La prima manche del DTM a Norimberga ha offerto una gara comandata praticamente dall’inizio alla fine da Sheldon Van der Linde. Il campione in carica della categoria ha gestito alla perfezione tutte le fasi di un appuntamento che, lo sappiamo, tra i muretti nasconde sempre tante insidie e colpi di scena. A completare la giornata di festa per il team Schubert Motorpsort ci ha pensato Renè Rast, secondo al traguardo con la seconda BMW M4.

Sheldon gestisce alla perfezione

Come sempre, le vetture e i team del DTM si sono trovati ad affrontare la sfida del Norisring gestendo i tanti imprevisti e le variabili che ogni circuito cittadino si porta dietro. Van der Linde ha iniziato a costruire la sua vittoria certamente dalla mattinata, con una pole position che non ha lasciato scampo agli agguerriti avversari alle sue spalle.

Le due Safety Car mandate in pista per pulire i detriti dopo i contatti tra Engslter e Schumacher e Owega e Wittman hanno rallentato la corsa del pilota BMW, ma non hanno certamente influenzato il risultato finale, almeno per quanto riguarda le prime posizioni. Van der Linde, con il risultato di oggi, si è preso la leadership della classifica generale.

Come detto, la giornata è stata perfetta per il team Schubert, che ha visto salire sul podio, in seconda posizione, un Renè Rast molto combattivo, capace di guadagnare ben cinque posizioni nell’arco di tutta la gara. L’esperienza e l’aggressività del pilota tedesco hanno avuto un ruolo fondamentale nell’ottenimento del risultato odierno.

Guven penalizzato dal timing del pit

Nel DTM, come in tutte le categorie del motorsport, il timing per effettuare le soste al momento giusto è a dir poco findamentale. Ne sa qualcosa Guven; il turco, infatti, era secondo fino al giro 38, quando è entrato ai box con un giro di ritardo rispetto ai suoi rivali più diretti. Questo lo ha portato a uscire con gomme fredde e ad essere sotto attacco da tutti, e a terminare quindi in una quinta posizione che, per quanto visto, gli sta particolarmente stretta.

Peggio è andata a Thomas Preinig, leader del campionato fino ad oggi, costretto ad una sosta lunga a causa di un dado male avvitato. Peggio ancora è andata a Sheldon Van der Linde, costretto al ritiro da problemi alla trasmissione della sua Audi quando era in terza posizione. Sul podio è quindi salito Dennis Olsen, con la Porsche del team Manthey, davanti alla Mercedes di Lucas Auer, che nel finale non è riuscito a portare l’attacco decisivo.

Sesto ha poi chiuso Mirko Bortolotti, primo degli italiani e tra le Lamborghini, impegnato in tante battaglie durante l’ora di gara nella pancia del gruppo. Mattia Drudi si è invece dovuto accontentare della 16° posizione, mentre Alessio Deledda ha chiuso 20°.

Appuntamento a domani con la seconda gara in quella che è, senza dubbio, la Monte Carlo del DTM, il Norisring.

Nicola Saglia

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