La MotoGP entra nel mondo dei carburanti sostenibili. A partire da questa stagione, entra in vigore la norma, già stabilita dalla Grand Prix Commission nel 2021, che impone l’impiego di benzine con componente rinnovabile. È il primo passo verso la neutralità carbonica, obiettivo che la classe regina vuole raggiungere entro il 2027. Anche Moto2 e Moto3 useranno carburanti 'puliti', ma con una regolamentazione differente.

MotoGP: come funziona la normativa sui carburanti sostenibili

Nel 2021, una riunione specifica della Grand Prix Commission ha stabilito la road map per rendere il motomondiale più ecologico. Il 2024 sarà l’anno in cui le moto da Gran Premio adotteranno combustibili con una percentuale di origine vegetale o comunque rinnovabile, pari al 40%. In questo modo, non sarà necessario modificare i motori attuali. Le case potranno adattare i pacchetti già esistenti alla nuova alimentazione, accettando un minimo di perdita di prestazione.

Con i carburanti sostenibili, la MotoGP punta a ridurre le cosiddette emissioni nette. In sintesi: la quantità di anidride carbonica assorbita deve essere pari a quella emessa, in modo da avere un’operazione a saldo zero. Un obiettivo certamente difficile, ma non impossibile.

Oltre alla MotoGP, anche Moto2 e Moto3 useranno nel 2024 carburanti in parte derivati da fonti rinnovabili. Le due classi più piccole avranno un unico fornitore, la malese Petronas. Nella top class, invece, le marche potranno continuare a lavorare con il partner preferito, il quale dovrà rispettare le specifiche stabilite dalla Grand Prix Commission. Gli olandesi di Shell, ad esempio, forniscono la benzina alla Ducati, mentre Honda continuerà la nota partnership con la spagnola Repsol.

Lo step successivo sarà l’abbandono dei combustibili fossili, che verranno sostituiti con varianti sintetiche al 100%. L’anno della rivoluzione resta il 2027, e non si tratta di una scelta casuale. La data in questione, infatti, coincide con l’introduzione della nuova formula tecnica, destinata a sostituire le attuali 1000cc. Il condizionale resta in ogni caso d'obbligo, non ci sono infatti conferme ufficiali da parte di DORNA ed IRTA.

Per il momento, invece, è esclusa categoricamente una variante ibrida. Il peso diventerebbe eccessivo, la tecnologia in questione appare ancora troppo complessa per quanto riguarda le due ruote.

Riccardo Trullo