Daniel Ricciardo / VCARB - Credits: Getty Images / Red Bull Content Pool
Daniel Ricciardo / VCARB - Credits: Getty Images / Red Bull Content Pool

Il GP Giappone ha regalato una gara divertente, resa tale dai duelli per il podio, per la zona punti e dalle diverse strategie adottati dai team. Tutto ciò, però, è stato condizionato in grandissima parte dall’incidente al via tra Alexander Albon e Daniel Ricciardo che, entrati in collisione all'ingresso delle Esses (curva 3), sono andati entrambi a muro, costringendo la direzione gara a far uscire la bandiera rossa per le necessarie riparazioni alle barriere.

L'episodio e la decisione della direzione gara

Fortunatamente i piloti non hanno riportato conseguenze fisiche, ma l’episodio è finito sotto la lente degli stewards che hanno poi investigato e discusso con i piloti di Williams e RB nel post-gara di Suzuka. Guardando i replay, si vede come Ricciardo si era allargato a destra per lasciare abbastanza spazio a Lance Stroll che era dietro, ma nel farlo non si era accorto che c’era Albon alla destra e lo ha stretto fino al contatto che ha causato la foratura alla posteriore destra della RB dell’australiano e l’incidente di entrambi contro le barriere.

Esaminando l’episodio in dettaglio, la direzione gara ha deciso di non dare alcuna penalità a Ricciardo, etichettando tutto ciò come un “incidente di gara”. I motivi sono due: innanzitutto perché era il primo giro della gara e, secondariamente, per la prossimità di un’altra monoposto (la AM di Stroll) nei loro paraggi. Gli stewards hanno precisato che, fosse l’incidente accaduto senza Lance o in un giro successivo al primo, il provvedimento preso sarebbe stato ben diverso nei confronti del pilota australiano (qui potete leggere il documento integrale rilasciato dalla FIA).

Albon: “Ho pensato al telaio prima dell'impatto, speriamo sia ok”

I due piloti, parlando ai microfoni nel paddock, hanno avuto pareri contrastanti sull’incidente accaduto ad inizio gara. Per Alex, come riporta autosport.com, i primi pensieri erano rivolti allo stato dell’auto e del telaio soprattutto, dato che la Williams non avrà un telaio di riserva fino a Miami. Alla domanda se avesse pensato ad eventuali danni, lui ha risposto:

Immediatamente, anche prima del momento del contatto con il muro. Era esattamente quello di cui non avevamo bisogno. Non per l’impatto con le barriere che era a bassa velocità, ma per come ho colpito il muro di gomme, che ti ferma molto più violentemente rispetto alle barriere Armco. Non è un segreto che facciamo fatica con le parti che abbiamo al momento e ciò ci complicherà la vita. Dobbiamo ancora controllare la macchina, speriamo sia OK.

Alexander Albon Williams Garage F1 2024 Suzuka
L'incidente mette in ansia la Williams per il telaio di Albon, considerato che il terzo non sarà pronto prima del GP Miami.
Credits: Williams Racing / Twitter X

E riguardo al contatto con Ricciardo, l'anglo-thailandese ha dichiarato:

Ho avuto un vantaggio di grip (con le morbide) ed ero rimasto sorpreso dal grip che avevo in uscita dalla (curva) 2. Così mi ero messo affiancato a lui in curva 3 e avevo provato a metterlo fuori traiettoria per poi superarlo nelle curve successive. Però non ero l’unico e lui chiaramente non mi aveva visto. Ho provato a rallentare all’ultimo secondo, ma eravamo troppo affiancati e non ho potuto evitarlo.

Ricciardo: “Tornando indietro sarei partito con la soft”

Daniel, invece, ripensa alla scelta gomme fatta che, secondo le sue parole (sempre riportate da autosport.com), hanno inciso sull’incidente.

Siamo rimasti fregati dalla (mescola) media. Io e Yuki non avevamo il grip che ci aspettavamo e dopo la partenza ho visto Bottas e Hulkenberg passarci a destra e sinistra. In curva 1, ero affiancato a Yuki e ad una Alpine, così ho pensato ‘ok, calmiamoci’ e li ho lasciati andare in uscita di curva 2 mentre continuavo a faticare. 

Lì penso di aver visto Stroll al mio esterno e ho cercato di difendermi, poi verso curva 3 c’era Albon dall’altra parte. Non lo avevo visto: assumo sempre che ci sia qualcuno lì perché era il primo giro, quindi ho cercato di usare la larghezza della pista per lasciargli spazio, finché… non c’è n’era più.

Tornando indietro, avrei scelto di partire con la soft. Per la cronaca, però, volevo partire con la media. Ed era qualcosa su cui non avevamo discusso. Ma vedendo dove siamo adesso, la soft sarebbe stato l’opzione migliore per noi.

Alla domanda se l’incidente era da attribuire al suo momento di forma non ottimale, l’australiano ha risposto:

Oggi è stato un momento singolare. Non lo guardo e penso ‘che anno…’ o ‘piove sul bagnato’. Era solamente una di quelle cose che succede. Ci sono 24 gare, sappiamo che ci sono delle possibilità di rimanere coinvolti in incidenti al primo giro. Ovviamente è frustante quando accade, ma non ci vedo niente oltre al singolo incidente. 

Certo, sarebbe stato bello avere una gara per mostrare un potenziale che avevamo cominciato a mostrare in qualifica. Lo faremo in Cina. Per i giri: tornerò in pista questo martedì per i test Pirelli, quindi recupererò quei giri che non ho potuto percorrere oggi.

Andrea Mattavelli