Erano passate poco più di due ore e mezza dal primo comunicato stampa Pirelli, nella quale il fornitore di pneumatici della Formula 1 spiegava il proprio punto di vista in merito a quanto accaduto a Silverstone, che subito la Casa milanese si è sentita in dovere di emanare un secondo comunicato, questa volta con le dirette dichiarazioni di Paul Hembery. Difatti, in prima battuta erano state indicate in fattori esterni quali montaggio invertito delle gomme posteriori, pressioni basse, camber spinti e cordoli alti le concause delle esplosioni a catena che hanno caratterizzato la gara inglese; le parole del direttore Pirelli Motorsport sono state quindi diffuse nel tentativo di calmare le acque. “Diversamente da alcune interpretazioni - ha dichiarato Hembery - tengo a sottolineare la collaborazione che stiamo ricevendo dai team, dai piloti, dalla FIA e dalla FOM. In nessun modo intendiamo essere polemici nè attaccare nessuno. Ci siamo assunti le nostre responsabilità come emerge dal comunicato stampa. Non avendo il pieno controllo di tutti gli elementi che impattano sull’utilizzo degli pneumatici abbiamo bisogno del contributo di tutti. In questo senso stiamo ricevendo supporto da tutti i soggetti coinvolti a cui va il nostro ringraziamento”. Peccato che la bolla fosse ormai esplosa. E' apparso difatti evidente il tentativo da parte di Pirelli di addossare alle scuderie almeno una parte delle colpe di quanto accaduto, con le reazioni che possiamo immaginare. Un clamoroso autogol o una tattica ben precisa? Vedremo se il clima di tensione si ripercuoterà anche sulla riunione imposta dalla Fia prevista in Germania, convocata al fine di ratificare reazioni immediate alla figuraccia collettiva di Silverstone.

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