Credits: F1 Official website
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Lo abbiamo ormai detto in tutti i modi possibili, e in questi giorni Luca Colombo ci sta raccontando attraverso diversi articoli su Livegp.it i motivi per i quali il 2026 rappresenterà l’inizio di una vera e propria nuova era tecnologica della F1. Ma ci sono anche aspetti che vanno oltre la pura tecnica, e riguardano gli “strani abbinamenti” che vedremo in pista a partire dai test di Barcellona di fine gennaio. 

Mercedes “scambia” Aston Martin con Alpine

La partnership tecnica tra Mercedes e Aston Martin, in questi anni, è stata sempre solida anche al di fuori delle piste. Basti pensare che la Casa di Stoccarda detiene anche alcune quote di minoranza del marchio inglese, e diverse delle supercar british sono spinte dai propulsori tedeschi. In F1, poi, già dai tempi di Force India e Racing Point il legame è sempre stato strettissimo. Come dimenticarsi quando le vetture rosa venivano denominate “Mercedes B”, oppure quando Ocon si spostava a Monaco per far passare Hamilton, perché “il Boss è lui (riferito a Toto Wolff)”? Bene, questa è una delle situazioni che cambierà radicalmente aspetto a partire dal 2026. 

Il team di Silverstone, infatti, passerà ad avere la spinta delle power unit Honda. I giapponesi si dedicheranno in esclusiva ad Aston Martin, e tutto il paddock guarderà sicuramente con un occhio di riguardo a questa collaborazione, che vedrà tra i propri attori fondamentali anche Adrian Newey. Se l’ingegnere di Stratford-upo-Avon dovesse tirare fuori uno dei suoi conigli dal cilindro e gli uomini di Tokyo dovesse progettare delle PU all’altezza, beh, sicuramente le monoposto in livrea british green potrebbero creare diversi grattacapi ai rivali. 

Dal canto suo, Mercedes ha in pratica rimpiazzato Aston con il team Alpine, e qui occorre aprire una parentesi importante. La scelta di Flavio Briatore, infatti, effettuata nel 2024, ha suscitato parecchie discussioni e anche malumori giustificati, nonostante nei fatti possa essere ampiamente giustificata dalle prestazioni scadenti delle ultime due stagioni. Non bisogna infatti dimenticare che Alpine è la diretta emanazione, la branca sportiva, storicamente parlando, di Renault, e che la decisione presa ha in pratica chiuso la gloriosa storia dei motori di Viry-Chatillon. Lungi da noi dare giudizi in merito, non ne abbiamo i numeri, ma è evidente che si è trattato di una scelta forte, di quelle che tolgono quel poco di romanticismo rimasto nel mondo delle corse. La sensazione è che presto di Alpine non resterà nemmeno il nome, e che la squadra possa essere ceduta a qualche entità terza; certo, per il 2026 vedere il nome francese affiancato a quello di Mercedes qualche perplessità la lascerà certamente. 

Cadillac Ranch sì, ma con i... Cavallini

Credits: Cadillac F1 Official Fb page
Il seat fit di Valtteri Bottas sulla sua nuova Cadillac, che sarà spinta dai motori Ferrari

La travagliata storia che sta dietro all’ingresso in F1 del marchio Cadillac l’abbiamo raccontata sotto tanti punti di vista, a partire dal gran rifiuto del Circus alla famiglia Andretti fino al dietrofront effettuato quando il marchio americano si è messo in gioco. Una situazione per tanti aspetti paradossale, ma che alla fine dei conti ha avuto come conclusione l’ingresso dell’undicesimo team a rimpolpare una griglia fin troppo scarna. Quando però è stata presa la decisione da parte della casa americana di mettersi in gioco in prima persona, è parsa evidente da subito una criticità: i tempi per la progettazione e la costruzione in proprio della power unit sarebbero stati troppo stretti

E allora, per ovviare a ciò, si è deciso che per almeno le prime due stagioni, le monoposto di Bottas e Perez saranno spinte dalle PU di Maranello. Proprio così: le vetture americane, che tra l’altro saranno presentate ufficialmente durante il Super Bowl LX al Levi’s Stadium di Santa Clara, l’evento sportivo più seguito negli States, si troveranno a dover fare affidamento sui propulsori Ferrari. Un incrocio singolare, a guardare bene, perché si tratta di due icone che si incontrano: da un lato la potenza e la “tamaraggine” (ci si passi il neologismo) tipicamente yankee, dall’altra lo stile e l’eleganza della Casa del Cavallino. Una convivenza certamente sui generis, ma che potrebbe portare benefici a entrambe le parti. 

Ferrari, occhio a... Toyota!

La Casa di Maranello, dunque, si troverà curiosamente a fornire entrambi i team con la Old Glory sulla carrozzeria nel 2026. Dal suo ingresso nel Circus, infatti, del quale peraltro ricorrerà il decennale a Melbourne, Haas ha sempre optato per le power unit del Cavallino, tra alti e bassi. Dal mese di ottobre 2024, però, il team di Kannapolis ha iniziato una partnership tecnica con Toyota che nel corso del tempo si è rafforzata fino a portare Toyota Gazoo Racing, ovvero l’ala sportiva della casa giapponese, a diventare title sponsor della squadra a partire proprio dal 2026. Una scelta, questa, che non può passare inosservata a chi mastica di motorsport, anche al di fuori del paddock dorato del Circus. 

Credits: Haas F1 Official website
Il logo TGR campeggerà ancora più grande nel 2026 sulle divise e sulle vetture dei piloti Haas. 

TGR, infatti, è sinonimo di vittorie e grande esperienza in competizioni di ogni tipo, dai rally alla Dakar, fino ad arrivare al mondo Endurance con il WEC, e proprio questo è il fattore che potrebbe creare qualche allarme a Maranello. Risulta infatti abbastanza poco credibile che da parte di Toyota ci sia un interesso solo verso una partnership tecnica con Haas, e che invece non si stiano gettando le basi per qualcosa di più importante. I tempi sono cambiati rispetto a quando i giapponesi si ritirarono nel 2009, e molto probabilmente per pensare ad un team ufficiale potrebbe essere presto. Il sospetto, però, che stiano cercando di lavorare per progettare e costruire in proprio una power unit ed equipaggiare proprio Haas, soffiando di fatto la fornitura a Ferrari, sta iniziando a circolare. In questo caso, però, a Maranello si troverebbero senza clienti, considerando che anche Cadillac dovrebbe avere la propria PU tra un paio d’anni. Insomma, si tratterebbe di una beffa non indifferente.   

Queste sono, a nostro avviso, le strane coppie che vedremo in pista a partire dai test di Barcellona, in una stagione che si prospetta tutta da interpretare e sicuramente incerta. C’è tanta curiosità, va da sé, per le nuove vetture che, tra PU e aerodinamica, saranno tutte da interpretare. Capiremo anche i rapporti interni ai team che abbiamo citato; non ci stupiremmo di assistere a “sorprese” di varia natura nel corso della stagione. 

Nicola Saglia