Il Gran Premio del Belgio rappresenta anche quest'anno la fine delle vacanze estive per il Circus della Formula 1, pronto ad affrontare la seconda parte della stagione. In occasione di questo appuntamento, raccontiamo la carriera dell'unico pilota belga, insieme a Jacky Ickx, capace di conquistare la vittoria in un appuntamento iridato: il suo nome è Thierry Boutsen.

Un buon protagonista a cavallo tra gli anni '80 e '90, capace di eccellere soprattutto su pista bagnata (tanto da ottenere due vittorie su tre proprio in condizioni di pista bagnata) ma forse penalizzato dall’enorme qualità dei piloti con cui si è trovato a competere per il successo in quel periodo magico della Formula 1: questa è la sua biografia sportiva.

Thierry Boutsen nasce il 13 luglio 1975 a Bruxelles.

La sua carriera sportiva inizia nel 1975 quando comincia a frequentare la scuola di pilotaggio Andrè Pilette sul circuito di Zolder. L’anno dopo debutta nel Campionato Ford 1600 con il team Hawke e tre anni più tardi domina nella categoria Benelux, vincendo 13 gare su 15 stagionali.

Dopo questo importante risultato ha la possibilità di salire in Formula 3 tedesca, dove gareggia partecipando anche al campionato europeo. Nel suo primo anno ottiene tre vittorie ed il secondo posto nel campionato piloti alle spalle di Michele Alboreto. Questi risultati attirano l’attenzione della McLaren, che nell’inverno del 1980 decide di chiamarlo a sostenere dei test al volante della M29-F.

Dopo questo test, firma con la March per correre nel campionato di Formula 2 riuscendo ad ottenere due successi e a terminare al secondo posto nel campionato, finendo per sfiorare il titolo. Nello stesso anno fa registrare la sua prima partecipazione alla 24 Ore di Le Mans con una Peugeot WM P81, ma è costretto al ritiro per un incidente causato dalla rottura di una sospensione.

L’anno dopo partecipa nuovamente al campionato di Formula 2, prima al volante di una March privata e poi correndo per il team Spirit Honda, ottenendo tre vittorie ed il terzo posto nella classifica piloti.

Nel 1983 Thierry corre nella Serie ETCC su una BMW 635, gareggiando anche nel mondiale SportCar per il team Joest Porsche dove ottiene un successo a Monza con Bob Wollek.

Nello stesso anno viene contattato dal team di Formula 1 Arrows, per sostituire Chico Serra: Boutsen paga 500.000 dollari e riesce a prendere parte alla gara di casa. Il belga ricorda così il suo debutto in un’intervista: “E' stato un grande momento. Non avrei mai pensato di poter realizzare questo, ma credo che ci siano stati alcuni elementi chiave. Prima di tutto sono stato in grado di vincere le gare di tutte le categorie in cui ho preso parte, dalla Formula 2 alla Formula 3, quindi in Formula Ford, Touring Car e gruppo C. Ho pensato che la Formula 1 non sarebbe stata male per me, ne ho avuto la possibilità, ma per avere una chance è necessario cercare dei soldi per trovare un team che abbia voglia di lavorare con te. Sono stato molto fortunato ad avere un buon inizio”.

Si ritira in Belgio ma riesce a impressionare i vertici della scuderia che lo confermano sino a fine stagione. I suoi migliori risultati sono i due settimi posto ottenuti sia in Canada che a Detroit, che però non gli valgono alcun punto nel campionato piloti.

Dopo questo primo anno, Boutsen continua la sua carriera in Formula 1 correndo la sua prima stagione completa sempre al volante della Arrows. Nella prima gara in Brasile, Boutsen arriva in sesta posizione guadagnando il primo punto iridato della sua carriera; il pilota belga riesce ad agguantare punti iridati anche a San Marino e Austria cogliendo il quinto posto. Termina la sua seconda stagione in 15° posizione in classifica con cinque punti.

Nel 1985 Boutsen continua a correre con l’Arrows e proprio in questa stagione ottiene il primo podio della carriera a Imola. Il pilota belga riesce a qualificarsi in quinta posizione e termina la gara in terza, ma dopo la squalifica del pilota francese Alain Prost sale in seconda posizione. Dopo questo podio ottiene altri punti in Germania con il quarto posto ed il sesto in Europa e in Sud Africa. Termina la stagione con 11 punti e l’undicesimo posto in classifica.

L’anno dopo si rivela sfortunato per il pilota belga che, a causa della fragilità e della scarsa competitività dell’Arrows non riesce mai a terminare la gara a punti, collezionando però ben quattro settimi posti.

Per la stagione 1987 Boutsen cambia scudiera lasciando l’Arrows e passando alla Benetton per sostituire Gerhard Berger. La Benetton B187 è una macchina veloce ma molto fragile ed infatti il pilota belga colleziona più ritiri che piazzamenti a punti. Ancora Boutsen: “Nel primo anno con la Benetton la macchina era abbastanza competitiva. Avrei potuto vincere almeno due gare ma abbiamo avuto così tanti problemi con l'affidabilità che pensavo di non poter mai arrivare alla fine di un Gran Premio”. Nonostante la scarsa affidabilità del mezzo, Boutsen riesce ad ottenere un terzo posto nel Gran Premio dell’Australia, ottenuto grazie alla squalifica di Ayrton Senna, e diversi piazzamenti a punti che lo collocano all’ottavo posto nella classifica piloti con 16 punti.

Nella seconda stagione con la Benetton la B188 con motore aspirato si mostra molto più competitiva e il pilota belga conquista cinque terzi posti dietro alla coppia imprendibile della McLaren Honda, raccogliendo punti in altre quattro gare. Ottiene il quarto posto finale con 27 punti all’attivo.

Scaduto il contratto con la Benetton, Boutsen passa alla Williams come sostituto di Nigel Mansell che a sua volta approda in scuderia Ferrari. Con la scuderia britannica ottiene ben due vittorie, entrambe conquistate sotto la pioggia in Canada e in Australia, oltre a tre terzi posti e altri tre piazzamenti a punti. Finisce la stagione al quinto posto con 37 punti.

Il secondo anno con la Williams parte con un ottimo terzo posto conquistato in Brasile. Dopo tre piazzamenti a punti, Boutsen ottiene il secondo posto in Gran Bretagna e coglie quella che sarebbe stata la terza e ultima vittoria della sua carriera in Ungheria. Il pilota belga termina la stagione al sesto posto con 34° punti.

Con il ritorno di Nigel Mansell in Williams, Thierry è costretto a lasciare il team e firma un contratto biennale con la Ligier. La scelta si rivela disastrosa per il pilota belga che in due anni conquista i punti solo con il quinto posto ottenuto nel Gran Premio d’Australia 1992.

Per il 1993 riesce a trovare un sedile in Jordan a stagione iniziata e ritorna a correre in Formula 1 nel Gran Premio d’Europa al posto di Ivan Capelli, ma con la poco competitiva 193 il pilota belga non riesce mai ad arrivare a punti. Dopo aver corso la gara di casa, il pilota annuncia il suo ritiro definitivo dalla Formula 1. Ottiene in quella stagione il secondo posto assoluto nella 24 Ore di Le Mans, in coppia con Dalmas e Teo Fabi al volante della Peugeot.

Dopo il ritiro dalla Formula 1, nel biennio 94/95 corre nel Campionato Turismo tedesco e nel 1996 ottiene nella 24 Ore di Le Mans con Hans Stuck e Bob Wollek il primo posto nella categoria GT1 ed il secondo assoluto.

Continua a correre fino al 1999 quando, durante la 24 Ore di Le Mans, ha un brutto incidente al volante della Toyota, che gli provoca una lesione alle vertebre della colonna vertebrale in seguito alla quale è costretto ad una lunga riabilitazione ed al ritiro definitivo dalle corse.

Oggi è proprietario del team “Thierry Boutsen Racing” che partecipa sia ai campionati belgi che a quelli francesi di Formula Renault 1600, oltre a gestire un’attività legata al settore aereo.

Chiara Zaffarano

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