La stagione 2019 del Time Attack Italia è iniziata sul circuito del Mugello, dove lo scorso novembre vennero assegnati gli ultimi titoli in palio. Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice alla prima gara dell'anno, che ha visto quasi 100 vetture sfidarsi nella caccia al miglior giro. Il campionato organizzato dalla WD Automotive di Andrea Scorrano ha raggiunto un nuovo record di iscrizioni, a conferma del continuo aumento di popolarità tra gli appassionati del pubblico nel nostro Paese.

Il campione in carica Serse Zeli è ripartito da trionfatore assoluto con la sua Mitsubishi Lancer Evo X, siglando il nuovo record con lo strepitoso crono di 1'49"665, che ovviamente gli è valso il successo anche nella classe Extreme 4WD. Zeli si è così rifatto della sfortuna che lo aveva colpito sul tracciato toscano qualche mese fa, quando era stato tradito dal motore nella sessione decisiva del Superlap, ma dove si era già presentato con il titolo in tasca.

Nulla ha potuto questa volta Marco Iacoangeli, qui vincitore lo scorso novembre. Il pilota della BMW Z4 GT3, forte del primato di classe Extreme 2WD, ha strappato nell'ultimo passaggio la seconda piazza dalle mani di Andrea Raimondi, campione 2016. Dopo essere rimasto molto vicino a Zeli nel Turno 2, già valido per la classifica di gara, Raimondi ha comunque festeggiato il suo ritorno nel Time Attack con un ottimo terzo posto assoluto, e il secondo di categoria Extreme 4WD davanti ad un sorprendente Luca Cadalora. L'ex pilota del Motomondiale, tre volte iridato tra 125 e 250 e vincitore di due Gran Premi d'Italia qui al Mugello, ha migliorato costantemente le sue prestazioni durante l'arco della giornata al volante della Mitsubishi Lancer Evo 6.

Nella categoria Extreme 2WD, Iacoangeli ha preceduto Fabio Grilli su Porsche 991 Cup e Dayda, all'atteso rientro nel campionato sulla bellissima Nissan 180 SX. Quarta posizione per Giovanni Rivolta con la Honda Civic TCR, mentre chiude la top five Roberto Castagneti (BMW 535 Turbo). Ottavo tempo assoluto per il vincitore della classe Supercar, Gianluca Giorgi, che ha preceduto Diego Locanto e Luca Ferranti in una tripletta per le Porsche 991 GT3 RS. Quarta posizione per la migliore delle Ferrari, la 488 Pista di Danilo Paoletti, seguito dalle tre Dallara Stradale di Luigi Lenguito, Alexander Stewart e Andrea Levy.

Decimo posto assoluto e vittoria nell'inedita classe Extreme NA (con motori aspirati) per la bellissima Honda NSX di Alan Simoni, sviluppata dallo staff di Simoni Racing. Massimo Navatta su Ginetta ha ottenuto la seconda posizione finale, dopo aver saggiato la sabbia della curva Bucine nel Turno 3. Sul podio anche Simon Hatzipantelis su Honda Civic.

Le Mitsubishi Lancer Evo IX di Marco Gigli e David Robustelli hanno messo dietro la Volkswagen Golf di Federico del Giudice, che completa il podio di classe Street 4WD. Il campione in carica della categoria Street FWD, Alex Rasetta, ha compiuto una vera e propria impresa a bordo della sua Golf GTI, scavalcando in extremis Chrisman (Volkswagen Scirocco R) e Daniele Monsalvati (Renault Megane), che dopo il Turno 2 erano davanti. Claudio Arena ha preceduto lo stakanovista Ievgen Rakmailov, quinto su Honda Civic Type R. Il combattivo pilota ucraino si è comunque riscattato nella classe Super 2000, dove ha strappato la medaglia d'argento dalle mani di Andrea Villa (Honda Civic). Ad affermarsi è stato invece Jacopo Battisti, con una performance di grande valore su Honda S2000. Cesare Bassanini (Fiat 500 Abarth) e Roman Ritzman (Toyota GT86) hanno trionfato di autorità nelle categorie Street Limited e Street RWD, battendo rispettivamente Omar Paravati e Riccardo Calcaterra.

Nella nuova divisione Superstreet, Davide Barbariol ha battuto il campione 2018 della vecchia Street RWD, Dino Cicala, regalandosi un bel successo con l'Alfa Romeo 4C. Su BMW M3 E46, Cicala ha dovuto guardarsi le spalle da un arrembante Federico Rizzi, arrivato a soli tre decimi dalla medaglia d'argento con la sua Opel Speedster. Le Citroen Saxo del campione in carica Lorenzo Gariboldi e di Stefano Casero hanno preceduto la Fiat X1/9 di Mauro Buono in classe Pocket Rocket NA. Buono si è presentato sul podio una seconda volta, grazie al secondo posto nel trofeo Historic, riservato alle vetture prodotte fino al 1989. La sua Fiat X1/9 si è inserita tra le Porsche 930 del vincitore Pierantonio Macola e di Ennio Zamperini, terzo anche nella classe Pro TB, alle spalle di Simone Barri, campione uscente Pro 2WD su BMW 335, e Ilario Cocchi (Subaru Impreza).

Per soli sei decimi Stefan Raffeiner ha invece battuto la Radical SR3 di Marco Ulivi nella classe Proto. Infine, tre Mini hanno monopolizzato il podio di categoria nella Pocket Rocket TB. Matteo Parzani ha fatto segnare addirittura il quindicesimo tempo assoluto, togliendosi lo sfizio di mettere alle proprie spalle diverse Supercar. Ottima la progressione di Patrizio Annis, che nel corso della giornata si è avvicinato sensibilmente al rivale, staccando Gianluca Reali.