A distanza di una settimana dal complicato week-end di Silverstone, la Pirelli si sposta sul tracciato del Nurburgring portando gli pneumatici con la cintura in Kevlar per il posteriore, già testati nelle sessioni di libere del venerdì del Gran premio del Canada. La scelta consegue una serie di problemi agli pneumatici che si sono verificati durante il Gran premio britannico e che, come ha stabilito Pirelli dopo analisi dettagliate, sono stati causati da una combinazione di fattori quali: l’inversione delle posteriori, la bassa pressione degli pneumatici, camber elevati e cordoli alti. Per questa occasione, la casa milanese ha scelto il P Zero White medium e il P Zero Yellow soft: una combinazione che non scendeva in pista dal Gran premio di Cina dell’aprile scorso. Il moderno Nurburgring è un circuito veloce e scorrevole in gran parte composto da curve di medie velocità, unite a una sezione tecnica. Una delle grandi variabili sarà, ancora una volta, il meteo, il che renderà una scelta versatile degli pneumatici essenziale per far fronte a una potenziale gamma di temperature differenti. La prima curva del Nurburgring è particolarmente impegnativa, soprattutto dopo la partenza dove è stata spesso teatro di incidenti. Durante l’uscita in accelerazione la vettura può slittare, mettendo a dura prova le gomme posteriori, che devono garantire una combinazione di grip e trazione su una delle parti più tecniche del circuito, fondamentale per il giro veloce. Anche la curva 7 è particolarmente difficile: c’è una decelerazione di 5g e lo pneumatico anteriore sinistro deve compensare l’insolita inclinazione di questo circuito. Una chiave per il giro veloce è prendere il cordolo correttamente alla chicane NGK. Qui i piloti colpiscono duramente i cordoli, che scarica una forza pari a 800 kg sullo pneumatico. Nurburgring presenta una serie di cambi di direzione abbastanza veloci. Questo accresce il carico laterale sugli pneumatici e comporta, di conseguenza, un aumento della temperatura. Più che trazione e la frenata che, nel complesso, sono alquanto limitate, è questa la causa principale dell’usura e del degrado degli pneumatici su questo circuito. Le piogge frequenti della zona fanno sì che la pista sia spesso più verde di quanto non siano altri circuiti, in particolar modo all’inizio del fine settimana quando l’umidità lava via la gomma depositata sull’asfalto: più la pista è gommata più aumenta il grip e diminuisce l’usura. Senza i dati dello scorso anno, il lavoro dei team durante le prove libere sarà particolarmente importante per valutare come l’ultima versione delle gomme 2013 reagisce alle temperature diverse e a differenti carichi di benzina. Le informazioni raccolte il venerdì, e poi confermate nella sessione di prove libere del sabato mattina, servono essenzialmente per decidere la strategia delle qualifiche e di gara. Paul Hembery: “Sorprendentemente, il Nurburgring è uno di quei circuiti che conosciamo meno, poiché vi abbiamo corso soltanto una volta da quando siamo tornati in F1; ma siamo certi che la combinazione medium e soft sia il miglior compromesso tra prestazioni e durata. In realtà sono le stesse mescole che abbiamo scelto per questo tracciato nel 2011, ma le gomme attuali sono più morbide e più veloci, quindi ci aspettiamo una gara più veloce con una media di tre pit stop per la maggior parte dei piloti. Complessivamente, il Nurburgring non è un circuito particolarmente impegnativo per gli pneumatici, ma per la gestione gomme occorre tenere in considerazione alcune sue peculiarità, come i cordoli delle chicane. È atteso un divario di 0,8-1,0 secondi tra le due mescole, che dovrebbe rendere le strategie molto versatili. Solo per questa gara e dopo gli incidenti che si sono verificati nel Gran premio di Silverstone, porteremo pneumatici posteriori con la cintura in Kevlar. Anche se la gomma ad alte prestazioni 2013, con cintura in acciaio, è assolutamente sicura se usata correttamente, la versione con la cintura in Kevlar è più facile da gestire e, fino a che non ci sarà un sistema che ci permetterà di far rispettare le specifiche degli pneumatici – come la pressione o il camber –, preferiamo portare pneumatici meno sofisticati, poiché l’utilizzo non corretto delle gomme è stato tra i fattori che hanno contribuito alle rotture di Silverstone. Dal Gran premio di Ungheria in poi ci sarà una nuova gamma completa di pneumatici, che combina le caratteristiche delle gomme 2012 con il miglioramento delle prestazioni della versione 2013”. Jean Alesi, brand ambassador Pirelli: “Il Nurburgring è un circuito leggendario ma, personalmente, il tracciato attuale non mi ha mai appassionato, anche se è cambiato molto nel corso degli anni. È un tracciato che tende a essere abbastanza gentile con gli pneumatici, di conseguenza la gestione delle gomme non è un grande problema: devi solo spingere al massimo. Qui ho sempre trovato una bella atmosfera, grazie ai molti fan, e sono sicuro che questo fine settimana sarà lo stesso. C’è una varietà di curve e l’obiettivo è trovare un buon ritmo. Ho sempre pensato che quella del Nurburgring sia una gara abbastanza semplice: più che una grande sfida è un test di precisione dove non si devono commettere errori. Se si parte da una buona posizione in griglia e si fa una gara pulita si porta a casa un buon risultato. Non ci sono tante sorprese, a meno che non piova e in quel caso tutto potrebbe accadere...”. Nel video seguente, Mario Isola (Racing Manager Pirelli) ci introduce ai segreti del circuito dal punto di vista delle gomme: