto coinvolto domenica scorsa in una caduta al terzo dei sei giri in programma durante la gara delle Superbike. Trasportato dopo l'incidente all'ospedale di Liverpool, Lambert (alla sua prima partecipazione al TT) non è purtroppo sopravvissuto alle gravissime ferite riportate. Ma la giornata è poi proseguita nel peggiore dei modi: il 28enne olandese Jochem Van den Hoek è morto in seguito ad una caduta verificatasi stamane durante il primo giro della gara Superstock, appena undici miglia dopo lo start. Poco più tardi, il centauro irlandese Alan Bonner, 33 anni, è rimasto vittima di un incidente mortale mentre stava percorrendo il giro di prova riservato alla classe Senior TT. La bandiera rossa ha dunque sospeso tutte le attività per la giornata odierna, con la gara riservata alle moto elettriche (TT Zero) che verrà recuperata nella giornata conclusiva.

Passa dunque inevitabilmente e doverosamente in secondo piano l'aspetto puramente agonistico di un'edizione che già in partenza aveva dovuto rinunciare ad uno dei suoi protagonisti più attesi: John McGuinness, rimasto a sua volta coinvolto in un crash alla North West 200 che lo ha costretto ad un lungo periodo di riabilitazione. Così come i successi di uno strepitoso Ian Hutchinson, al top sia in Superbike che nella Superstock, con Michael Dunlop trionfatore invece tra le Supersport. In secondo piano, ma non troppo a lungo: perchè tra poche ore i motori si riaccenderanno, anche per rendere omaggio a chi ha dato la vita per inseguire la propria passione.

Marco Privitera

 

{jcomments on}