Da Montecarlo a Baku, il passo è breve. Almeno per Sergio Perez, che sembra intenzionato a voler proseguire il suo momento magico iniziato con il trionfo nel Principato. Nelle prime prove libere del GP Azerbaijan, il messicano ha ottenuto il miglior tempo precedendo la Ferrari di Leclerc e l'altra Red Bull di Verstappen. Sessione caratterizzata dal fastidioso "bouncing" che ha condizionato un po' tutti i piloti sui lunghi rettilinei del tracciato di Baku.

PEREZ "MAGIC MOMENT"

I punti di distacco in classifica non sono troppi. E Sergio Perez, giustamente, vuole provarci. Lanciando un segnale ai rivali già in occasione delle FP1 di Baku, grazie al miglior crono realizzato in 1:45.476. Fresco di successo a Montecarlo (con tanto di sbornia e successive, forzate scuse) nonché di rinnovo contrattuale, "Checo" ha iniziato con il piede giusto il week-end sul tracciato azero, candidandosi a recitare un ruolo da protagonista laddove aveva già trionfato lo scorso anno. Alle sue spalle, Charles Leclerc è stato l'unico in grado di impensierire il duo Red Bull, presentatasi a Baku con una configurazione aerodinamica molto più scarica rispetto alla Rossa. Per il monegasco è arrivato il secondo crono a 127 millesimi dalla vetta, mentre Max Verstappen si è "accontentato" del terzo tempo (con tanto di testacoda nel finale) a circa tre decimi dal compagno.

RED BULL E FERRARI IRRAGGIUNGIBILI?

Eccezion fatta per Sainz, quarto a mezzo secondo dal leader, tutti gli altri hanno accusati pesanti distacchi. Alonso è quinto a un secondo, precedendo Hamilton, Tsunoda, Russell, Gasly e Ocon. Con una top ten che vede dunque Red Bull, Ferrari, Mercedes, Alpine e Alpha Tauri nelle posizioni di vertice. Bisogna infatti fare un salto di quasi un altro secondo per trovare il resto del gruppo, capitanato dalla McLaren di Norris. Male le Alfa Romeo, contraddistinte da un'inedita livrea tricolore, mentre la sessione è terminata in anticipo per Latifi e Schumacher, entrambi costretti allo stop lungo la pista per guai tecnici.

OCCHIO AL SALTELLAMENTO!

Ma c'è dell'altro a promettere di rendere ancora più complicata la sfida dei piloti, su un tracciato che storicamente non perdona la minima disattenzione. Bouncing, porpoising, riding, bottoming: chiamatelo come volete, ma di certo le Formula 1 saltano come cavallette impazzite sui lunghi rettifili di Baku. Creando una potenziale situazione di pericolo su una pista dove si superano i 330 km/h in termini di velocità di punta. Di certo, i tecnici riusciranno a migliorare parzialmente la situazione nel corso del week-end, ma la perplessità resta, considerando anche le possibili ripercussioni in termini di sicurezza, vista anche la presenza dei muretti a bordo pista.

Il tutto in attesa di un week-end dal quale si attendono risposte. Se la Ferrari riuscirà a colmare il gap con Red Bull nel primo e nel terzo settore, se gli altri saranno destinati o meno a recitare un ruolo da comprimari. E se le dichiarazioni di Binotto su una Rossa che non deve pensare troppo al titolo non siano frutto di una strategia da...pompiere, volta a spegnere gli sbalzi d'umore che hanno caratterizzato il primo terzo di un campionato ancora tutto da scrivere.

Marco Privitera