Andrea Locatelli, pilota ufficiale Yamaha Racing fino al 2027

Alla vigilia del weekend di Misano, uno dei piloti più attesi è Andrea Locatelli. Dalla prima vittoria di carriera nel WorldSBK, il pilota di Yamaha ci ha raccontato dei motivi del rinnovo con Iwata, dello sviluppo della R1 e del suo 2025.

Il rinnovo con Yamaha: “Avevo pensato di cambiare, ma questa è la scelta giusta”

Andrea Locatelli, sei fresco di rinnovo con Yamaha, marchio con il quale sei passato in questo paddock: non ti è mai passato per la testa di cambiare?

Sicuramente ci ho pensato e ci abbiamo lavorato: la decisione, giusta o sbagliata, è stata presa perché mi sento coinvolto nel progetto dato che faccio parte della famiglia Yamaha da molto tempo. Cambiare a volte serve, ma io credo che ci sia tempo. Gli anni passano anche per me, ma non ne ho ancora 29: nei prossimi due anni ci saranno molti cambiamenti a livello tecnico, tra i quali gli pneumatici. Nel 2027 ci saranno tante variabili che cambieranno il campionato: a quel punto non escluderei sposare un tipo diverso di progetto

Sono passati diversi mesi dall'aggiunta delle ali alla R1: come valuti questo cambiamento?

Quando si introduce una cosa nuova non ci si può aspettare che funzioni fin da subito. La moto richiedeva un setup diverso rispetto a prima, ora abbiamo trovato un bilanciamento diverso che ci permette di sfruttare le ali. È una soluzione che hanno anche gli altri: non dico che siamo stati obbligati ad aggiungerle, ma quasi. Ora, comunque, ne traiamo i benefici: l'effetto che si genera, soprattutto in determinate piste, è impattante. La moto è un po' più pesante, ma la gomma anteriore risulta appoggiata meglio all'asfalto. 

Il 2025 di Loka: “Difficile accettare certi risultati”

Come valuteresti la tua stagione fino a questo momento?

È difficile valutare in questo momento: abbiamo avuto due weekend difficili a Cremona e Most: la prima per una sfortuna in qualifica, mentre la seconda in Gara 1 il tamponamento su Álvaro Bautista di certo non ha aiutato. Abbiamo raccolto poco, però a Portimão e Assen ci siamo espressi molto bene. Cerco sempre il feeling avuto in quei due weekend: ogni round è a sé, particolare, bisogna adattarsi. Proveremo a mettere insieme tutti i puntini per raccogliere il più possibile nelle gare estreme per le condizioni meteo.

Non sei mai salito sul podio a Misano: non è il momento di cambiare questa tendenza?

Sarebbe ora: dobbiamo essere pronti a sfruttare le occasioni. Dobbiamo trovare qualche soluzione per essere più competitivi: cercheremo di lavorare bene fin dal venerdì.

Andrea Locatelli in Gara 2 ad Assen, la prima vittoria di carriera
Credits: Yamaha Racing | Andrea Locatelli

La vittoria di Assen è stata una liberazione: quanto è dura per un pilota stare senza primeggiare?

La cosa più difficile è accettare certi risultati quando sai che il tuo potenziale è più alto. Sarebbe bello poter dimostrare di essere forte, ma spesso ci si scontra con diverse variabili che non permettono la realizzazione del tuo pieno potenziale. Io penso e mi auguro che le mie prestazioni parlino per me. Ad Assen abbiamo vinto perché eravamo molto forti, ho dimostrato che anche con la R1 si può andare bene in determinate situazioni.

Hai sempre avuto compagni molto forti e "ingombranti": che tipo di stimolo ti dà e, essendotela giocata alla pari, quanta consapevolezza hai ora?

Avere un compagno forte è importante, ho sempre pensato che può aiutare a crescere e per me rappresenta una sfida. Bisogna saper accettare anche le sconfitte in questi casi. Credo che aver tenuto testa a piloti come Razgatlıoğlu e aver battuto Rea abbia dimostrato il mio valore. Il non poter vincere chiaramente distrugge mentalmente perché credo di poter lottare spesso per la vittoria, ma dà consapevolezza. Ben figurare con due compagni del genere ha fatto capire a tutti che io sono un buon pilota. Purtroppo la vittoria è solo una, ma sono sicuro di aver sempre dato il 100%.

Parlando di sconfitte, l'esperienza nel Motomondiale non è andata come sperato. Dato che non sei l'unico, cosa credi che sia mancato?

Ci sono tante variabili molto importanti che il pilota non può controllare come la squadra o la moto. Ci sono moltissimi nomi che si sono ritrovati a passare in questo paddock nonostante avessero vinto dei titoli nel Motomondiale. Bulega, ad esempio, con un pacchetto all'altezza è il miglior pilota del mondo. Siamo piloti di altissimo livello, con talento: messi nella condizione giusta, possiamo rendere al meglio.

Toprak in MotoGP: “Il momento giusto per il salto”

Razgatlıoğlu tornerà nella famiglia Yamaha: come pensi possa fare in MotoGP?

Onestamente faccio fatica a giudicare: non avendo mai provato una MotoGP mi viene difficile dire quanto sia estrema come moto. Per lui sarà importante fare il 2026 di apprendistato in vista dei grandi cambiamenti del 2027: credo che questo sia il momento migliore per compiere il salto. Deve capire bene il campionato: qui ha dato veramente tanto ed il suo percorso è diverso rispetto al mio. Lui non è mai stato in quel paddock ed era qualcosa alla quale ambiva: credo sia giusto per lui provare a dire la sua. Lui ha talento: credo che potrà fare delle belle cose, se gli viene dato il giusto tempo.

Ringraziamo Andrea Locatelli e Yamaha Racing per aver reso possibile questa intervista.

Da Misano - Valentino Aggio

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