Con l’arrivo in Formula 1 del pilota svedese Marcus Ericsson, divenuto pilota titolare della scuderia Caterham, la Svezia torna a avere di nuovo un proprio rappresentante nella massima categoria dopo 23 anni di assenza.

L’ultimo pilota a rappresentare il paese scandinavo, difatti, era stato Stefan Johansson, noto soprattutto per i suoi trascorsi in Ferrari e McLaren. Uno salito per dodici volte sul podio senza essere mai riuscito a conquistare una vittoria, ma in compenso capace di distinguersi in seguito anche nelle ruote coperte, conquistando la 24 Ore di Le Mans nel 1997.

Stefan Nils Edwin Johansson nasce l’8 settembre 1956 a Växjö.

Comincia la sua carriera nei kart quando aveva nove anni, mettendosi subito in luce nelle Categorie Junior. Quando Stefan compie 20 anni diventa campione della Formula Ford 1600 svedese a bordo di una Merylin.

Il pilota svedese passa quindi al campionato britannico di Formula 3 inglese, che conquista nel 1978 a bordo di una vecchia Brabham. L'anno dopo è impegnato nel Campionato Formula 3 Vendervell, correndo prima con la Chevron e poi con la Ralt, e ottenendo una vittoria sul circuito di Silverstone.

Nel 1980 ha la possibilità di provare per la prima volta una monoposto di Formula 1 grazie a un test organizzato dalla multinazionale del Tabacco Marlboro alla guida della McLaren-Ford M29F. Insieme a lui partecipano al test anche Roberto Guerrero ed Eliseo Salazar.

Dopo questo primo assaggio di Formula 1, Johansson tenta di qualificarsi nel Gran Premio d'Argentina e nel Gran Premio del Brasile con la Shadow-Ford Cosworth DN1, senza però riuscire nell'impresa.

Dopo aver mancato la qualificazione a questi due Gran Premi, Johansson nel 1982 disputa il Campionato Europeo di Formula 2 con la Spirit Racing, terminando la stagione all'ottavo posto assoluto e cogliendo il miglior risultato con il terzo posto al Mugello.

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