F1 | Global Fan Survey 2025, lo sport secondo Liberty Media
Oltre 100.000 hanno risposto al sondaggio quadriennale presentato dalla Formula 1 e da Motorsport Network, segnalando pregi e difetti della gestione americana

In attesa del weekend di gara del GP Gran Bretagna a Silverstone, la F1 ha pubblicato i risultati del “Global Fan Survey” di quest’anno. Il sondaggio, condotto insieme a Motorsport Network una volta ogni 4 anni, ha raccolto le risposte da oltre 100.000 fan provenienti da 186 paesi in tutto il mondo per analizzare e tracciare le tendenze della sport rispetto all’ultimo sondaggio organizzato nell’ottobre 2021. E i dati che ci arrivano confermano (nel bene e nel male) le priorità di Liberty Media e la gestione della “sua” Formula 1.
L’ascesa irrefrenabile nella fanbase dell’America e della Gen Z
La prima cosa che balza all’occhio è stata la crescita della fanbase soprattutto in America e dalla parte femminile. Nonostante il 49% dei partecipanti provenisse dall’Europa, gli Stati Uniti sono stati il paese più rappresentato nel sondaggio, confermando a sorpresa di nessuno la zona delle Americhe (26%) come una più attraenti dal punto di vista commerciale per lo sport insieme a quella dell'Asia-Pacifico (13%).

Dopotutto, è chiaro come la Formula 1 sia ormai uno sport che si rivolge principalmente ai più giovani: allo zoccolo duro identificato con “Legacy Fans” (over 45 e localizzato principalmente in Europa) sta arrivando sempre più prepotentemente la Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012), che compone il 27% di coloro che hanno risposto al sondaggio. Tra di essi, la metà è di sesso femminile e il 61% interagisce con la F1 quotidianamente (dato che sale al 70% negli USA), confermando un fenomeno che sta trasformando se non rivoluzionando la cultura attorno allo sport e ai suoi stessi tifosi.
Il 70% degli intervistati della Gen Z, infatti, ritiene che la Formula 1 rappresenti uno status e un’immagine in cui si riconoscono, con il 94% dei partecipanti totali che intende seguire la F1 anche tra 5 anni. Sui metodi per seguire lo sport rimane ancora forte la parte “storica” con il passaparola tra amici e famigliari e la TV che rappresentano rispettivamente il 39% e 24%, ma crescono sempre di più le vie dei social media (12%), del tifo verso i piloti (12%) e anche della serie Netflix Drive to Survive (10%) come metodo per attrare e per far interagire i tifosi giovani.
L’aumento della “quota rosa” e di F1 Academy, ma… la parte sportiva?
Grande enfasi è stata fatta anche per quanto riguarda la parte femminile: la quota rosa rappresenta il 25% delle risposte totali, segnalando un dato in forte crescita dopo il 10% del 2017 e il 18% del 2021. Il 64% delle donne partecipanti al sondaggio ha seguito lo sport di recente (da 5 anni o meno) principalmente per i piloti (49%): un effetto che si rafforza in mercati chiave come gli Stati Uniti ma anche India, Brasile e Giappone. Inoltre, 3 su 4 fan che hanno cominciato a seguire la F1 quest’anno sono donne: un segnale della forza dei Social Media soprattutto sulla parte femminile e sulla Gen Z.
Come naturale conseguenza di tutto questo c’è anche la crescita di pari passo della F1 Academy, la serie focalizzata sui piloti di sesso femminile: il 23% dei partecipanti al sondaggio seguono il campionato rosa (con dati raddoppiati rispetto alla W Series nel 2021) e la percentuale tra le donne sale al 42%. Lo slancio prosegue tra i nuovi appassionati, con il 37% della Gen Z e il 36% dei nuovi fan della F1 che segue di pari passo anche la F1 Academy.

Rimane completamente e inspiegabilmente assente invece la parte sportiva a differenza degli ultimi due sondaggi fatti nel 2017 e 2021. L’unico accenno riguarda al 90% dei partecipanti totali che si dichiara emotivamente coinvolto dal risultato del Gran Premio, soprattutto per quanto riguarda i propri “beniamini”: il motivo più importante a donne, Gen Z e ai nuovi fan per seguire la F1 dopo “il brivido delle corse e della velocità” (unica condivisione con i “Legacy Fans”) riguarda proprio l’essere fan di uno o più piloti.
Commento e riflessione sul comunicato “spot” di Liberty Media
Arrivati alla fine del documento presentato da F1 e Motorsport Network, ci resta una sensazione che tutto sia stato solo un comunicato stampa amplificato di Liberty Media. Certo, da un lato è senza dubbio positivo che la Formula 1 sia sia ormai ramificata nella cultura sportiva in tutto il mondo tanto che il 75% dei nuovi fan abbia intenzione di vedere dal vivo una gara e che, secondo 3 partecipanti su 4, un Gran Premio nel loro paese li faccia connettere ancora di più allo sport (dati più alti tra le donne, i giovani e i tifosi asiatici).
Ma era necessario tutto questo? Si doveva per forza tagliare (o ignorare volutamente) la parte sportiva? Chi segue la F1 anche da qualche anno avrà già chiaro del suo successo commerciale tra spalti sempre pieni nei circuiti durante i weekend di gara al “blockbuster” del film di F1 nei cinema. Così sembra solo un altro pretesto per far ancora più pubblicità allo sport e soprattutto a Liberty Media, come se ce ne avessero veramente bisogno in questo periodo.
A questo punto sarebbe stato molto più interessante chiedere agli oltre 100.000 partecipanti che cosa pensavano dei cambiamenti ai regolamenti sportivi e tecnici, di un loro giudizio sulla FIA o delle qualità effettiva delle gare e dei nuovi circuiti che stanno sostituendo le “vecchie glorie” quali Imola, Zandvoort o Spa (quest’ultima a rotazione). Ma ahimé, ormai si sa che ai piani alti interessa solamente il denaro e il profitto e quindi, finché le entrate sono in positivo, chissene dell’aspetto sportivo e storico dello sport. Dopotutto, sappiamo tutti quale sia l’agenda di Liberty Media.
Andrea Mattavelli