La conferenza stampa dei Team Principal di F1 del GP dell'Arabia Saudita. © FIA
La conferenza stampa dei Team Principal di F1 del GP dell'Arabia Saudita. © FIA

La conferenza stampa dei Team Principal in quel di Jeddah ha visto al centro della discussione temi poco legati alla situazione in pista, tuttavia inerenti a situazioni piuttosto “delicate” all'interno di differenti scuderie.

Horner in difesa

Il grande protagonista della conferenza stampa dei Team Principal a Jeddah non poteva che essere Christian Horner, anche se decisamente non per il motivo che avrebbe voluto lui. Il capo della Red Bull, infatti, si è trovato a parlare praticamente solo della tempesta mediatica che lo coinvolge, senza quasi toccare l'idilliaca situazione sportiva, che vede il suo team in testa ad entrambe le classifiche. Il discorso è partito dalle dichiarazioni di Jos Verstappen al Daily Mail, secondo cui la responsabilità nella vicenda sarebbe tutta di Horner.

Ovviamente sono a conoscenza dei commenti che sono stati fatti. C'è stata una discussione dopo la gara, e penso che l'attenzione di tutti sia concentrata sul futuro. L'obiettivo principale del team è difendere entrambi i titoli mondiali per i quali abbiamo lottato così duramente.

Non divulgherò ciò di cui abbiamo parlato, sono cose private tra le parti. Le discussioni sono state inevitabili, ma la squadra è concentrata sulle sfide che ci attendono e sulla stagione a venire e, anche se abbiamo avuto una gara molto dominante in Bahrein, non ci aspettiamo che ciò accadrà nelle gare future. Quindi siamo profondamente consapevoli dei nostri concorrenti, e non si ottengono i risultati che abbiamo ottenuto noi se non siamo una squadra unita per vincere. Bisogna lavorare in totale armonia per realizzare questo tipo di gare.

Ovviamente, Horner ha anche dovuto difendere l'impegno del proprio team con Max Verstappen, visto che negli ultimi giorni hanno iniziato a circolare voci di un addio. Il Team Principal si è detto estremamente fiducioso di poter continuare il proprio rapporto professionale con il campione in carica.

Sono certo che (Max, ndr) rimarrà. Ha una grande squadra attorno a lui, e ha grande fiducia in questo team e abbiamo ottenuto moltissimo insieme. Si è impegnato a mantenere un accordo fino al 2028, e sia dal lato della squadra, che dal lato di Max, siamo determinati ad allungare i successi che abbiamo già ottenuto. Tutti i suoi podi sono arrivati ​​con le auto della Red Bull Racing e siamo determinati ad aggiungerne molti altri in futuro.

Ovviamente, il padre di Max ha avuto un ruolo chiave nella sua carriera e nel portarlo in Formula 1. Ma ovviamente, Jos è un uomo a sé stante, così come Max. L'abbiamo visto passare dall'adolescenza quando si è unito a noi fino ad arrivare a oggi, quando è diventato un vero e proprio giovane uomo. Ma non spetta a me commentare i rapporti tra i piloti e i propri padri, sono tutti individui diversi.

In merito alle voci di un licenziamento del dipendente che l'aveva denunciato, Horner ha deciso di non commentare. Per quanto riguarda invece il possibile danno alla sua reputazione, Horner ha ammesso come l'ultimo periodo sia stato molto duro a livello personale.

Ovviamente è stato un periodo molto difficile. Sono sposato e ho tre figli. Sono molto fortunato ad avere una bellissima famiglia e una moglie che mi sostiene molto. E sono l'unico che è stato nominato in questa faccenda. Quindi, ovviamente, è molto impegnativo, perché quando ci sono bambini coinvolti, quando sono coinvolte famiglie, genitori, eccetera, non è carino. La verità è che è stata sollevata una lamentela. La questione è stata gestita nel modo più professionale dal gruppo, non dalla Red Bull Racing, ma dai proprietari della Red Bull Racing, la Red Bull GmbH, che ha nominato un investigatore privato indipendente che è uno dei più rinomati del paese. Si è preso del tempo per indagare a fondo su tutti i fatti, ha intervistato tutte le persone coinvolte, insieme ad altre di interesse. Ha guardato tutto tutto. Aveva tutti i fatti. Ed è giunto ad una conclusione in cui ha respinto la lamentela. Per quanto mi riguarda, per quanto riguarda la Red Bull, andiamo avanti e guardiamo al futuro. Mia moglie è stata di grande aiuto durante tutto questo, così come la mia famiglia. Ma ora l’intrusione nella mia famiglia è stata sufficiente, e dobbiamo andare avanti e concentrarci su ciò per cui siamo qui.

Rivoluzione Alpine

Per quanto riguarda le (poche) domande che non hanno riguardato Horner, è stato affrontato anche il terremoto interno in casa Alpine. A rappresentare la squadra francese è stato Bruno Famin, che ha espresso il suo disappunto per il deludente weekend di Sakhir.

È stato uno shock, perché ci aspettavamo davvero un inizio di stagione difficile, lo sapevamo, ed è quello che abbiamo detto durante il lancio della nostra vettura; ma essere in ultima fila in qualifica è stato uno shock, a dire il vero. E ha semplicemente confermato la necessità di cambiare nel nostro team, e noi abbiamo apportato questo cambiamento.

Abbiamo compreso i problemi. Le questioni principali sono abbastanza chiare. Penso che dobbiamo ricordare anche che eravamo alla prima gara di una stagione molto lunga. L'auto è totalmente nuova, e abbiamo sviluppi in arrivo. Lavoreremo duro per sviluppare quella vettura. Ma ovviamente capire quali sono i problemi è la chiave per risolverli. E abbiamo un’idea abbastanza chiara di quali siano i problemi e stiamo lavorando davvero duro.

Una delle più grandi lamentele del pilota, non è un segreto, perché lo sentiamo alla radio, è la mancanza di trazione. Ecco perché in Bahrain, dove avevamo davvero bisogno di un'ottima trazione nelle curve lente, è stato particolarmente difficile.

In merito al cambio dei tre direttori tecnici, Famin ha spiegato la scelta.

Vogliamo trasferire in fabbrica ciò che abbiamo fatto in pista ala fine della scorsa stagione. Intendo dire che bisogna cambiare la mentalità e liberare la creatività, e avere tre direttori tecnici rende l'organizzazione molto più orizzontale, molto meno verticale. Abbiamo persone di grande talento, e vogliamo che contribuiscano il più possibile al progetto, al team, all'azienda.

Sempre secondo Famin, non è però tutto da buttare. L'Alpine A524 ha un buon potenziale e non sarà necessario aspettare per forza il 2026 prima di veder risalire la squadra francese.

Il rinnovo di Alonso? Deve ancora decidere

Presente anche Mike Krack, capo della Aston Martin. Gli è stato chiesto in merito del possibile rinnovo di Fernando Alonso e per lui lo spagnolo deve prima decidere se continuare o meno in F1.

Penso che Fernando abbia sottolineato molte volte che prima deve essere sicuro di  di cosa vuole fare, perché non è un pilota che partecipa e basta alla F1. Quando corre vuole essere davanti. E penso che lui sia molto consapevole dell'impegno di cui hai bisogno per questo. Quindi deve prima prendere una decisione sulla sua permanenza in F1; se sarà così, daremo tutto affinché rimanga con noi.

Le indagini su Sulayem

Infine si è toccato anche l'argomento delle presunte indagini nei confronti del Presidente della FIA, Mohammed Bin Sulayem, che sarebbe intervenuto proprio nello scorso GP dell'Arabia Saudita per far togliere una penalità a Fernando Alonso. Sulla faccenda sono intervenuti tutti e quattro i team principal. Sulla difensiva Mike Krack, che ovviamente copre il ruolo di diretto interessato, visto che si parla di Aston Martin.

Penso che 12 mesi fa qui fossimo una delle parti coinvolte. Credo che si possa rileggere nei documenti degli Steward come si è svolto l'intero processo. Abbiamo esercitato il diritto di revisione, abbiamo portato nuove prove e la sanzione è stata cancellata. Quindi penso che da questo punto di vista, per noi, l’intera questione sia chiara e chiusa.

Molto garantista Horner, che spiega come la sua vicenda personale gli abbia insegnato a non giudicare prima di avere una certezza ufficiale.

Penso che l'unica cosa che ho imparato è che in ogni indagine non bisogna anticipare i fatti. È necessaria un'indagine e sono sicuro che le parti interessate, oltre ai procedimenti previsti dagli statuti della FIA, verranno seguiti. Tutto ciò che vorrei dire è di non dare giudizi anticipati. Aspettiamo i fatti e di vedere quale sarà la realtà prima di giungere a un giudizio.

Alfredo Cirelli

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