Dalla pazza qualifica di Montréal sono usciti con le ossa rotte Leclerc, Pérez e Stroll. E se loro tre hanno da recriminare, chi può gioire è Nico Hulkenberg. Il tedesco della Haas, nel Q3 bagnato del Canada, ha conquistato la prima fila mettendosi tra Verstappen e Alonso. Tuttavia, la penalità di tre posizioni per non essere stato sopra il tempo minimo durante la bandiera rossa nel Q3 lo arretra al quinto posto.

La bandiera rossa dà, la bandiera rossa toglie. Da una parte, l’esposizione della rossa – causata dall’incidente di Oscar Piastri, a muro dopo curva 7 – è arrivata 2” dopo che Hulkenberg ha tagliato il traguardo. Il tutto togliendo così a Fernando Alonso la possibilità di migliorare, per pochi secondi, il suo crono mentre era in linea con il tempo di Verstappen, consegnando così al tedesco la prima fila. Dall’altra parte, la rossa ha paradossalmente strappato la prima fila dalle mani di Hulk a due ore dalla fine delle qualifiche.

IL MOTIVO DELLA PENALITÀ

Dopo la qualifica, Hulkenberg è stato messo sotto investigazione per una potenziale infrazione, confermata poi con una sanzione di 3 posizioni che lo spingono al quinto posto in griglia. “Il pilota aveva appena chiuso il suo giro veloce e ne stava iniziando un altro”, si legge nel comunicato FIA. “Era in curva 1 quando è stata esposta la bandiera rossa, ma a quel punto era già 1”5 sopra il suo delta time. Il pilota ha affermato che ciò gli ha reso estremamente difficile restare sotto il delta time nel settore successivo. Ha anche ammesso della confusione per un segnale audio nelle sue cuffie e a un certo punto pensava di andare troppo piano”. Secondo la comunicazione della FIA, comparando Hulkenberg a Esteban Ocon, si nota che per il resto il tedesco ha mantenuto la stessa velocità del francese. Tuttavia, la prima parte del giro ha imposto alla FIA di assegnare una penalità a Hulkenberg. In casi come questi, la sanzione sarebbe di 10 posizioni, ma la Federazione ha optato per una penalità inferiore: “Non c’è prova del fatto che la velocità sia stata eccessiva”, continua il report FIA. “Abbiamo notato anche che il pilota dovrebbe familiarizzare maggiormente con gli aspetti operativi dei segnali delta”.

PER HULKENBERG L’OBIETTIVO RESTA CHIARO

Naturale la delusione per il tedesco: “Sicuramente il finale della giornata non è così bello come prima. Ovviamente è un peccato ed è una delusione non partire dalla prima fila”, ha detto Hulkenberg dopo la penalità. “Dobbiamo affrontarne le conseguenze. Penso, tuttavia, che per la nostra gara non cambia nulla, l’approccio sarà lo stesso e non avrà un impatto sul risultato”. Risultato che, per Hulkenberg, è chiaramente quello di finire nei punti. Le previsioni di asciutto e la mancanza di dati sul passo gara – dopo i problemi avuti in FP2 – complicano la situazione del tedesco: “Sarà difficilissimo se sarà asciutto”, ha ammesso. “Venerdì non ho girato tanto e ciò rende le cose ancora più complesse. Dovremo vedere come andrà e come la vettura si comporterà. Spero che la mia esperienza mi aiuti per fare bene”.

STEINER PREOCCUPATO IN VISTA DELLA GARA

Anche per Gunther Steiner, team principal della Haas, c’è della delusione rispetto alla penalità subita da Hulkenberg dopo la fine di una qualifica che avrebbe permesso al team americano di partire dalla prima fila per la prima volta nella sua storia: “La penalità non dovrebbe togliere nulla al team e a quello che abbiamo fatto”, ha affermato. “C’è stato un errore, ma dobbiamo considerare che nessuno è stato messo in pericolo perché Nico era da solo. Ovviamente è contro le regole, è stato un errore, non ha creato pericolo, abbiamo preso una penalità. Cercheremo di fare del nostro meglio in gara”. E sulla gara, Steiner ha messo l’accento sul fatto che Hulkenberg venerdì non ha fatto un long run e dopo i problemi di Barcellona ciò rappresenta ancor di più un’incognita: “In gara sembra che sia asciutto”, ha concluso. “Sono preoccupato, a Barcellona il passo non era quello che volevamo. C’è da dire che il circuito qui è diverso, non ci sono curve con alto carico e forse andrà meglio. Non posso dire come può andare”.

Mattia Fundarò