Da sempre, il Gran Premio di Spagna rappresenta il vero inizio della stagione MotoGP. Anche quest'anno, per l'occasione, le case hanno schierato delle wild-card per provare delle novità tecniche.

Yamaha, ma dove sei?

Prima di cominciare con la carrellata di immagini e comparazioni, è doveroso affrontare questo argomento. Ovviamente, in virtù delle concessioni, Ducati non ha diritto a delle wild-card: per il resto, KTM ha schierato Daniel Pedrosa, Aprilia Lorenzo Savadori e Honda Stefan Bradl. Tutte le case hanno schierato un proprio collaudatore, tranne una: Yamaha. Proprio in mattinata il costruttore di Iwata ha reso noto il programma di wild-card per il tester Cal Crutchlow: Mugello, Silverstone e Misano per il pilota inglese. La domanda sorge quindi spontanea: perché non schierare Crutchlow a Jerez, così come tutte le altre case? Ovviamente la risposta non l'abbiamo, ma soprattutto in vista dei test post-Gran Premio, è un'ottima idea schierare il collaudatore, così come Yamaha stessa farà a Misano. 

KTM con un davanti tutto nuovo

KTM ha portato il tester più veloce dell'intera MotoGP a Jerez de la Frontera in occasione del Gran Premio di Spagna, ovvero Daniel Pedrosa. Le performance del #26 sono fuori discussione, ma sono molte le novità che il pilota di casa porta in pista. La più evidente e discussa di tutte è la piccola ala presente sul parafango della RC16. Non è una novità vera e propria per il costruttore di Mattighofen, dato che questa soluzione era già stata adottata nel corso dei test a Sepang. Questa soluzione non è tanto adottata per un benefit aerodinamico, bensì per avere più attaccamento della gomma anteriore all'asfalto. Questo va “contro” al parafango con delle appendici laterali mostrato nei primi GP dell'anno. 

Il nuovo parafango portato in pista da Daniel Pedrosa

Ciò che non è saltato così tanto all'occhio è la nuova soluzione aerodinamica adottata da KTM per la RC16 di Pedrosa. Si può vedere come le alette appena sotto il cupolino siano diventate un'ala unica sulla versione aggiornata portata in pista da Pedrosa. Inoltre, la nuova versione del cupolino si presenta come meno squadrata rispetto alla precedente, con un air box dalla forma più allungata. 

Un confronto tra le due ali anteriori di Pedrosa e Miller (GP Americhe)

Savadori con una RS-GP sotto copertura 

Aprilia sembra essere, al momento, il costruttore più in forma dell'intera MotoGP. Lorenzo Savadori, in pista con la RS-GP 2024, continua comunque a provare diverse nuove parti. Senza dubbio gli aggiornamenti della casa di Noale si vedono decisamente meno rispetto alle altre case e, ad un occhio non troppo esperto, non dovrebbero esserci delle grosse novità. Ovviamente, lo stesso Savadori non ha di certo dato indizi sulle novità portate in pista. 

Chiaramente, non posso dire quali sono le nuove componenti che ho provato. Stiamo provando parecchie cose: l'obiettivo è quello di migliorare la frenata, intervenendo quindi sia sull'aerodinamica che sul motore. Più si va forte e più bisogna lavorare per trovare delle soluzioni innovative: voglio vedere Aprilia sempre a giocarsi la vittoria.

Credits: Aprilia Racing

Una Honda tutta nuova per Stefan Bradl

Grandi novità, come ci si aspettava, le ha portate Honda. Il costruttore di Tokyo conferma e rinnova il proprio impegno per tornare nelle posizioni che contano. La novità più vistosa portata in pista da Stefan Bradl è il nuovo codone della RC213V. La parte posteriore è decisamente più larga, proseguendo così quella che è la traiettoria della sella. Il nuovo codone non presenta quelle alette laterali che non hanno dato i frutti sperati, a differenza della KTM di Pedrosa. L'alettone di HRC risulta anche meno sofisticato rispetto alla versione corrente, così come il codone sembrerebbe presentare delle novità. C'è stato anche del lavoro aerodinamico sulla nuova RC213V: il cupolino, così come la carena, sembrano molto più simili a quelli sviluppati dalla Ducati. 

Il nuovo codone di Honda, portato in pista da Stefan Bradl

Valentino Aggio

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