WRC | Seb Ogier, il cavaliere che ha fatto l’impresa
Vincere il Mondiale partecipandovi solo part-time: una cosa da fenomeni, una cosa da Sebastien Ogier

La stagione 2024, orfana di Kalle Rovanpera, pareva essere quella più adatta per Sebastien Ogier, voglioso di prendersi quel nono titolo WRC che lo avrebbe portato a pareggiare il record del rivale Seb Loeb. Quel campionato fu però strano, con la vittoria finale andata per un soffio a Thierry Neuville. Il 2025 avrebbe dovuto segnare il ritorno in grande stile del finlandese, pronto a fare il bello e il cattivo tempo con magari il francese a dare manforte nelle sue undici presenze. Come abbiamo visto, non è andata così, e Sebastien Ogier da Gap ha compiuto una vera e propria impresa sportiva da celebrare come merita, anche se in tanti forse ancora non hanno realizzato la grandezza di quanto avvenuto nello scorso weekend sulle piste rocciose del deserto arabo.
Dal verglas del Monte alla sabbia del deserto nel segno di Seb

La stagione era iniziata sicuramente con il piede giusto per il pilota di Gap, trionfatore sulle strade di casa nel Rally di Monte Carlo. Preciso, veloce e costante, con un solo “problema” che sembrava essere insormontabile per la lotta al titolo: la sua partecipazione part-time al campionato. Undici gare su quattordici in programma, con le due assenze iniziali in Svezia e Kenya che sembravano essere una sentenza sulla lotta al titolo. Tanto più che in entrambi i casi la vittoria era andata a quello che era emerso come il suo più diretto rivale, Elfyn Evans.
Mai fare i conti senza Seb; quando c’è, infatti, il francese sa farsi sentire in maniera importante. Dopo la piazza d’onore ottenuta sulle strade delle Canarie, sono infatti arrivati due pesantissimi successi sugli sterrati del Portogallo e della Sardegna a rilanciare pesantemente le sue possibilità di successo finale, con il gallese mai troppo competitivo, spesso anche penalizzato dalla posizione di partenza nella prima giornata di gara, soprattutto nelle gare su terra.
L’unico momento veramente difficile del campionato di Ogier si è consumato nell’ultimo round europeo, con quel botto tremendo sulle strade della Repubblica Ceca. “N’est pas possible” aveva urlato l’alsaziano appena dopo essere finito contro una pianta a causa di una foratura: non era certo sembrata una resa, ma comunque una presa di coscienza della difficoltà della situazione. Ci è voluta la vittoria giapponese, proprio davanti a Evans, per rilanciare le sue speranze, e in Arabia Saudita Ogier e il suo co-pilota Landais hanno fatto il resto, sfruttando al meglio le condizioni delle speciali. Alla fine, è stato il tempo degli abbracci, delle lacrime e dei festeggiamenti: il nono titolo, forse quello più inaspettato, è arrivato, mentre per la quinta volta Elfyn Evans ha dovuto accontentarsi della seconda posizione. Una sorta di maledizione per il britannico, che però in questo 2025 ha forse qualcosa in più da rimproverarsi rispetto al passato.
Seb raggiante: “E’ stata una stagione pazzesca”
Una volta tagliato il traguardo dell’ultima Power Stage del 2025 non ha trattenuto l’emozione il francese, andando ad abbracciare la propria famiglia e il suo navigatore Vincent Landais, al primo centro in carriera dopo aver preso il posto di Julien Ingrassia nel seggiolino di destra di Ogier.
La realtà è che questa stagione è stata una cavalcata straordinaria: 11 rally, 10 volte sul podio, sei vittorie. Non so quale sia la media dei punti, ma è incredibile. Nel motorsport ci sono così tanti parametri che non puoi controllare, ma quello che abbiamo fatto è stato veramente super. Ho molti elementi sotto il mio controllo, ma possono succedere tantissime cose. E poi sono umano, tutti commettono errori. E quest'anno, probabilmente, è una delle mie migliori stagioni di sempre in termini di prestazioni e di costanza. Quindi tutto ha funzionato insieme, le stelle si sono allineate, e ora ho la possibilità di ottenere questi nove titoli. Ripetere una stagione come questa sarà tutt'altro che facile.
Già, perché a 41 anni suonati Sebastien Ogier continuerà la sua avventura nel WRC, seppur part time, anche nel 2026, correndo in dieci appuntamenti iridati. Un rally in meno rispetto alla stagione appena conclusa dunque; questo per restare ancora più vicino al figlio, che sta sempre più crescendo e avrà comunque bisogno del padre vicino. Sappiamo quanto sia impegnativa la vita dei piloti del Mondiale rally, anche rispetto ad altre categorie, con trasferte lunghissime; Seb si impegnerà ancora in maniera “limitata”, restando comunque presente per più di metà della stagione.
Una cosa è certa: non ho più la motivazione per correre per un anno intero. Fa davvero la differenza quando hai queste due settimane in più a casa e, soprattutto quest’anno, ho dovuto perdere, per la prima volta, una settimana di vacanza di mio figlio perché impegnato nel Rally del Giappone. Quindi ne valeva la pena il viaggio, avevo bisogno di quei punti, ma non mi sono sentito così bene e voglio evitare il più possibile questa situazione. Ecco perché ho annunciato che l’anno prossimo non gareggerò quando lui è in vacanza. Ho trovato un ottimo equilibrio in questo modo. Voglio anche chiudere la bocca a chi dice solo ‘oh, viene solo quando gli sembra più facile o chissà cosa’, quindi è semplice: guardi il calendario, quando c’è una vacanza scolastica tedesca non ci sarò e quindi farò 10 rally.
Veloce, chiaro, dritto al punto: lo stile Ogier è questo, anche quando deve rispondere a critiche immeritate e totalmente fuori dal contesto. Ora, però, per qualche giorno potrà godersi il meritato riposo e ripensare a quella bellissima cavalcata che è stata il 2025, con il nono titolo portato a casa. Che altro dire, se non: Chapeau, Sebastien!
Nicola Saglia