La leggenda di Carlos Sainz sr. da oggi si arricchisce con un nuovo e straordinario trionfo. L'asso spagnolo, all'età di 61 anni, è infatti riuscito a cogliere il quarto successo in carriera alla Dakar, regalando ad Audi il primo centro con un prototipo dotato di propulsione elettrica. Una vittoria ricca di significati ma che per certi versi sembra già chiudere un'era, vista la decisione della Casa di Ingolstadt di chiudere il progetto e dedicarsi in toto alla nuova sfida in Formula 1.

'EL MATADOR' PER LA QUARTA VOLTA SUL TRONO DELLA DAKAR

L'età non conta, quando si è in possesso di una classe e di un talento fuori dal comune. Dopo una lunga avventura nel Mondiale Rally impreziosita dalla conquista di due titoli iridati, il nuovo capitolo della carriera di Carlos Sainz alla Dakar non ha mancato di riservare nuove e grandi soddisfazioni al pilota madrileno. Per lui è infatti arrivata la quarta vittoria nel rally raid più celebre al mondo, la prima conquistata al volante della rivoluzionaria Audi RS Q e-tron, dopo i successi colti nel 2010 (Volkswagen), 2018 (Peugeot) e 2020 (Mini). Una capacità di adattamento, quella di Sainz nella Dakar, che ha dell'incredibile visti i trionfi collezionati con vetture e percorsi tra loro molto differenti, specie se si pensa che i primi due sono stati conquistati quando ancora si gareggiava in Sud America.

LOEB CHIUDE DA GRANDE PROTAGONISTA

La dodicesima tappa, andata in scena a Yanbu con soli 175 km di prova speciale, ha rappresentato la passerella finale per El Matador: la vittoria di giornata è andata infatti ad un mai domo Sebastien Loeb, a sua volta strepitoso protagonista dell'edizione 2024. Grazie ai suoi cinque successi di tappa, l'alsaziano ha confermato la sua grande velocità al volante della Hunter Prodrive, rimanendo sino alla penultima giornata in lotta per il successo e pagando i problemi tecnici patiti nella Stage 11. Rimane comunque la sensazione di aver assistito ad una delle edizioni più belle ed avvincenti degli ultimi anni, non soltanto dal punto di vista tecnico ma anche per lo spessore dei protagonisti coinvolti.

PIAZZA D'ONORE PER DE MEVIUS

La giornata nera di ieri ha immeritatamente tolto a Loeb la chance di poter almeno conquistare la piazza d'onore, che quindi è finita nelle mani di un fantastico Guillaume De Mevius, al top tra i privati e capace di precedere lo stesso francese ed il sorprendente Guerlain Chicherit, altro portacolori Overdrive Racing. Dando uno sguardo alla classifica generale, non si può evitare di sottolineare la presenza al quinto posto della Ford del team Orlen Jipocar di Martin Prokop, il quale si è messo alle spalle le due Toyota ufficiali dell'esordiente Guy David Botterill e di Giniel De Villers. A completare la top ten gli altri portacolori del Gazoo Racing, ovvero il lituano Vanagas e il brasiliano Moraes, con Mathieu Serradori (Century Racing) solo decimo dopo i guai patiti nella penultima tappa.

AL-ATTIYAH ESCE SCONFITTO

Un capitolo a parte meritano gli sconfitti, a partire da Nasser Al-Attiyah. Il principe qatariota, vincitore delle precedenti due edizioni, si è dovuto arrendere dopo i molteplici problemi accusati dalla sua Hunter Prodrive che lo hanno costretto al ritiro. Rammarico anche per Yazeed Al-Rajhi, autore di un ribaltamento che lo ha privato della vetta della classifica, mentre complessivamente sottotono si è rivelata la Dakar di Mattias Ekstroem e Stéphane Peterhansel, frenati però (al contrario di quanto accaduto a Sainz) da diversi problemi al volante delle rispettive Audi.

MACIK E IVECO TRIONFANO NEI CAMION

Tra i camion, dopo ben dodici partecipazioni Martin Macik ha conquistato il suo primo successo al volante dell'Iveco del team MM Technology. L'equipaggio ceco ha preceduto nella classifica finale con un margine di quasi due ore la crew dei connazionali di Instaforex Loprais Praga capitanata da Alex Loprais, mentre al terzo posto si è piazzato Mitchel Van Den Brink con l'Iveco di Eurol Rallysport.

Marco Privitera

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