MotoGP | Martin “libero per il 2026”, Aprilia conferma la sua posizione
Il manager di Jorge Martin Albert Valera ha ribadito come il suo assistito sia libero per il 2026: Aprilia smentisce e conferma la sua posizione.

Ad Assen si svolge un nuovo capitolo della disputa che vede coinvolti Jorge Martin e Aprilia, per merito del manager dell’attuale campione del mondo in carica Albert Valera, che nel corso del turno di libere del mattino ha confermato come – secondo il suo punto di vista – Martin sia libero di firmare con chi vuole per il prossimo anno.
Martin “libero” per il prossimo anno
Secondo Valera, la famosa clausola attivabile dopo Le Mans per liberare Martin per il 2026, se certi parametri prestazionali non fossero rispettati, sarebbe stata effettivamente esercitata, rendendo così Martin disponibile a cercare una nuova sistemazione per il 2026, anno in cui le opportunità sono poche e una di queste è rappresentata dalla Honda ufficiale che deve capire chi mettere al fianco del già confermato Joan Mir; un’opzione confermata da Valera stesso.
Quello che possiamo dire è che Jorge è libero da un contratto per il 2026. È chiaro per noi, ha attivato una clausola che aveva nel contratto e stiamo solo seguendo il contratto. È libero, disponibile e vedremo cosa succederà in futuro. Aveva una clausola, aveva il diritto di attivarla e l’ha fatto. Al momento non possiamo parlare di offerte da terze parti, perché forse non è il momento. Dobbiamo parlare e capire. La prima cosa che dobbiamo fare è assicurarci che Jorge voglia attivare la clausola. L’ha fatto e l’ha detto. Crediamo fermamente che sia libero. Dal momento che difendiamo la libertà di Jorge, possiamo parlare con altri costruttori. Mi chiedi di Honda, è un’opzione per il prossimo anno.
Sulla clausola, Valera ha confermato come l’intenzione iniziale di Martin e del suo entourage fosse quella di estenderla “in buona fede”, per dare “una seconda opportunità” a Jorge e Aprilia e per far capire direttamente a Jorge stesso lo stato della moto e la sua velocità con la RS-GP. Questo perché, per Valera, per Martin provare la moto – sinora usata solo nella prima giornata dei test di Sepang dove è caduto infortunandosi e poi in Qatar dove è stato di nuovo protagonista di una brutta caduta in gara che lo ha rimesso di nuovo nella lista degli infortunati – è un diritto. Valera punta a chiudere presto questa situazione per riportare il focus di Jorge e Aprilia su una stagione che ripartirà presto.
Abbiamo sempre voluto estendere quella clausola fino a settembre o ottobre perché sapevamo che la deadline era breve. Volevamo dare ad Aprilia più tempo, Jorge deve provare la moto e nessuno può dirgli che andrà veloce. Deve sentirlo da solo. Siamo sempre stati aperti ad estendere la scadenza, quando stavamo parlando del contratto – e così anche ora -, per dare a Jorge più tempo e una seconda chance. Se non possiamo farlo, ed è chiaro che non siamo arrivati a tale conclusione, esercitiamo la clausola. Vorremmo capire il suo futuro il prima possibile, così da concentrarci su Aprilia per il resto dell’anno. Penso possa fare un buon lavoro con Aprilia ma entrambe le parti devono essere concentrate e dare priorità a quello che si può fare quest’anno.
La posizione di Aprilia resta la stessa
In casa Aprilia la posizione resta sempre la stessa come emerso in alcune righe condivise ai media subito dopo la diffusione delle dichiarazioni di Valera. Aprilia non cambia idea rispetto a quello che era stato il comunicato diffuso il mese scorso nel giovedì di Silverstone nel quale segnalava come il contratto tra le parti è “valido ed efficace e come tale dev’essere rispettato fino alla sua scadenza – fine del 2026 – da entrambe le parti”.
Cari media, la nostra posizione non è cambiata dal comunicato diffuso giovedì 22 maggio. I responsabili di Aprilia Racing non rilasceranno dichiarazioni sulla questione.
In quell’occasione, Aprilia aveva poi confermato come non ci fosse stata una trattativa per la modifica del contratto, ribadendo illegittime eventuali offerte da terze parti: ad Assen invece arriva un’altra svolta in uno scontro aperto tra due parti che speravano che questo progetto andasse diversamente.
Da Assen, Mattia Fundarò