MotoGP e WorldSBK torneranno in Indonesia nel prossimo futuro: le derivate di serie potrebbero esordire già a fine anno, mentre la MotoGP a Mandalika arriverà a marzo 2022. Dopo la tappa inaugurale del motomondiale in Qatar i rappresentanti di FIM e Dorna si sono recati in Indonesia per verificare lo stato dei lavori del nuovo Mandalika International Street Circuit. Sul circuito però cala lo spettro dell'ONU che denuncia la violazione dei diritti umani degli abitanti e dei lavoratori.

PRESTO LA SBK NEL 2022 LA MOTOGP.

Lo scorso 7 aprile i rappresentanti della Federazione Internazionale del Motociclismo e di Dorna si sono recati a Lombok, città dove sorge il nuovo Mandalika International Street Circuit. Presenti il FIM Grand Prix Safety Officer Franco Uncini, Loris Capirossi in veste di rappresentante della Direzione Gara per Dorna ed ovviamente Carmelo Ezpeleta che di Dorna è il Direttore. Tutti e tre hanno constatato l'ottimo stato dei lavori che procedono a gonfie vele.

L'obiettivo degli organizzatori è portare ad inaugurare il nuovo circuito il prossimo 14 novembre con il circus del WorldSBK. Per il momento la tappa indonesiana risulta essere la gara finale del campionato delle derivate di serie, situazione pandemica permettendo. Per la MotoGP bisognerà invece aspettare la stagione 2022 con il motomondiale che potrebbe debuttare al Mandalika nel prossimo marzo. Se però dovessero essere disputate le gare asiatiche del motomondiale nel mese di ottobre (la conferma delle tappe dovrebbe arrivare entro giugno, ndr) si cercherà di terminare i lavori in tempo per portare la MotoGP in Indonesia già quest'anno.

PAROLA  AI PROTAGONISTI.

Il ministro delle imprese statali indonesiane Erick Thohir ha dichiarato: "Sostengo pienamente l'evento MotoGP che si terrà a marzo 2022. Ciò è in linea con il programma di vaccinazione nazionale accelerato del governo indonesiano. Vogliamo garantire la sicurezza dei visitatori nazionali e internazionali".

Il Presidente Direttore dell'ITDC Abdulbar M. Mansoer ha dichiarato: “Ringraziamo FIM e Dorna per essere venuti a condurre la visita tecnica che è andata bene e ha soddisfatto le loro aspettative. Conoscendo il mese decisivo per l'evento che ospiterà la MotoGP. Siamo certi di concentrarci sul completamento del progetto di sviluppo del Mandalika International Street Circuit. Massimizzando anche il valore che questo evento sportivo di livello mondiale ha da offrire".

Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna: "La visita a Lombok ha avuto molto successo. Possiamo confermare che il Mandalika International Street Circuit sarà uno dei luoghi più importanti del calendario in futuro e del WorldSBK in questa stagione. Sappiamo anche che i fan indonesiani saranno presenti massicciamente e il GP diventerà uno dei più iconici dell'intera stagione. L'Indonesia è un mercato chiave, non solo per Dorna ma per tutti gli investitori del campionato".

LO SPETTRO DELL'ONU.

A far discutere però nelle ultime ore sono le rivelazioni dell'ONU sulla presunta violazione dei diritti dei lavoratori dell'isola. In un rapporto pubblicato qualche giorno fa Olivier De Schutter (relatore speciale delle Nazioni Unite su povertà estrema e diritti umani, ndr) ha scritto: "Agricoltori e pescatori sono stati espulsi dalla loro terra e hanno subito la distruzione delle loro case, campi, fonti d'acqua, siti culturali e religiosi, mentre il governo dell'Indonesia e l'ITDC (Indonesia Tourism Development Corporation) hanno promosso Mandalika a diventare una New Bali".

Secondo le fonti locali i residenti hanno subito minacce ed intimidazioni prima di essere costretti a lasciare le loro abitazioni senza indennizzi. Tutto questo perchè nell'intera isola che sorge in una delle province più povere dell'Indonesia, la Asian Infrastructure Investment Bank ha finanziato un investimento multimiliardario dove il circuito è solo la punta dell'iceberg. Sull'isola sorgeranno infatti anche parchi divertimento, ospedale, diversi hotel che renderanno l'isola un punto di attrazione turistica importantissima per la regione.

Per conoscere meglio quello che l'ONU ha denunciato vi lasciamo qui la nota.

Mathias Cantarini