La storia. La Pikes Peak International Hill Climb è la seconda gara automobilistica più antica al mondo, seconda solo alla 500 miglia di Indianapolis. Si corre dal 1916 sulla Pikes Peak Highway, la strada che porta da Colorado Springs alla cima più alta della parte orientale degli Stati Uniti. Pur mantenendo sempre le iconiche 156 curve, la stessa linea di partenza posta a 1.440 metri sul livello del mare e la stessa linea d'arrivo posta a 4.300 metri, il tracciato ha subito più trasformazioni, passando da sterrato a completamente asfaltato nel passare degli anni.

Tanti contendenti. Tanti i temi d'interesse per questa 96a edizione della PPIHC, il più rilevante sicuramente è la presenza in forma ufficiale di Volkswagen, che ha portato in Colorado la I.D. R Pikes Peak, un vero e proprio prototipo che diventerà simbolo delle future auto elettriche della casa di Wolfsburg colpita solo qualche anno fa dallo scandalo Diesel gate. La I.D. R Pikes Peak ricorda nelle forme i prototipi delle gare endurance con vistose appendici aereodinamiche indispensabili per incollare a terra l'auto lungo le 156 curve della salita verso le nuvole, due motori elettrici che in combinato raggiungono una potenza di 680cv, che portano i 1.100 Kg del prototipo tedesco ad accelerare da 0 a 100 Km/h in soli 2,25 secondi. Le batterie hanno una capacità di 40Kw, non molti se paragonati a quelli delle auto elettriche che stanno pian piano entrando nel mercato dell'auto ma comunque sufficienti a percorrere i 20 chilometri della gara. Nella categoria Unlimited troviamo anche Simone Faggioli, il dieci volte campione europeo della montagna che ha deciso di sfidare gli americani a casa loro insieme alla sua Norma M20 SF PKP spinta da un 3,7 litri biturbo da oltre 800 cavalli. Insieme a Simone anche Fabien Bouduban, suo compagno di team anche negli appuntamenti continentali. Nella categoria riservata alle Porsche Cayman GT4 Clubsport presente anche Travis Pastrana, vera e propria icona del motocross freestyle, che ormai da qualche anno ha abbandonato le due ruote per passare alle quattro.
Anche per le moto tanti team ufficiali schierati alla ricerca della vittoria e del record ritoccato lo scorso anno da Chris Fillmore con la KTM 1290 Super Duke R. L'americano, da anni ambasciatore KTM, quest'anno tenterà di stabilire il nuovo record della categoria Middleweight (fino a 849cc, ndr) in sella alla nuova KTM 790 Duke; suo compagno di squadra l'australiano Rennie Scaysbrook, che invece come lo scorso anno alla guida della KTM 1290 Super Duke R. Due piloti di grande esperienza anche per lo squadrone ufficiale Ducati North America che schiera due Multistrada 1260 Pikes Peak affidate a Carlin Dunne, già tre volte vincitore della corsa, ed a Codie Vahsholtz, detentore del record della classe Middleweight. Al via anche Lucy Glockner con una BMW S1000 R, la fortissima pilota tedesca che è abitualmente impiegata nel IDM con la ZX-10R del Kawasaki Schnock Team Motorex e nell'EWC con il team NRT48, dove ha sfiorato il podio nella scorsa edizione del Bol d'Or.

Le Gare. Sono le moto ad aprire le danze sulle 12,42 miglia della Pikes Peak International Hill Climb, con Rafael Paschoalin in sella alla Yamaha MT-09. Il pilota brasiliano assistito da Yamaha Brasil chiude terzo nella categoria Middleweight. Momenti di paura per l'esposizione della bandiera rossa causata dalla caduta di Robert Barber, che con la sua Buckeye Current RW-3x (moto elettrica, ndr) è stato vittima di una bruttissima caduta nel tratto chiamato "davil's playground". L'inglese specialista delle road racing è stato qualche minuto a terra prima di rialzarsi e far tirare a tutti quanti un sospiro di sollievo. Quando ormai tutti i piloti hanno percorso i quasi venti chilometri di salita e mancavano solo i quattro piloti ufficiali di Ducati e KTM, il più veloce è Thilo Gunther con la BMW S1000 R, vetta della classifica che ha perso quando Codie Vahsholtz con la Ducati Multistrada è passato al comando col tempo di 10'12"703, suo miglior tempo nella "race to the clouds". Prima posizione che cambia ancora padrone quando Chris Fillmore passa sul traguardo con la KTM 790 Duke, stabilendo anche il nuovo record nella categoria middleweight in 10'04"038. L'americano di casa KTM è sicuro del podio quando Carlin Dunne passa sul traguardo e porta la Multistrada 1260 ancora davanti a tutti con il tempo di 9'59"102. Rennie Scaysbrook, grazie alla pole stabilita nei giorni scorsi, è l'ulitmo ad arrivare alla vetta fermando il cronometro a 9'59"794, solo sei decimi in più del pilota Ducati dopo 20 chilometri e 156 curve! Quinta posizione per la rookie Lucy Glockner, miglior esordiente dell'anno per quanto riguarda le due ruote.

Gara più decisa nelle auto, con Romain Dumas che è il primo a partire. Fin dai primi intermedi si capisce che questa può essere una salita storica, ogni intermedio è a livello di quello del record di Sebastien Loeb del 2013 e quando la Volkswagen taglia il traguardo in cima alla montagna scoppiano i festeggiamenti nella zona degli uomini della casa tedesca: 7'57"148. Polverizzato il record precedente e storica vittoria della casa di Wolfsburg con un'auto elettrica nella corsa in salita più importante del mondo. Era già successo che un'auto elettrica vincesse la Pikes Peak; era il 2016 e Rhys Millen stabilì anche il miglior tempo per un'auto elettrica in 8'57"118, tuttavia lontano dal record di Loeb. Non era mai successo infatti che in una competizione aperta a tutte le tipologie di auto, un'elettrica diventasse più veloce di una a motore termico. Seconda posizione per il nostro Simone Faggioli e la sua Norma M20 SF PKP, capace di fermare il cronometro in 8'37"230 a soli venti secondi dal precedente record di Sebastien Loeb, terzo assoluto ma primo della categoria Open: Peter Cunningham con la Acura TLX GT ha ritoccato il record fatto nella scorsa edizione in 9'27"352. Quarta posizione assoluta e terza della categoria Unlimited per il compagno di squadra di Faggioli, lo svizzero Fabien Bouduban, che ha chiuso la gara in 9'28"254. Vittoria nella sua categoria anche per Travis Pastrana, che ha portato la sua Porsche Cayman GT4 al traguardo in 10'33"897.

Mathias Cantarini