Ducati ha scelto di svelare la moto che dal 2023 prenderà il posto della Energica Ego Corsa come moto per la classe MotoE. La casa bolognese non ha rilasciato nessuna scheda tecnica ma dalle sei foto pubblicate da Ducati si possono già intuire diversi dettagli della prima elettrica di Borgo Panigale. L'aspetto ricorda una moto "tradizionale", non scontato visto che fino ad oggi tutti le moto elettriche viste fino ad ora erano chiaramente moto a batteria. La V21L ha due radiatori proprio come le SBK più sportive, mono con link progressivo e soprattutto un'aerodinamica che lascia intuire come funzioneranno batterie e inverter.

[su_button url="https://www.buymeacoffee.com/livegp" target="blank" style="bubbles" background="#efe02d" color="#120f0f" size="4" center="yes" radius="round"]Apprezzi il lavoro di LiveGP.it? Sentiti libero di offrirci un caffè! ☕[/su_button]

LA PRIMA VERA SUPERBIKE ELETTRICA

Le moto da corsa devono essere efficienti non belle, è un mantra che ricorre spesso, con le moto elettriche però sembrava che ci si stesse facendo prendere la mano. Un po' la conformazione di motori e batterie ed un po' la voglia di far notare agli acquirenti la natura della moto ha portato le case a rendere "diverse" le moto elettriche. Ducati ha invece invertito la rotta. La V21L potrebbe benissimo avere un motore endotermico e uno scarico simile a quello della Panigale V4R WorldSBK e la moto sarebbe esattamente identica. Questo ha reso la prima Ducati elettrica molto più digeribile agli appassionati che temevano una moto ben diversa dagli standard delle moto da gara.

Il paragone tra la V21L e la Energica Ego Corsa è fin troppo facile visto che la moto bolognese sostituirà a partire dal 2023 quella modenese come moto unica nella Coppa del Mondo MotoE. La "rossa" di Borgo Panigale nasce per le corse mentre la moto modenese è un upgrade della moto stradale. Questo ha consentito a Roberto Canè, direttore del progetto, di partire da un foglio bianco, senza limiti o obblighi. Il sogno di ogni progettista, tanto che qualche giorno fa lo stesso AD di Ducati, Claudio Domenicali, scherzava su quanto siano invidiati in fabbrica lui e tutto il suo gruppo di lavoro.

Ducati non ha fornito una scheda tecnica della "V21L", così per ora è chiamato il progetto della prima moto elettrica di Borgo Panigale. Tuttavia dalle sei foto pubblicate insieme alla cartella stampa si può iniziare a capire com'è fatta. Le certezze sono poche e questa analisi tecnica è fatta osservando attentamente le foto e raccogliendo alcune ipotesi di un esperto di tecnica come Craig Scarborough.

TELAIO FRONT FRAME O TRALICCIO IN ACCIAIO

Da quando ha esordito nel 2008 sulla Ducati Desmosedici GP8 di Casey Stoner, il telaio front frame ha ricevuto diverse modifiche adattandosi egregiamente su diversi tipi di moto. Oggi in listino è presente sulle SBK e SSP Panigale V4 e V2 ma anche sulle naked Monster e Streetfighter V2 e V4 oltre che ovviamente sulla turistica Multistrada V4. Le poche immagini non chiariscono al 100% quale telaio è montato sulla V21L. Potrebbe essere proprio un front frame così come un traliccio che va poi ad innescarsi nella piastra di alluminio posta nella parte centrale della moto. Quest'ultima ha il compito di sorreggere il forcellone oltre che la V sulla quale si ancora il blocco trasmissione ed il motore elettrico. Per quanto riguarda l'avantreno troviamo la forcella Ohlins (probabilmente la NPX 25-30 già presente sulla Panigale V4 R) mentre i freni sono marchiati Brembo.

Fonte: ducati.it

Nella foto sopra trovate le due ipotesi fatte: a sinistra (blu) l'ipotesi di un telaio in acciaio che va poi a come detto a fissarsi sulla piastra bassa. A destra (verde) invece quello che potrebbe essere il telaio front frame simile a quello visto sulle Panigale.

BATTERIA RAFFREDDATA A LIQUIDO

La vera novità rispetto alla Energica è la presenza dei due radiatori. Questo unito all'assenza di altre prese d'aria ci da la quasi certezza che tutto il sistema sarà raffreddato a liquido. Ipotizziamo che il radiatore inferiore, più piccolo, raffredderà il motore e l'inverter che sarà posto in basso davanti al motore, ma di questo ne parleremo dopo. Mentre il radiatore principale, quello superiore, andrà a raffreddare la grossa batteria che alimenterà la V21L. Questa scelta ha reso la moto molto simile alle moto tradizionali perché la presenza dei due radiatori rende quasi obbligatori gli sfiati laterali sulla carena, proprio come le normali supersportive.

MOTORE E INVERTER TUTTO IN BASSO

Contrariamente alla Energica dove il motore è posto in alto sotto la sella del pilota con tutta la parte anteriore della moto occupata dalla batteria, Ducati ha scelto di posizionare il rotore del motore elettrico il più in basso possibile. La scelta è ovviamente votata all'abbassare il baricentro della moto. Anche se la Ducati V21L sembra molto più magra della Energica il peso difficilmente sarà inferiore ai 200kg (la Energica pesa 250kg, ndr). È quindi necessario portare il baricentro della moto il più in basso possibile oltre che il più possibile vicino al centro di gravità della moto.

Fonte: ducati.it

Nella foto potete vedere in basso il motore elettrico visibile sopra la carena. Sopra di lui il blocco della trasmissione che come si vede invece dalla prima foto è posto sopra il motore e non sotto come era invece per la Energica Ego Corsa. Sistemati questi sistemi fondamentali della moto è facile provare ad immaginare dove si trovano l'inverter e la batteria. Posizionare l'inverter sotto la batteria permette a Ducati di portare ancora più peso in basso oltre alla possibilità di raffreddarlo con lo stesso radiatore del motore elettrico, come già detto. E poi c'è la batteria, la cui posizione è illustrata solo indicativamente, così come i rispettivi pesi e ingombri.

TUTTO IL CONTRARIO DI ENERGICA 
Fonte: energicamotor.com

Questo è invece lo schema della Energica Ego Corsa che come detto ha il motore sotto la sella del pilota per alzare notevolmente il baricentro della moto. Questa soluzione inoltre impedisce ai progettisti di inserire il monoammortizzatore nella zona centrale collegandolo al forcellone con un link. La scelta di Ducati ha permesso infatti di ancorare il mono nel perno superiore della piastra centrale e di collegarlo al forcellone in alluminio grazie ad un link.

Al momento non avendo una scheda tecnica e con le poche foto rilasciate da Ducati questo è quello che si può intuire della prima moto elettrica di casa Ducati. Per conoscere peso e potenza della moto, così come le prestazioni, bisognerà attendere probabilmente la primavera del prossimo anno quando si intensificheranno i test in pista.

Cantarini Mathias