Con la vittoria dell'ultima gara stagionale ad Abu Dhabi, Jack Doohan ha chiuso la sua esperienza in F2. Due anni di alti e bassi, con l'impressione che sia sempre mancato qualcosa per fare veramente il salto di qualità.

Un esordio positivo

Quando Jack Doohan è approdato in F2 alla fine del 2021 aveva tutte le carte in regola per fare bene. Dopo due secondi posti nella F3 asiatica tra il 2019 e il 2020, Doohan aveva chiuso come vicecampione anche nella Formula 3 FIA. Quell'anno risultò l'unico, in una stagione scombussolata dal format delle tre gare per weekend, in grado di arginare il dominio di Dennis Hauger. L'australiano debuttò nella serie cadetta già negli ultimi due round del 2021, a Jeddah e a Yas Marina con MP Motorsport, chiudendo due volte a punti e mettendosi bene in luce per l'anno seguente.

Annata che iniziò in sordina, questa volta con Virtuosi, conquistando appena tre punti nei primi due round. Una volta presa però confidenza con la vettura, a Barcellona arrivò la prima pole, culminata poi con un secondo posto nella Feature Race. Da lì in avanti la stagione andò in crescendo, soprattutto con la prima vittoria arrivata nella Sprint Race di Silverstone, mentre a Budapest giunse il primo successo in una Feature Race.

Il weekend perfetto è stato però quello di Spa, pista in cui ha sempre ben figurato e in cui si esalta al meglio. Dopo una qualifica conclusa in quarta posizione, ha prima chiuso secondo il sabato, per poi vincere la Feature Race la domenica. In quel momento era rientrato anche in corsa, se non per il titolo (già saldamente nelle mani di Drugovich, pur senza ancora la certezza matematica), quantomeno per la piazza d'onore.

Ma non c'era solo la F2. Dopo essere stato fino al 2021 un pilota junior Red Bull, all'inizio del 2022 aveva firmato con Alpine. La scelta era stata dettata anche dal programma nel WEC, che apriva molte porte anche extra F1. L'australiano ebbe modo di saggiare l'Alpine del 2021 in alcune sessioni di test, prima di salire al volante della monoposto 2022 per la prima volta nelle prove libere del GP del Messico, esperienza poi ripetuta ad Abu Dhabi. Addirittura, fu preso in considerazione anche per un posto da titolare, ma alla fine venne scelto il più esperto Pierre Gasly.

Ad influenzare la scelta fu probabilmente anche il finale di stagione, in cui raccolse appena 7 punti tra Monza e Yas Marina. Un errore di fissaggio di una ruota ad Abu Dhabi, mentre era in lotta per la vittoria, lo privò anche del titolo rookie, che andò a Logan Sargeant. In ogni caso la stagione fu soddisfacente, con un sesto posto finale, tre vittorie e altre tre arrivi sul podio. Doohan si candidò così prepotentemente al titolo 2023.

Il 2023: l'anno della delusione

Nel 2023 Doohan ha però deluso le aspettative, soprattutto nella prima parte di stagione. Nei primi otto round aveva chiuso sul podio appena due volte, nella Feature Race di Jeddah e nella Sprint Race di Silverstone. La stagione sembrava compromessa, ma incredibilmente ha avuto un guizzo prima della pausa estiva vincendo le due Feature Race di Budapest e Spa e riportandosi in lotta per il titolo.

Quando però sembra che il momentum sia favorevole, il campionato si interrompe, e alla ripresa si va a Zandvoort, in un weekend condizionato dal maltempo. Nella Sprint Race non vengono assegnati punti, ma nella Feature va in testacoda nel giro di formazione, finendo la gara ancora prima di cominciarla. La disastrosa qualifica di Monza condiziona il weekend italiano, al termine del quale esce dalla lotta per il titolo. A nulla serve poi la vittoria finale a Yas Marina, con cui comunque si issa al terzo posto.

La sensazione è che Doohan sia mancato nei momenti cruciali. Zandvoort è stato forse il punto più basso, ma i punti persi si contano anche a Sakhir, dove si è qualificato diciassettesimo compromettendo il weekend, e a Monaco, dove è andato a muro mentre era in lotta per il podio. Forse, con un po' di lucidità mentale in più avrebbe potuto vincere un campionato in cui, costanza a parte, è sembrato essere il più veloce.

E adesso?

In ogni caso, Jack Doohan non sarà in F2 nel 2024. Nel 2023 ha continuato a svolgere il suo ruolo di terzo pilota di Alpine, salendo in macchina ancora nelle FP1 di Città del Messico e di Yas Marina, oltre che nei test post stagionali. Il sedile in F1 è però bloccato da Ocon e da Gasly, e pertanto al momento non sono previsti sbocchi. E anche per quanto riguarda il WEC non c'è al momento la possibilità, siccome l'Alpine ha annunciato tutti e sei i piloti che l'anno prossimo correranno in Hypercar. Doohan dovrebbe comunque rimanere in casa Alpine come terzo pilota, sperando probabilmente per il 2025, quando dovrebbe liberarsi il sedile di Ocon.

Alfredo Cirelli 

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