Sono passate oltre due settimane da quella domenica 29 Dicembre, ovvero da quando Michael Schumacher ha iniziato la sua corsa più difficile. La caduta sugli sci, la corsa all'ospedale, il coma, gli interventi chirurgici e le facce preoccupate dei medici in conferenza stampa. Ma dopo una prima fase di pressione mediatica inevitabilmente martellante (vista la popolarità del personaggio in questione) improvvisamente è calato il silenzio intorno all'ospedale di Grenoble. Un silenzio fatto di speranze, paure, misteri e incertezze. Perchè è vero che, in linea con quanto comunicato dai medici in occasione dell'ultimo bollettino diffuso (e risalente ormai allo scorso 6 Gennaio), non saranno effettuate nuove comunicazioni o conferenze stampa se non in caso di variazioni significative nello stato di salute del paziente. Così come è stata la stessa famiglia di Schumacher a chiedere che la pressione dei media venisse allentata, in maniera tale da poter lasciare lavorare i medici nella consueta tranquillità. Eppure, questo relativamente lungo periodo senza aggiornamenti rimanda a data da destinarsi le voci più ottimistiche, secondo le quali il peggio sarebbe passato e Schumi da considerare ormai fuori pericolo, continuando a lasciare col fiato sospeso milioni di fans in tutto il mondo.

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